6) ESISTONO TRE CIELI
(30) I regni interiori dell’uomo, lo spirito e l’anima, hanno un ordine analogo a quello dei Cieli: anche l’uomo infatti ha una componente superiore, una mediana e una inferiore; in lui fin dalla creazione sono stati posti tutti i livelli dell’ordine divino, così che egli è il simbolo dell’ordine divino. In base a questo l’uomo coi suoi regni interiori è in comunione coi Cieli e dopo la morte va tra gli angeli, e cioè tra quelli del Cielo superiore, medio o inferiore, a seconda di come nella sua vita terrena ha accolto in sé il divino bene e la divina verità.
(31) Il Divino che fluisce dal Signore ed è ricevuto nel terzo Cielo, è chiamato celeste e gli angeli di questo Cielo sono chiamati celesti. Il Divino che fluisce dal Signore ed è ricevuto nel secondo Cielo è chiamato spirituale e gli angeli di questo Cielo sono chiamati angeli spirituali. Il Divino che fluisce dal Signore ed è ricevuto nel primo Cielo, si chiama naturale. Il naturale di questo Cielo non è come il naturale del mondo, ma ha in sé elementi spirituali e celesti ed è quindi chiamato spirituale-naturale e celeste-naturale; allo stesso modo vengono chiamati gli angeli che vi dimorano. Gli angeli spirituali-naturali ricevono l’influsso attraverso il Cielo spirituale, e gli angeli celesti-naturali lo ricevono attraverso il Cielo celeste. Questi angeli sono stati distinti tra di loro, tuttavia formano un unico Cielo poiché si trovano al medesimo livello.
(32) In ogni Cielo c’è una parte interna e una parte esterna. Gli angeli che sono all’interno sono chiamati angeli interni, e quelli che sono all’esterno sono chiamati angeli esterni. L’esterno e l’interno di ogni Cielo corrispondono alla volontà, e l’esterno all’intelletto. Un aspetto non può esistere senza l’altro. La volontà può essere paragonata alla fiamma e l’intelletto alla luce che emana dalla fiamma.
(33) Bisogna sapere che è l’angelo stesso a determinare la sua appartenenza a un Cielo o all’altro. Infatti essi abitano le regioni più interne del Cielo quanto più sono aperti nei confronti del Signore. Il Cielo quindi non è fuori, ma dentro ognuno di loro. Lo insegna anche il Signore quando dice: «Il regno di Dio non viene in maniera da attirar gli sguardi; né si dirà: Eccolo qui, o eccolo là; perché ecco, il regno di Dio è dentro di voi» (Luca 17, 20 segg.).
(34) Ogni perfezione cresce verso l’interno e decresce verso l’esterno, perché le sfere interiori sono più vicine al Divino e più pure, e quelle esteriori sono più lontane dal Divino e più primitive. La perfezione e la felicità angelica consistono di intelligenza, saggezza, amore e bene. Senza queste qualità non ci sarebbe felicità, perché essa sarebbe esteriore e non interiore. La perfezione degli angeli del terzo Cielo supera enormemente quella degli angeli del Cielo di mezzo, e quella di questi supera la perfezione degli angeli del primo Cielo.
(35) Esistendo questa differenza, l’angelo di un Cielo non può raggiungere gli angeli dell’altro Cielo, cioè nessuno può salire da un Cielo inferiore o scendere da un Cielo superiore. Chi da un Cielo inferiore sale a un Cielo superiore, viene colto da un’ansia che giunge fino al dolore, e non può vedere gli angeli che dimorano lì e neppure parlare con loro. Chi però scende da un Cielo superiore, viene privato della sua saggezza, balbetta quando parla e cade preda della disperazione. Diversamente avviene quando il Signore innalza gli angeli da un Cielo inferiore a un Cielo superiore affinché ne ammirino la gloria, fatto che succede di frequente. Questi angeli sono inizialmente accompagnati e preparati da angeli intermediari, che costituiscono anch’essi una comunità. Questo mostra chiaramente che i tre Cieli sono nettamente separati fra loro.
(36) Gli angeli però che appartengono al medesimo Cielo possono avere rapporti con tutti gli altri; le loro gioie sono per altro proporzionali al livello della loro bontà. Ma su questo punto diremo di più nelle pagine seguenti.
(37) Sebbene i Cieli siano così distinti che gli angeli di un Cielo non possono associarsi a quelli di un altro Cielo, il Signore unisce tutti i Cieli attraverso un influsso indiretto e uno diretto. L’influsso indiretto emana da Lui e penetra tutti i Cieli, quello diretto va da un Cielo all’altro. In questo modo i tre Cieli ne formano uno solo. E una catena ininterrotta da un Cielo all’altro, dal primo all’ultimo, e non c’è nulla che sia privo di collegamento. Infatti ciò che non è unito al primo Cielo non può sussistere, ma si dissolve e si annulla.
(38) Chi non ha conoscenza dell’ordine Divino e dei suoi livelli, non può capire come siano distinti i Cieli, e meno ancora può immaginare che esista un uomo interiore e un uomo esteriore. E neppure può capire che cosa sono le corrispondenze e le rappresentazioni delle cose spirituali, la loro provenienza e il loro influsso. Gli uomini molto legati alla materia non riescono a concepire ciò che è spirituale se non come un naturale più puro, e restano quindi esclusi dalla vera comprensione.
(39) Mi è ora consentito di rivelare, sugli angeli dei tre Cieli, un arcano al quale finora nessuno ha mai pensato, in quanto non si sapeva nulla dei livelli. In ogni angelo, e anche in ogni uomo, esiste un grado intimo o supremo nel quale il Signore fa sentire il suo influsso e che può essere definito il domicilio stesso del Signore nell’angelo o nell’uomo. E’ per questo grado intimo o supremo che l’uomo è uomo e si distingue dagli animali; e grazie a questo, a differenza degli animali, può essere elevato dal Signore verso il Signore stesso, credere in Lui, amarlo e anche vederlo. Può anche ricevere intelligenza e saggezza, parlare a ragion veduta e anche vivere eternamente. Però ciò che è disposto e previsto dal Signore nell’intimo e nel supremo, non giunge chiaramente alla coscienza di un angelo, perché ciò supera la sua capacità di pensiero e va al di là della sua saggezza.
(40) Ecco quindi esposte le verità generali sui tre Cieli. In seguito parleremo più diffusamente di ogni singolo Cielo.