13) CORRISPONDENZA DI TUTTE LE COSE DEL CIELO CON TUTTE LE COSE DELL’UOMO
(87) Al giorno d’oggi l’uomo ignora che cos’è la corrispondenza; la ragione principale di questa ignoranza è che l’uomo si è allontanato dal Cielo per amore di sé e del mondo. In effetti, colui che ama se stesso e il mondo al di sopra di tutte le cose, non considera altri oggetti che quelli del mondo, perché sono gradevoli e soddisfano i suoi desideri. Non presta alcuna attenzione agli oggetti spirituali che soddisfano soltanto la sua interiorità e la sua mente, e li rifiuta trovandoli troppo elevati per essere oggetto del proprio pensiero. Gli antichi si sono comportati in modo completamente diverso: la scienza delle corrispondenze è stata per loro la prima di tutte le scienze. Attraverso tale scienza hanno acquisito intelligenza e saggezza e anche comunicazione col Cielo, perché la scienza delle corrispondenze è la scienza angelica. I primi uomini, che erano uomini celesti, pensavano in base alle corrispondenze, come gli angeli. E’ per questo che si intrattenevano con gli angeli e il Signore sovente si mostrava a loro e li istruiva. Oggi si ignora che cos’è una corrispondenza perché questa scienza è totalmente perduta.
(88) Senza la percezione di ciò che è la corrispondenza, non si può avere alcuna chiara nozione del mondo spirituale, del suo influsso nel mondo naturale, dello spirituale relativamente al naturale; e neppure alcuna nozione dell’anima umana, della sua azione sul corpo, della condizione dell’uomo dopo la morte. Di conseguenza è necessario descrivere cos’è la corrispondenza.
(89) Il mondo naturale corrisponde al mondo spirituale non soltanto nelle linee generali, ma ancor più in ognuna delle cose che lo compongono. Ogni cosa che esiste nel mondo naturale deriva dal mondo spirituale ed è definita corrispondenza. Occorre sapere che il mondo naturale esiste e sussiste grazie a quello spirituale, come l’effetto deriva dalla causa. E’ chiamato mondo naturale quello che si trova sotto il sole e dal sole riceve luce e calore, e tutte le cose che esistono in questo mondo. Il mondo spirituale è il Cielo, e a questo mondo appartiene tutto ciò che è nei Cieli.
(90) Poiché l’uomo è il Cielo e anche il mondo nella loro forma più piccola, ad immagine di quella più grande, in lui c’è il mondo spirituale e quello naturale. La sua interiorità, che appartiene al suo animo ed è fornita di intelletto e volontà, costituisce il suo mondo spirituale. La sua esteriorità, che appartiene al suo corpo e si riferisce ai sensi e alle azioni del corpo, costituisce il suo mondo naturale. E’ per questo che è chiamato «corrispondente» tutto ciò che si manifesta nel mondo naturale, ovvero nel suo corpo, derivando dal mondo spirituale, ovvero dalla sua mente, dalla sua ragione e dalla sua volontà.
(91) Dal volto dell’uomo si può vedere cos’è la corrispondenza. In colui che non ha imparato a dissimulare, tutti i sentimenti si presentano alla vista così come sono, in forma naturale, proprio in volto. Il volto indica il carattere dell’uomo, il suo mondo spirituale nel suo mondo naturale. Si dice infatti che il volto è lo specchio dell’anima. Allo stesso modo tutte le considerazioni dell’intelletto si manifestano nella parola e le tensioni della volontà nei movimenti del corpo. Tutto ciò che avviene nel corpo, sia sul viso che nel linguaggio e nei gesti, è detto corrispondenza.
(92) Da quanto sopra riferito, si può capire che cosa sono l’uomo interiore e l’uomo esteriore. L’uomo interiore è chiamato uomo spirituale, e l’uomo esteriore uomo naturale. L’uno è distinto dall’altro come il Cielo lo è dal mondo. Tutto ciò che viene fatto ed esiste nell’uomo esteriore o naturale, viene fatto ed esiste nell’uomo interiore o spirituale.
