Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(60) IL FUOCO INFERNALE E LO STRIDORE DI DENTI


(566) Fino a questo momento nessuno sa in che cosa consistono il fuoco infernale e lo stridore di denti di cui si parla nella Scrittura a proposito di coloro che stanno all’inferno; infatti si cerca di interpretare letteralmente le cose che sono nella Scrittura, e non se ne conosce il senso spirituale. Per questo si è creduto che il fuoco fosse un fuoco materiale, un tormento generale, un rimorso di coscienza. Altri hanno creduto che si parli di fuoco al fine di ispirare il terrore per i mali.

(567) Esistono due origini del calore, uno proviene dal sole del Cielo che è il Signore: è il calore spirituale, che nella sua essenza è amore. L’altro proviene dal sole del mondo: è il calore naturale che nella sua essenza non è amore, ma serve da ricettacolo al calore spirituale o all’amore. L’amore nella sua essenza è un calore, lo si può constatare dall’ardore dello spirito e poi del corpo eccitati a seconda del grado e della qualità dell’amore. L’uomo lo prova sia d’estate che d’inverno, e anche attraverso il calore del sangue. Il calore naturale che proviene dal sole del mondo serve da ricettacolo al calore spirituale: lo si vede dal calore del corpo provocato dal calore del suo spirito al quale obbedisce. Lo si vede soprattutto dal calore della primavera e dell’estate negli animali di tutti i generi, che ogni anno ritornano ai loro amori. Non è il calore a produrre questo effetto, esso dispone soltanto i loro corpi a ricevere il calore che influisce su di loro dal mondo spirituale, perché il mondo spirituale influisce sul mondo naturale come la causa influisce sull’effetto. Chi crede che il calore naturale produca gli amori degli animali s’inganna di molto, perché vi è influsso dal mondo spirituale a quello naturale, e non viceversa. Ogni amore, in quanto appartiene alla vita stessa, è spirituale. Tutto ciò che è naturale esiste solo in quanto esiste il mondo spirituale. Anche il regno vegetale deriva da quello spirituale, che lo fa germogliare e crescere. Il calore naturale, in primavera e in estate, dispone soltanto i semi nella loro forma naturale facendoli gonfiare e aprire affinché l’influsso del mondo spirituale possa operare. Questi esempi sono stati dati per mostrare che ci sono due calori, uno spirituale e uno naturale. L’influsso e poi la cooperazione producono gli effetti che si manifestano agli occhi del mondo.

(568) Il calore spirituale nell’uomo è il calore della sua vita, in quanto - come abbiamo detto - nella sua essenza questo calore è amore; è questo che è ntesoi nella Scrittura quando si parla di fuoco. L’amore per il Signore e l’amore per il prossimo sono definiti fuoco celeste; e l’amore di sé e del mondo sono il fuoco infernale.

(569) Il fuoco, o amore infernale, ha un’origine simile a quella dell’amore celeste. Esiste grazie al sole del Cielo, che è il Signore, ma diviene infernale attraverso coloro che lo ricevono, in quanto ogni influsso proveniente dal mondo spirituale è trasformato secondo la ricezione o secondo le forme nelle quali influisce. Lo stesso avviene col calore e la luce che provengono dal sole del mondo. Questo calore, influendo sul terreno, produce la vegetazione e sviluppa i profumi gradevoli e soavi. Tuttavia lo stesso calore, influendo ,nelle sostanze in putrefazione, produce le decomposizioni che sviluppano odori fetidi. Parallelamente la luce che proviene dallo stesso sole produce in un soggetto dei colori belli e attraenti, in un altro dei colori laidi e ripugnanti. Il calore e la luce che procedono dal sole del Cielo, che è l’amore, influiscono sugli spiriti buoni e saggi, sugli angeli e sugli uomini buoni, fanno fruttificare i loro beni; ma quando influiscono sui malvagi, producono un effetto contrario, perché i mali li soffocano o li pervertiscono. Quando la luce del Cielo influisce nel vero e nel bene, dona intelligenza e saggezza, ma quando influisce nel falso e nel male viene trasformata in follia e stoltezza di ogni genere. L’influsso quindi varia ovunque secondo la ricezione.

(570) Il fuoco infernale, essendo amore di sé e del mondo, è di conseguenza cupidità, perché ciò che l’uomo ama lo desidera di continuo. La cupidigia è anch’essa un desiderio, perché l’uomo prova piacere quando ottiene ciò che ama o desidera. Il fuoco infernale è quindi una cupidigia e un piacere che derivano da questi due amori. I mali che ne derivano sono il disprezzo per gli altri, l’inimicizia e l’ostilità contro chi non è favorevole. Sono l’invidia, l’odio, la vendetta e di conseguenza la violenza e la crudeltà. Con riferimento al divino, sono il disprezzo, la derisione e la blasfemia delle cose sante che appartengono alla chiesa. Il piacere della vita dei malvagi consiste quindi nel voler distruggere e uccidere, e quando non possono farlo vogliono almeno causare del danno, nuocere ed esercitare la crudeltà. Ecco che cosa rappresenta il fuoco nella Scrittura, quando si parla di malvagi e di inferno. Quando si parla di fuoco si intende la cupidigia che fa parte dell’amore di sé e del mondo, e quando si fa riferimento al fumo che proviene dal fuoco si intende il falso che deriva dal male.

