Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(24) LA FORMA DEL CIELO DETERMINA LE CONSOCIAZIONI E LE COMUNICAZIONI


(200) Dalle spiegazioni date negli articoli precedenti, si può in qualche modo vedere quale è la forma del Cielo. Per esempio, il Cielo è simile a se stesso nel tutto e nella parte; ogni società è il Cielo in una forma più piccola, e ogni angelo nella forma minima; tutto il Cielo rappresenta un uomo, e ogni società del Cielo rappresenta un uomo in forma più piccola, e ogni angelo nella forma minima. Al centro abitano coloro che sono più saggi, e tutto intorno fino ai confini coloro che sono meno saggi, e lo stesso vale per ogni società; da oriente a occidente del Cielo abitano coloro che sono nel bene dell’amore, e da mezzogiorno a settentrione coloro che sono nel vero che deriva dal bene, e lo stesso vale per ogni società. Da tutte queste cose si può capire qual è la forma del Cielo.

(201) E’ importante sapere qual è la forma del Cielo perché tutti gli angeli sono stati consociati in base ad essa e ogni comunicazione avviene parimenti in base ad essa. Di conseguenza da questa dipende anche ogni pensiero e affetto, ogni intelligenza e saggezza degli angeli. Nella misura quindi in cui uno è nella forma del Cielo e rappresenta una forma del Cielo, altrettanto è saggio. Dire nella forma del Cielo o nell’ordine del Cielo, è la stessa cosa, poiché la forma di ogni cosa deriva dall’ordine e avviene secondo l’ordine.

(202) Prima di tutto occorre dire che cosa significa essere nella forma del Cielo. L’uomo è stato creato a immagine del Cielo e a immagine del mondo; la sua interiorità ad immagine del Cielo, la sua esteriorità a immagine del mondo, come è stato detto al n. 57. Dire a immagine, o dire secondo la forma, è la stessa cosa. Ma dato che l’uomo a causa della sua carente volontà e dei suoi pensieri sbagliati ha distrutto in se stesso l’immagine del Cielo, e di conseguenza la forma del Cielo, ha messo al posto di questa l’immagine e la forma dell’inferno; ne risulta quindi che la sua interiorità è bloccata fin dalla nascita. Per questo motivo l’uomo, a differenza degli animali, nasce nella completa ignoranza. Per far sì che l’immagine o la forma del Cielo siano ristabilite in lui, bisogna che egli sia istruito nelle cose che appartengono all’ordine; infatti, come è stato detto sopra, la forma si comporta in base all’ordine. La Scrittura contiene tutte le leggi dell’ordine divino, perché le leggi dell’ordine divino sono i precetti insiti in esso. Se quindi l’uomo conosce questi precetti e vive in base ad essi, la sua interiorità è aperta; e l’ordine, o l’immagine, del Cielo si ricrea. Essere quindi nella forma del Cielo significa vivere secondo i precetti che sono nella Scrittura.

(203) Certuni pensano che i pensieri e i sentimenti non provengano da fuori, ma si creino dentro di loro, in quanto li percepiscono in sé e non fuori di sé; però si sbagliano di molto. L’uomo pensa in questo modo perché non sa che esiste una luce che rischiara l’intelletto, e tuttavia senza questa luce è impossibile per l’uomo formulare alcun pensiero. E lo stesso vale anche per tutto ciò che egli può pensare e sentire, o inaltre parole di ciò che può capire e volere.

(204) Occorre sapere che per ciascuno l’intelligenza e la saggezza variano a seconda della comunicazione. Coloro la cui intelligenza è stata formata in base al vero e al bene, comunicano con le società in base alla forma del Cielo. Coloro la cui intelligenza e saggezza sono state formate non in base al vero e al bene, hanno una comunicazione interrotta e poco coerente. Coloro infine che non sono né nell’intelligenza né nella saggezza essendo essi nel male e nell’errore, comunicano con le società che si trovano all’inferno.

(205) In Cielo tutti sono stati riuniti in base alle affinità spirituali che rientrano - a vari livelli- nel bene e nel vero. Questo avviene in tutto il Cielo, in ogni società, in ogni casa. E’ in base a questo che gli angeli che sono nello stesso bene e nella stessa verità si conoscono, come sulla terra si conoscono i consanguinei e gli alleati, e si conoscono come se fossero cresciuti insieme fin dall’infanzia. E’ grazie a questa conoscenza che si sono uniti e consociati.

(206) Gli angeli del Cielo comunicano dunque in base ai loro pensieri e al loro sentire interiore. Esiste però un’altra comunicazione, quella dei Cieli tra di loro, cioè del terzo Cielo col secondo, e di entrambi con il primo. Tuttavia la comunicazione tra i Cieli deve essere chiamata non comunicazione ma influsso; e di questo tratteremo qui di seguito.

