Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

8) OGNI SOCIETÀ È IL CIELO IN FORMA PIÙ PICCOLA, E OGNI ANGELO LO È NELLA FORMA MINIMA


(51) Ogni società è il Cielo in forma più piccola, e ogni angelo lo è nella forma minima, perché è il bene dell’amore e della fede che costituisce il Cielo. Questo bene è in ogni società del Cielo e in ogni angelo di ciascuna società. Poco importa che questo bene sia differente e vario, è pur sempre un bene celeste. La differenza consiste soltanto nel fatto che il Cielo qui è in un modo, e là in un modo diverso. Tutti sono nel Cielo, ciascuno naturalmente nel suo. Tutti coloro che si trovano nell’altra vita conoscono bene questa verità. Coloro che sono al di fuori o al di sotto del Cielo e guardano da lontano le società degli angeli dicono: il Cielo è qui e là. Questo è paragonabile ai governatori, agli ufficiali e ai servitori di un palazzo reale: sebbene abitino in appartamenti separati, tutti sono tuttavia nel medesimo palazzo, e ognuno svolge la sua funzione al servizio del re. Ciò spiega chiaramente il significato di queste parole del Signore: Nella casa di mio Padre ci sono molte dimore (Giovanni XIV, 2), e ciò che intendevano i profeti quando parlavano di «Cieli dei Cieli» e «dimore dei Cieli».

(52) Ho potuto vedere che ogni società è il Cielo in forma più piccola, perché in ogni società la forma celeste è simile a quella del Cielo intero. Nel cielo intero quelli che superano gli altri in perfezione sono al centro e intorno a loro sono coloro che in ordine decrescente sono meno perfetti (vedi il n. 43). Ho avuto anche la prova che il Signore governa tutti coloro che sono nel cielo come se fossero un solo angelo, e allo stesso modo governa i singoli membri delle società celesti. Il Signore mi ha concesso di vedere che una società angelica nel suo insieme appare qualche volta come un solo angelo. Quando il Signore appare al centro degli angeli, non è circondato da tante creature angeliche, ma appare solo in forma angelica. Per questo motivo il Signore nella Scrittura è chiamato angelo e una società intera è ugualmente chiamata angelo: Michele, Gabriele e Raffaele sono società angeliche così chiamate in base alle loro funzioni.

(53) Come una società intera è il Cielo in forma più piccola, così un angelo è il Cielo nella sua forma minima, perché il Cielo non è fuori dall’angelo, ma dentro di lui. In effetti l’interiorità dell’angelo è disposta per recepire le cose del Cielo che sono fuori di lui. E lui le riceve a seconda della qualità del bene che è in lui e che viene dal Signore. In questo senso l’angelo è anche il Cielo.

(54) Ogni angelo, a seconda del Cielo che è dentro di lui, riceve il Cielo che è fuori di lui. Come si sbaglia chi crede che entrare nel Cielo significhi soltanto essere innalzato tra gli angeli, qualunque sia la sua vita interiore, e che il Cielo sia donato a ciascuno per un atto immediato di misericordia ! Molti spiriti che si trovano ad avere questa convinzione vengono portati in Cielo a causa appunto di questa loro fede. Ma una volta che vi si trovano, dato che la loro vita interiore è opposta a quella degli angeli, cominciano ad essere intellettualmente ciechi, al punto da sembrare degli sciocchi, e a causa della loro cattiva volontà sono tormentati e si comportano come insensati. Coloro che vivono male e ciò nonostante arrivano al Cielo, soffocano come pesci fuor d’acqua. Si comprende così che il Cielo è dentro ciascuno, e non al di fuori di lui.

(55) Come tutti ricevono il Cielo che è fuori di loro a seconda della qualità del Cielo che è dentro di loro, allo stesso modo tutti ricevono il Signore perché è il divino del Signore che fa il Cielo. Quando il Signore si manifesta in una società, appare in base alla qualità del bene in cui la società si trova, e di conseguenza non si manifesta mai allo stesso modo nelle diverse società. Questa differenza non è nel Signore, ma in coloro che Lo vedono. Tale visione dipende dalla qualità del loro amore; coloro che Lo amano intimamente ne sono toccati intimamente; coloro che Lo amano meno, ne sono meno toccati. La Sua presenza precipita nei tormenti i malvagi che si trovano fuori dal Cielo. Quando il Signore appare in una società, appare come un angelo; tuttavia si distingue dagli altri angeli per la divinità che, in Lui, si manifesta compiutamente.

(56) Là dove il Signore è riconosciuto, dove si crede in Lui e Lo si ama, là è il Cielo. La varietà dei culti presso le varie società non rappresenta alcuno svantaggio, al contrario è vantaggiosa perché di lì deriva la perfezione del Cielo. Sarà difficile far capire come la perfezione del Cielo possa venire di lì senza far ricorso ai termini usati dai sapienti; tuttavia bisogna tener presente che la perfezione dell’unità è costituita da cose diverse, e l’unità che non è così costituita non è niente, non ha forma e di conseguenza non ha neppure qualità. Ma quando l’unità è composta di cose diverse ognuna delle quali aggiunge qualcosa all’altra e con essa si armonizza, allora l’unità è di qualità perfetta. Anche il Cielo è un’unità composta di cose diverse, nell’ordine più perfetto; perché la forma celeste è la più perfetta di tutte le forme. Anche in Cielo quindi la perfezione deriva dalla varietà delle cose.

(57) Ciò che abbiamo detto del Cielo può essere applicato alla Chiesa, perché la Chiesa è il Cielo del Signore in terra. La Chiesa però è tale nella misura in cui vi regna il bene dell’amore e della fede. Anche qui, di tante chiese diverse, il Signore ne crea una sola. Ciò che vale per la Chiesa in generale, può essere applicato all’uomo di Chiesa in particolare, perché la Chiesa è nell’uomo e non fuori di lui e ogni uomo in cui il Signore è presente nel bene dell’amore e della fede è Chiesa. L’uomo è la Chiesa nella forma più piccola, così come l’angelo è il Cielo nella forma più piccola. E l’uomo è stato creato per andare in Cielo e diventare angelo. Conviene dire a questo punto che cosa l’uomo ha in comune con l’angelo e cosa ha di più. L’uomo come l’angelo è interiormente formato a immagine del Cielo e diviene un’immagine del Cielo quando è nel bene dell’amore e della fede. A differenza dagli angeli, l’uomo esteriormente è formato a immagine del mondo e finché permane nel bene, il mondo in lui è subordinato al Cielo e al servizio del Cielo. Allora il Signore è presente dentro l’uomo e fuori di lui.

(58) Bisogna dire infine che chi ha in sé il Cielo, ama il Signore sopra ogni cosa. Nei Cieli l’amore per il Signore sovrasta ogni altra cosa, e il Signore è ovunque, influisce su tutto e tutti, dispone ogni cosa a sua immagine e somiglianza. E’ il divino del Signore che fa il Cielo.