Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

4) IL DIVINO DEL SIGNORE NEL CIELO È L’AMORE PER LUI E L’AMORE PER IL PROSSIMO


(13) Il divino proveniente dal Signore viene chiamato in Cielo il divinamente vero, per questo motivo: esso fluisce dal Signore come la luce e il calore fluiscono dal sole e illuminano e riscaldano tutta la terra. Senza questa luce e questo calore la terra inaridisce e si raffredda. Allo stesso modo senza l’amore del Signore, senza la sua bontà e verità nulla potrebbe esistere.

(14) L’amore che forma il Cielo e proviene dal divino è un legame spirituale che unisce il Signore ai suoi angeli e questi tra loro; li unisce al punto che questi davanti all’occhio del Signore sono una cosa sola. Inoltre l’amore è l’essenza stessa della vita di ognuno. E’ dall’amore che sia gli angeli che gli uomini ricevono la vita. Chiunque ci rifletta sopra, sa che la più intima e profonda forza di vita dell’uomo proviene dall’amore; quando l’amore è presente, l’uomo si riscalda, quando è assente si raffredda, quando l’amore viene totalmente sottratto, l’uomo muore. Bisogna infatti capire che la vita di ogni persona si configura in base al suo amore.

(15) Nel Cielo si distinguono due tipi d’amore: l’amore per il Signore e l’amore per il prossimo. Nel terzo Cielo, il Cielo più profondo, regna l’amore per il Signore; nel secondo, o Cielo intermedio, quello per il prossimo. Entrambi provengono dal Signore, e entrambi formano il Cielo. Il modo in cui questi due tipi d’amore si distinguono e al tempo stesso si fondono, è cosa che in Cielo risulta chiarissima, mentre sulla terra è oscura. In Cielo quando si dice «amare il Signore», non si intende amarlo come persona, ma amare il bene che da lui deriva. Amare il bene significa però volere e fare il bene per amore. E con «amare il prossimo» non si intende in Cielo amare il compagno come persona, ma amare il vero che è nella parola. Amare il vero significa però volere e fare ciò che è vero. E’ quindi chiaro che questi due tipi d’amore si distinguono come sono distinti il bene e il vero, ma sono anche uniti così come sono uniti il bene e il vero. L’uomo però fatica a comprendere queste cose, perché non sa cos’è l’amore, cos’è il bene e neppur chi è il prossimo.

(16) Di questo ho spesso parlato con gli angeli, che si stupiscono che gli uomini di Chiesa non sappiano che cosa significhi amare il Signore e il prossimo, cioè il bene e il vero. Gli uomini dovrebbero anche sapere che il bene che emana dal Signore è la sua immagine, poiché egli è tutto in questo bene, e che sono uniti a lui come sue immagini coloro che fanno del bene e del vero il contenuto della loro vita, in quanto lo vogliono e lo fanno. Volere è sinonimo di amare. Lo insegna anche il Signore quando dice: «Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama, sarà amato dal Padre mio. E noi verremo a lui, e faremo dimora presso di lui» (Giovanni 14, 21, 23). E in un altro punto:«Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore» (Giovanni 15, 10).

(17) Il divino che emana dal Signore, muove gli angeli e forma il Cielo, è amore. Tutto in Cielo è una forma d’amore e amore per il prossimo. Gli angeli sono di indicibile bellezza e l’amore traspare dal loro volto, dalle loro parole e dalle loro azioni. Inoltre da ogni angelo e spirito emanano sfere spirituali di vita che li circondano e sono costituite dall’amore e dalla fede di ognuno di loro. Le sfere che emanano dagli angeli sono così colme d’amore che penetrano nel profondo di chi sta loro accanto. Io questo amore l’ho avvertito e goduto più di una volta. Chi in Cielo rivolge il suo amore al Signore e al prossimo, tende sempre più al Signore; chi invece è prigioniero dell’amore per se stesso, si allontana sempre più dal Signore.

(18) Il divino del Signore in Cielo è l’amore, perché l’amore è il recipiente che contiene tutto ciò che appartiene al Cielo, come la pace, la comprensione, la saggezza, la beatitudine. Gli spiriti che in vita hanno sviluppato la capacità di amare e il desiderio di accogliere in sé le verità collegate all’amore, giunti fra gli angeli sono stati in grado di partecipare della loro saggezza e della loro celeste beatitudine, appunto perché avevano amato il bene e il vero per amore del bene e del vero e avevano orientato la loro vita in base a ciò. In questo modo si erano resi capaci di accogliere in sé il Cielo con tutte le sue inesprimibili perfezioni. Coloro invece che sono rimasti legati all’amore per se stessi e per il mondo, non hanno la capacità di accogliere in sé queste cose celesti. Ne vengono quindi respinti e si accompagnano a coloro che sono all’inferno. Ci sono poi spiriti che hanno messo in dubbio il fatto che l’origine di tutto è l’amore celeste e che hanno desiderato ardentemente di sapere se le cose stavano così. Essi sono quindi stati posti in uno stato di amore celeste previa eliminazione temporanea degli impedimenti, e condotti a una distanza dal Cielo degli angeli; di qui essi hanno parlato con me dicendomi di provare una beatitudine che non erano capaci di esprimere a parole. Rimpiangevano molto di dover tornare allo stato in cui si trovavano precedentemente. Anche gli altri sono stati alzati fino al Cielo; e più in alto e più in profondità venivano portati, tanto maggiore comprensione e saggezza riuscivano ad acquisire, riuscendo infine a comprendere cose che erano prima per loro incomprensibili. Ciò dimostra che l’amore che emana dal Signore abbraccia il Cielo e tutte le cose che si trovano in esso.

(19) L’amore per il Signore e l’amore per il prossimo comprendono tutte le divine verità. Il Signore stesso lo dice chiaramente, quando parla di questi due tipi d’amore: «Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti» (Matteo 22, 37- 40). La legge e i profeti sono però tutta la parola del Signore, e quindi tutto ciò che è divinamente vero.