(207) E’ la situazione dei Cieli tra di loro che fa sì che non ci sia comunicazione tra un Cielo e l’altro, ma influsso. Il terzo Cielo è in alto, il secondo è al di sotto di questo e il primo Cielo, o Cielo ultimo, è ancora più in basso. Tutte le società di ogni Cielo sono disposte in questo ordine; per esempio quelle che si trovano su luoghi elevati sembrano essere su delle montagne (n. 188); sulle loro cime abitano coloro che sono nel Cielo intimo, o terzo Cielo; al di sotto le società del secondo Cielo, o Cielo intermedio, e ancora al di sotto di queste le società dell’ultimo Cielo. Questo avviene ovunque, sia nei luoghi elevati che in quelli meno elevati. Una società di un Cielo superiore comunica con una società di un Cielo inferiore attraverso le corrispondenze (vedi n. 100); e la comunicazione attraverso le corrispondenze è ciò che viene chiamato influsso.

(208) Un Cielo è congiunto a un altro Cielo, o una società di un Cielo con quella di un altro Cielo, attraverso il Signore che opera per mezzo dell’influsso, immediato o mediato; immediato direttamente attraverso il Signore, e mediato attraverso i Cieli superiori che influiscono sui Cieli inferiori.

(209) Non esiste un influsso dei Cieli inferiori sui Cieli superiori, perché questo è contro l’ordine; esiste soltanto un influsso dei Cieli superiori sui Cieli inferiori. La saggezza degli angeli di un Cielo superiore supera quella degli angeli di un Cielo inferiore così come la miriade supera l’unità; ed è per questo che gli angeli di un Cielo inferiore non possono parlare con gli angeli di un Cielo superiore. Inoltre quando essi alzano lo sguardo verso questo Cielo, non vedono gli angeli, e il Cielo stesso appare loro coperto di nubi sopra la loro testa. Però gli angeli di un Cielo superiore possono vedere quelli che sono nel Cielo inferiore; tuttavia non possono parlare con loro, perché rischierebbero di perdere la loro saggezza. Come è stato detto sopra, la comunicazione avviene attraverso l’influsso del Signore.

(210) I pensieri, i sentimenti e le conversazioni degli angeli del Cielo intimo, o terzo Cielo, non sono mai percepiti nel Cielo intermedio perché sono troppo trascendenti. Ma quando piace al Signore, essi appaiono nei Cieli inferiori come una fiamma. I pensieri, i sentimenti e le conversazioni del Cielo intermedio appaiono all’ultimo Cielo come qualcosa di luminoso, e talvolta come una nube di un bianco risplendente o di diversi colori. La forma, la salita e la discesa di questa nube consente di intuire fino a un certo punto l’oggetto dei pensieri e delle conversazioni.

(211) In questo modo si può vedere qual è la forma del Cielo: nel Cielo intimo è la più perfetta, nel Cielo intermedio è perfetta, ma a un grado minore, e nell’ultimo Cielo lo è a un grado minore ancora. La forma di un Cielo dipende dalla forma dell’altro attraverso l’influsso che procede dal Signore. Non si può però capire cos’è la comunicazione attraverso l’influsso se non si conoscono i gradi di altezza, di larghezza e lunghezza (n. 38).

(212) Neppure gli angeli possono comprendere la forma del Cielo nei particolari, e come essa è costituita e si diffonde. Se ne può però avere un’idea considerando la forma di tutte le cose che sono nel corpo umano, scrutate ed esaminate da un uomo saggio e perspicace. E’ stato mostrato nei capitoli precedenti che tutto il Cielo rappresenta un uomo e che tutte le cose che sono nell’uomo corrispondono ai Cieli. Si può vedere fino a che punto questa forma è incomprensibile e inspiegabile anche nelle linee generali considerando le fibre nervose che collegano tutte le parti del corpo. L’occhio non può vedere quali siano queste fibre, né come esse si diffondono nel cervello, perché esse sono innumerevoli e talmente complesse che nell’insieme si presentano come una massa molle e continua, mentre invece attraverso queste fibre tutto ciò che fa parte dell’intelletto e della volontà si trasforma e diviene atto. Chi, con occhio sapiente, esamina queste fibre e le altre meraviglie del corpo, ne sarà sorpreso. Tuttavia l’occhio non vede che una minima parte di tutto ciò, e ciò che non vede è più meraviglioso ancora. Tutto ciò che l’uomo pensa percorre queste fibre dall’inizio alla fine, e il risultato sono i sensi. Dato che questa forma è quella del pensiero e della volontà, è anche la forma dell’intelligenza e della saggezza. E’ questa forma che corrisponde a quella del Cielo. Ho dato questi particolari per far capire che la forma del Cielo è tale che non pub essere mai compresa, neppure nelle sue linee generali, ed è incomprensibile anche per gli angeli, come è stato detto precedentemente.