(93) Avendo trattato della corrispondenza tra l’uomo interiore o spirituale e il suo uomo esteriore o naturale, tratteremo ora della corrispondenza di tutto il Cielo con le parti dell’uomo.
(94) Il Cielo nel suo complesso rappresenta un sol uomo e di conseguenza è chiamato Uomo immenso. Le società angeliche di cui è composto il Cielo sono quindi disposte come le membra umane, gli organi e le viscere: nella testa, nel petto, nelle braccia e nelle gambe, e a queste diverse parti corrispondono. L’uomo esiste sulla base di questa corrispondenza, ovvero esiste in quanto corrisponde al Cielo.
(95) Come è stato detto sopra, il Cielo è distinto in due regni, quello celeste e quello spirituale. Il regno celeste nel suo complesso corrisponde al cuore e a tutto ciò che nel corpo dipende dal cuore. Il regno spirituale corrisponde al polmone e a tutto ciò che da lui dipende nel corpo. Nei Cieli, il regno celeste è la volontà del Cielo dove regna l’amore; il regno spirituale l’intelletto del Cielo, dove regna il vero. Sono due cose che corrispondono alle funzioni del cuore e dei polmoni nell’uomo. E’ in base a questa corrispondenza che il cuore nella Scrittura significa volontà e anche amore; e il soffio polmonare l’intelletto e la vera fede. E’ per questo che gli affetti sono attribuiti al cuore, sebbene non abbiano lì la loro sede e non provengano da esso.
(96) La corrispondenza dei due regni del Cielo con il cuore e i polmoni è la corrispondenza generale del Cielo con l’uomo; c’è però una corrispondenza più particolare con ognuno dei suoi organi, delle sue membra e delle sue viscere. Nell’Uomo immenso, che è il Cielo, coloro che sono nella testa sono nel bene più di tutti gli altri, perché sono nell’amore, nella pace, nell’innocenza, nella saggezza e nell’intelligenza, e di conseguenza anche nella gioia e nella felicità; essi influiscono sulla testa dell’uomo e su tutto ciò che da essa dipende. Coloro che sono invece nel petto dell’uomo immenso, sono nella carità e nella fede, influiscono sul petto dell’uomo e ad esso corrispondono. Coloro che sono nei lombi e negli organi di riproduzione agiscono nell’amore coniugale. Coloro che sono nei piedi, si trovano nell’ultimo bene del Cielo, che è chiamato bene naturale-spirituale. Coloro che sono nelle braccia e nelle mani, sono nella potenza del vero. Coloro che sono negli occhi, sono nell’intelletto. Chi è nelle narici, è nella percezione, e chi è nelle orecchie è nell’attenzione e nell’obbedienza. Chi è nella bocca e nella lingua, è nel linguaggio attento e intelligente. Chi è nei reni, è nel vero che esamina, distingue e corregge. Chi è nel fegato, nel pancreas e nella milza, è nelle varie purificazioni del bene e del vero; e così via per tutte le parti. Tutti influiscono nelle parti simili dell’uomo e ad esse corrispondono. L’influsso del Cielo si fa avvertire nelle funzioni e nell’uso delle membra.
(97) Queste membra, organi e visceri significano, nella Scrittura, cose simili, perché nella Scrittura tutto ha un significato in base alle corrispondenze. La testa significa l’intelligenza e la saggezza; il petto, la carità; i lombi, l’amore coniugale, le braccia e le mani, la potenza del vero; i piedi, ciò che è naturale; gli occhi, l’intelletto; le narici, la percezione; le orecchie, l’obbedienza; i reni, l’esame del vero; e via di seguito. L’uomo dice abitualmente che chi è intelligente e saggio ha della testa; chi è nella carità è un amico del cuore; chi sa percepire, ha un naso fino; chi è intelligente, ha un occhio penetrante; chi è nella potenza, ha le braccia lunghe. Questi modi di dire hanno la loro origine nelle corrispondenze e queste espressioni vengono dal mondo spirituale, anche se l’uomo non lo sa.
