(19) IL TEMPO NEL CIELO
(163) Gli angeli non sanno che cos’è il tempo, sebbene tutte le cose presso di loro siano in progressione successiva come nel mondo, con tante somiglianze che non c’è alcuna differenza, in quanto in Cielo non ci sono anni, giorni e mesi, ma cambiamenti di stato. Là dove ci sono gli anni e i giorni, c’è il tempo; dove ci sono dei cambiamenti di stato, ci sono gli stati.
(164) Nel mondo c’è il tempo perché il sole in apparenza avanza da un grado all’altro e produce il tempo che viene chiamato tempo dell’anno e stagione. Inoltre il sole ruota in apparenza intorno alla terra e produce quelle che chiamiamo parti del giorno; sia gli uni che gli altri si ripetono regolarmente. Diversamente avviene col sole del Cielo che non produce né anni né giorni, ma in apparenza dei cambiamenti di stato. Questi cambiamenti non avvengono a intervalli regolari, come è stato mostrato negli articoli precedenti. Gli angeli quindi non possono avere alcuna idea del tempo, ma hanno invece il concetto di stato.
(165) Poiché gli angeli non hanno alcuna idea del tempo, come l’hanno invece gli uomini nel mondo, non hanno di conseguenza alcuna idea relativa alle cose che appartengono al tempo. Essi non conoscono l’anno, il mese, la settimana, il giorno, l’ora, oggi, ieri e domani. Quando gli angeli ne sentono parlare presso gli uomini - vi sono infatti sempre degli angeli uniti agli uomini dal Signore - invece di queste divisioni del tempo percepiscono degli stati e delle cose che concernono questi stati stessi; in questo modo l’idea naturale dell’uomo è trasformata presso gli angeli in idea spirituale. Nella Scrittura il tempo corrisponde allo stato e le cose che si riferiscono al tempo, come le divisioni sopra citate, significano le situazioni spirituali che ad esse corrispondono.
(166) Lo stesso avviene con tutte le cose che esistono grazie al tempo; le quattro stagioni dell’anno, primavera, estate autunno e inverno; le quattro parti del giorno, mattino, mezzogiorno, sera e notte; le quattro età dell’uomo, infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia. L’uomo pensa in base al tempo quando pensa alle cose che esistono o si succedono secondo il tempo, ma l’angelo pensa in base allo stato. La primavera e il mattino divengono per lui uno stato di amore e di saggezza come quelli che caratterizzano il primo stato degli angeli. L’estate è il mezzogiorno corrispondono all’amore e alla saggezza del secondo stato; l’autunno e la sera al terzo. La notte e l’inverno corrispondono allo stato che esiste all’inferno. E’ quindi evidente come le cose naturali che sono nella mente dell’uomo divengono cose spirituali presso gli angeli che vivono accanto agli uomini.
(167) Non avendo gli angeli alcuna nozione del tempo, hanno dell’eternità un’idea diversa da quella degli uomini della terra. Per eternità essi intendono uno stato infinito, e non un tempo infinito. Un giorno che meditavo sull’eternità in base all’idea del tempo, riuscivo a percepire che cosa significasse per l’eternità cioè per un tempo infinito, ma non che cosa significasse da tutta l’eternità, cioè ciò che Dio aveva fatto in tutta l’eternità precedente la creazione. Mi trovai quindi in uno stato di ansietà e allora fui elevato nelle sfere celesti e di conseguenza partecipai della comprensione che gli angeli hanno dell’eternità. Vidi allora chiaramente che bisogna pensare all’eternità non in base al tempo ma allo stato. Solo così si può capire cosa significa da tutta l’eternità .
(168) Gli angeli che s’intrattengono con gli uomini non parlano mai in base alle cose naturali proprie dell’uomo, le quali derivano tutte dal tempo, dallo spazio, dalle cose materiali e così via, ma si esprimono in base a idee spirituali che derivano tutte dagli stati e dai diversi cambiamenti di stato degli angeli. Tuttavia quando le idee angeliche, che sono spirituali, influiscono sugli uomini, vengono trasformate all’istante e naturalmente in idee naturali proprie dell’uomo, del tutto corrispondenti a quelle spirituali. Gli angeli e gli uomini non sanno che questo avviene. Ogni influsso del Cielo sull’uomo avviene in questo modo.
(169) L’uomo naturale può credere che non avrebbe alcun pensiero se le idee di tempo, di spazio e delle cose materiali non esistessero più per lui, perché tutti i pensieri dell’uomo sono fondati su queste idee. E’ bene però che egli sappia che i pensieri sono tanto più finiti e ristretti quanto più dipendono da spazio, tempo e cose materiali, mentre sono tanto più infiniti e estesi quanto più se ne liberano, perché allora il mentale si eleva al di sopra delle cose mondane e corporali. E’ di qui che deriva la saggezza degli angeli, una saggezza tale che è detta incomprensibile in quanto non si adatta alle concezioni legate unicamente alle cose mondane e materiali.