(21) LE VESTI DI CUI GLI ANGELI APPAIONO VESTITI
(178) Le vesti di cui gli angeli sono rivestiti sono, come tutto il resto, delle corrispondenze, e in quanto tali esistono realmente. Le loro vesti corrispondono alla loro intelligenza, e questo avviene in quanto nei Cieli tutto appare vestito secondo l’intelligenza. Dato che uno supera l’altro in intelligenza (vedi gli articoli 43 e 128), ne risulta che le vesti dell’uno sono più belle di quelle dell’altro. I più intelligenti hanno vesti splendenti come la fiamma, altre le hanno lucenti come la luce. I meno intelligenti hanno vesti bianche senza splendore, e quelli che sono ancora meno intelligenti hanno vesti di diversi colori. Però gli angeli del Cielo intimo sono nudi.
(179) Dato che le vesti degli angeli corrispondono alla loro intelligenza, corrispondono anche alla verità, perché ogni intelligenza procede dalla divina verità. Dire che gli angeli sono vestiti secondo l’intelligenza, o dire che lo sono secondo la divina verità, è la stessa cosa. Se le vesti degli uni risplendono come la fiamma, e quelle di certi altri risplendono come la luce, è perché la fiamma corrisponde al bene e la luce corrisponde al vero che deriva dal bene. Se altri hanno vesti bianche senza splendore e certi altri le hanno di colori diversi, è perché il bene divino e la divina verità brillano meno e sono ricevuti in maniera diversa da coloro che sono meno intelligenti. Il bianco corrisponde anch’esso alla verità e i colori alle varietà di ciò che è vero. Se nel Cielo intimo gli angeli sono nudi, è perché essi sono nell’innocenza - e l’innocenza corrisponde alla nudità.
(180) Dato che gli angeli indossano delle vesti, quelli di loro che sono stati visti nel mondo sono apparsi vestiti, per esempio quelli che apparvero ai profeti e quelli che furono visti al sepolcro del Signore: Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. (Matteo XXVIII, 5; Luca XXIV, 4; Giovanni XX, 12). Gli angeli che Giovanni vide in Cielo avevano vesti bianche di lino fine (Apocalisse IV, 4 XIX, 11-13). Di colui che non è nel vero, vien detto che non è rivestito di un abito nuziale, come in Matteo: Il re entrò per vedere i commensali e scorto un tal e che non indossava l’abito nuziale gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senza abito nuziale ? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo ma ni e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre (Matteo XXII, 11-13).
(181) Le vesti degli angeli non appaiono soltanto come vesti, ma lo sono realmente; infatti non solo vengono viste, ma anche sentite e toccate. Gli angeli hanno parecchie vesti, le tolgono e le mettono, ripongono quelle di cui non fanno uso e le riprendono quando ne hanno bisogno; io ho visto mille volte che si rivestivano di vesti diverse. Ho chiesto loro da dove venivano le vesti, e loro mi hanno risposto che venivano dal Signore; le vesti vengono loro donate e a volte ne sono rivestiti a loro insaputa. Mi hanno detto anche che le loro vesti cambiano secondo il loro cambiamento di stato; nel primo e nel secondo stato le loro vesti sono luminose e risplendenti, nel terzo e nel quarto lo sono un po’ meno, e questo in base alle corrispondenze.
(182) Come ognuno, nel mondo spirituale, ha vesti che corrispondono all’intelligenza, e quindi alla verità da cui viene l’intelligenza, coloro che sono all’inferno, non essendo nel vero, appaiono coperti di vesti strappate, sporche e nerastre, ognuno secondo la propria follia. Essi non possono rivestirne altre; il Signore concede loro di essere vestiti per non apparire nudi.