(98) Spesso mi è stato mostrato con l’esperienza che una tale corrispondenza esiste tra tutto quello che appartiene al Cielo e tutto quello che appartiene all’uomo. Ne ho avuto la conferma come di una cosa evidente e fuori di dubbio. Queste esperienze, che sono numerosissime, sono riportate nella mia opera Arcana Coelestia, là dove si parla di corrispondenze, di rappresentazioni, di influsso del mondo spirituale nel mondo naturale e del rapporto tra anima e corpo.
(99) Sebbene tutto ciò che appartiene all’uomo quanto al corpo corrisponde a tutto ciò che appartiene al Cielo, l’uomo non è l’immagine del Cielo per quello che riguarda la sua forma esterna, però lo è quanto alla forma interiore. Quest’ultima riceve il Cielo, mentre la forma esteriore riceve il mondo. Questa forma esteriore si configura in base all’ordine del mondo e di conseguenza può avere una bellezza molto varia; infatti la bellezza esterna, che appartiene al corpo, proviene dai genitori e dalla formazione nel corpo materno, e in seguito è conservata dall’influsso che emana dal mondo. Ne risulta che la forma naturale dell’uomo differisce molto dalla forma del suo uomo spirituale. Qualche volta mi è stato mostrato che forma poteva avere lo spirito di un uomo, e ho visto che qualcuno aveva una forma bella e graziosa, ma uno spirito deforme, nero e mostruoso, al punto che lo si sarebbe preso per un’immagine dell’inferno e non del cielo. Mentre qualcun altro che non aveva alcuna bellezza esteriore aveva uno spirito bello, bianco e angelico. Lo spirito dell’uomo dopo la morte appare tal quale è stato nel corpo, quando viveva nel mondo dentro di lui.
(100) La corrispondenza non si limita all’uomo, ma si estende ancora più lontano. C’è corrispondenza dei Cieli tra di loro: al terzo Cielo corrisponde il secondo; e al secondo corrisponde il primo; e quest’ultimo corrisponde alle forme corporali dell’uomo. Il Cielo termina nel corpo dell’uomo, che in un certo senso rappresenta la sua base. Ma di questo tratteremo più avanti.
(101) E’ indispensabile sapere che ogni corrispondenza che esiste col Cielo, esiste anche col divino/umano del Signore, perché è per Lui che il Cielo esiste. Se il divino/umano non influisse in tutte le cose del Cielo, e in base alle corrispondenze in tutte le cose del mondo, non ci sarebbero né angeli né uomini. Ciò fa capire perché il Signore si è fatto uomo, ha rivestito la Sua divinità di umanità. Ciò è avvenuto perché il divino/umano che reggeva il Cielo prima dell’avvento del Signore non bastava più a sostenere tutte le cose, in quanto l’uomo, che è la base dei Cieli, aveva rovesciato e distrutto l’ordine.
(102) Gli angeli si sbalordiscono quando vengono a sapere che ci sono uomini che attribuiscono tutto alla natura e niente a Dio, e che credono che i loro corpi, in cui sono state riunite tante mirabili cose del Cielo, siano stati composti dalla natura, da cui deriverebbe anche la ragione umana. Questi uomini tuttavia, per poco che innalzino le loro menti, possono facilmente vedere che queste cose procedono da Dio e non dalla natura; quest’ultima è stata creata soltanto per rivestire lo spirito e dargli una veste adatta a vivere nell’ultimo piano dell’ordine previsto da Dio. Gli angeli paragonano questi uomini alle civette, che vedono nelle tenebre mentre non vedono nulla nella luce.