Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(48) DOPO LA MORTE L’UOMO HA UNA PERFETTA FORMA UMANA


(453) La forma dello spirito dell’uomo è una forma umana; di questo abbiamo discusso precedentemente in più occasioni. L’uomo è uomo in base allo spirito, il quale agisce in ogni parte del corpo, anche nella più piccola, al punto che la parte in cui lo spirito non agisce, non vive. Il pensiero e la volontà appartengono allo spirito dell’uomo e non al suo corpo. Se lo spirito, una volta separato dal corpo, non appare all’uomo nella forma umana, è perché l’organo della vista del corpo, cioè l’occhio, è materiale e non vede che le cose materiali. Quando però l’occhio materiale è velato e non influenza più l’occhio spirituale, gli spiriti appaiono nella forma, che è la forma umana: e non soltanto gli spiriti che sono nel mondo spirituale, ma anche quelli che sono nel mondo naturale e vivono nel corpo materiale.

(454) La forma dello spirito è la forma umana perché l’uomo, quanto allo spirito, è stato creato secondo la forma del Cielo. Tutte le cose del Cielo sono simili alle cose che fanno parte della mente dell’uomo. Ciò consente all’uomo di ricevere l’intelligenza e la saggezza; dire ricevere l’intelligenza e la saggezza, e dire ricevere il Cielo, è la stessa cosa. Anche di questo abbiamo trattato in più occasioni precedentemente. Tutto ciò deriva dalla divina umanità del Signore da cui deriva il Cielo e ogni sua forma.

(455) L’uomo razionale può capire ciò che è appena stato detto, che è tutto legato e collegato. L’uomo non razionale invece non lo capisce, e questo per parecchie ragioni, la prima delle quali è che non lo vuole capire, in quanto ciò si oppone al falso che per lui è divenuto verità. Chi per questo motivo non vuole capire, ha chiuso la via del Cielo alla propria razionalità. Tuttavia questa strada può essere aperta a meno che la volontà non le resista. Mi è stato mostrato attraverso un gran numero di esperienze che l’uomo può capire il vero ed essere razionale, ammesso che lo voglia. Molto spesso spiriti malvagi che erano divenuti irrazionali perché nel mondo avevano negato il divino e le verità della Chiesa, sono stati rivolti da una forza divina verso coloro che erano invece nella luce della verità; essi compresero allora tutte le verità come gli angeli e confessarono di capirle e di riconoscerle come autentiche. Quando però furono ritornati in se stessi e ai loro amori dominanti, non capirono più niente e parlarono in maniera ben diversa. Ho anche sentito qualche spirito infernale dire che sa e capisce che quello che fa è male e che quello che pensa è sbagliato, ma che non può resistere al piacere del suo amore, alla sua volontà malvagia, la quale porta i pensieri a vedere il male come se fosse bene e il falso come se fosse vero. Ho così potuto vedere che coloro che sono nel falso e nel male possono capire e di conseguenza essere razionali, però non lo vogliono fare perché amano il falso più del vero e il male più del bene. Amare e volere sono la stessa cosa, perché ciò che l’uomovuole ama, e ciò che ama vuole. L’uomo quindi può capire il vero purché lo voglia.

(456) Mi è stato dimostrato da un’esperienza giornaliera durata molti anni che lo spirito dell’uomo dopo la separazione dal corpo è uomo in una forma umana. Ho visto migliaia di spiriti, li ho sentiti parlare, ho conversato con loro, constatando che essi sono dispiaciuti che nel mondo ci sia ancora una tale ignoranza su questo soggetto, specie presso gli eruditi e la Chiesa. In particolare gli eruditi considerano l’anima in base a concetti corporali, sensuali e la concepiscono come un semplice pensiero, qualcosa di volatile, puro etere, che non può far altro che essere dissipato dalla morte. La Chiesa, che in base alla Scrittura crede all’immortalità dell’anima, non ha saputo fare altro che accordare all’anima qualche vitalità simile a quella del pensiero, ma le ha rifiutato l’uso di sensi simili a quelli dell’uomo. Per questo molti pensano all’anima secondo questa dottrina e non riescono a credere che essa sia uno spirito e abbia forma umana. Ne consegue che la maggior parte di coloro che arrivano dal mondo sono grandemente stupiti dopo la propria resurrezione constatando che sono vivi, che sono uomini come prima, che vedono, sentono e parlano, che il loro corpo possiede il tatto, in una parola che non c’è alcuna differenza.

(457) Appena l’uomo entra nel mondo degli spiriti, dopo la sua resurrezione, il suo spirito ha lo stesso volto, lo stesso suono di voce, in una parola tutto ciò che aveva nel mondo; ciò avviene perché egli è ancora nel suo stato esteriore e la sua interiorità non è ancora stata aperta. Questo è il primo stato degli uomini dopo la morte. In seguito però il viso cambia e diviene tutto diverso. Diviene simile all’amore dominante nel quale si trovava il suo spirito quando era nel corpo. Il volto dello spirito dell’uomo differisce molto da quello del suo corpo; infatti il volto del corpo dell’uomo deriva dai suoi genitori e quello dello spirito proviene dalle affezioni di cui è l’immagine. E’ questo volto appunto quello che assume lo spirito dopo la vita terrena, quando ogni esteriorità viene scartata e l’interiorità si rivela. Questo è il terzo stato dell’uomo. Se nell’altra vita i volti si trasformano, è perché non è consentito a nessuno di simulare affetti non reali né di conseguenza di presentare un volto non corrispondente a questi affetti. Tutti senza eccezione sono obbligati a parlare come pensano e a mostrare col volto e coi gesti la propria volontà. Ne risulta che i volti di tutti gli spiriti divengono le effigi e le forme dei loro affetti e delle loro tendenze e che tutti coloro che si sono conosciuti nel mondo si conoscono anche nel mondo degli spiriti, ma non in Cielo o all’inferno.

(458) Le facce degli ipocriti vengono cambiate più lentamente di quelle degli altri, perché essi hanno preso l’abitudine di atteggiare il loro aspetto esteriore ad immagine di sentimenti buoni. Per lungo tempo il loro aspetto resta costante. In seguito però anche loro si modificano come gli altri. Gli ipocriti sono coloro che hanno parlato come angeli, ma dentro di sé non hanno riconosciuto che le cose naturali e hanno negato il divino e le cose che appartengono alla Chiesa e al Cielo.

(459) La forma umana di ogni uomo dopo la morte è tanto più bella quanto più intimamente egli ha amato le divine verità ed è vissuto in base ad esse. L’interiorità di ognuno è aperta e configurata secondo l’amore e la vita; per questo più l’amore è interiore, più è conforme al Cielo e di conseguenza rende più bello il volto. Gli angeli più belli sono quindi quelli che sono nel Cielo intimo. La loro bellezza è tale che mai nessun pittore con tutta la sua arte potrà riprodurla; invece gli angeli dell’ultimo Cielo possono fino a un certo punto essere imitati con la pittura.

(460) In conclusione rivelerò un arcano che non è ancora stato rivelato da nessuno: tutto il bene e tutto il vero che procedono dal Signore e costituiscono il Cielo sono in forma umana, sia in generale che nelle parti più minute. Questa forma è anche quella del Cielo, di ogni società e di ogni angelo. Già ne abbiamo trattato dal n. 59 all’86. A questo bisogna aggiungere che la forma umana è anche la forma di ogni cosa del pensiero che deriva dall’amore celeste presso gli angeli. Questo arcano però è difficilmente compreso dall’intelletto umano, mentre è facilmente compreso dagli angeli perché essi sono nella luce del Cielo.