(571) Quando gli inferni sono aperti, si vede come un vestibolo con del fumo, simile a quello degli incendi, perché il fuoco infernale corrisponde alla cupidigia che è presente in tutti coloro che sono all’inferno. Il fumo è denso negli inferni in cui regna l’amore di se, infiammato dove regna l’amore per il mondo. Quando gli inferni sono chiusi, non si vede il vestibolo, ma solo una massa di fumo, oscura e fitta. Tuttavia questo vestibolo è sempre ardente, ci se ne accorge dal calore che ne emana. Questo calore è simile a quello di oggetti carbonizzati dopo un incendio, o di una fornace ardente, o altre volte a un vapore caldo come quello dei bagni. Quando questo calore influisce sull’uomo, eccita le sue cupidigie, gli odi, le vendette e i deliri. Occorre tuttavia sapere che coloro che sono all’inferno non sono nel fuoco, il quale è soltanto un’apparenza. In effetti essi non sentono alcuna bruciatura, ma provano soltanto un calore come avveniva in precedenza nel mondo. Se appare un fuoco, ciò avviene in base alle corrispondenze, perché l’amore corrisponde al fuoco e tutte le cose che appaiono nel mondo spirituale appaiono secondo le corrispondenze. 

(572) Questo fuoco o questo calore infernale è trasformato in un freddo intenso quando il calore del Cielo influisce su di esso. Allora coloro che sono nell’inferno rabbrividiscono come colti da un freddo febbrile e sono torturati interiormente. Provano questo freddo e di conseguenza i brividi e le torture perché sono assolutamente contro il divino, e il calore del Cielo che è amore divino distrugge il calore dell’inferno che è amore di sé e del mondo. Essi sono allora precipitati in una profonda oscurità che produce un turbamento delle idee. Ciò però capita raramente, e soltanto per placare le sedizioni quando si accrescono oltre misura.

(573) Quando la cupidigia di fare il male non è trattenuta, come avviene nel mondo, dai legami esterni, che sono il timore della legge, la paura di perdere la reputazione, l’onore, il profitto e la vita, allora ognuno si slancia sull’altro, lo soggioga fino dove può, sottomette gli altri al suo dominio e tratta male tutti quelli che non si sottomettono. Queste crudeltà e le torture che ne risultano sono il fuoco infernale, perché sono gli effetti della cupidigia.

(574) Da ogni inferno esala una sfera di cupidigia di coloro che vi soggiornano. Quando questa sfera è percepita da uno spirito che vive avendo dentro la stessa cupidigia, essa influenza il suo cuore e lo riempie di piacere. Per questo lo spirito si rivolge verso quell’inferno e desidera entrarvi per ricavarne piacere. Non sa ancora che là vi sono dei tormenti, e anche se lo sa desidera ugualmente di esservi. Nel mondo spirituale infatti nessuno può resistere alla sua cupidigia perché essa appartiene al suo amore, il quale appartiene alla sua volontà, questa a sua volta alla sua natura - e ognuno agisce in base alla propria natura. Quando uno spirito, in piena libertà, arriva al suo inferno e vi entra, è dapprima ricevuto come amico. Di conseguenza crede di essere tra amici, ma ciò dura appena qualche ora. Durante questo tempo si esamina il suo livello di astuzia e il suo valore. Dopo questo esame, si comincia a infestarlo in modo diverso, con sempre maggior forza e veemenza. Questo avviene introducendolo più profondamente nell’inferno, perc hé più vi si penetra, più gli spiriti sono malvagi. Dopo le infestazioni, gli vengono inflitte pene rigorose finché non viene ridotto in servitù. Dato che vi sono continuamente dei movi menti di ribellione perché ognuno vuole essere il più grande e arde d’odio contro gli altri , ne risultano nuove sedizioni. Così una scena si trasforma in un’altra, al punto che quelli che erano stati ridotti in servitù sono liberati per prestare soccorso a qualche nuovo diavolo che vuole soggiogare altri. Quelli che non si sottomettono e non si adeguano al capriccio del vincitore sono di nuovo tormentati in diverse maniere e continuamente. Tali sono i tormenti dell’inferno, chiamati fuoco infernale.

(575) Lo stridore di denti è la disputa continua e il continuo combattimento di coloro che sono nell’errore. A questa disputa e a questi combattimenti si uniscono il disprezzo per gli altri, l’inimicizia, la derisione, gli atti blasfemi che producono ostilità di ogni genere, perché ognuno combatte per il suo errore credendolo verità. Queste dispute e questi combattimenti sono intesi fuori dall’inferno come stridore di denti; infatti tutto ciò che è falso nel mondo spirituale appare come stridore di denti, in quanto i denti corrispondono alle cose ultime della natura e dell’uomo, e appartengono alla sfera sensuale-corporale. Che all’inferno vi sia stridore di denti lo si legge in Matteo VIII, 12; XIII, 42, 50; XXIII, 13; XXIV, 51; XXV, 30; Luca XII, 28.