Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(62) L’APPARENZA, LA SITUAZIONE E LA PLURALITÀ DEGLI INFERNI


(582) Nel mondo spirituale, o nel mondo dove sono gli spiriti e gli angeli, appaiono cose simili a quelle che sono nel mondo naturale, o nel mondo dove sono gli uomini. Nulla le differenzia nell’aspetto esteriore tanto sono simili. Vi si vedono delle pianure, delle montagne, delle colline e delle rocce, separate da vallate. Vi si vede anche dell’acqua e altre cose che sono anche sulla terra, però di origine spirituale. Esse appaiono davanti agli occhi degli spiriti e degli angeli, ma non davanti a quelli degli uomini, perché gli uomini sono nel mondo naturale. Gli esseri spirituali vedono dunque le cose che sono di origine spirituale, e gli esseri naturali quelle che sono di origine naturale. L’uomo non può quindi vedere in alcun modo le cose che sono nel mondo spirituale, a meno che non gli sia concesso di essere in ispirito, oppure dopo la morte quando diviene spirito. Allo stesso modo gli angeli e gli spiriti non possono vedere nulla nel mondo naturale, a meno che non siano presso un uomo al quale sia stato concesso di parlare con loro. In effetti gli occhi dell’uomo sono adatti alla ricezione della luce del mondo naturale, e gli occhi degli angeli e degli spiriti a quella del mondo spirituale; e tuttavia gli uni e gli altri hanno gli occhi in tutto simili. L’uomo naturale non può comprendere che il mondo spirituale sia fatto in questo modo, né la maggior ragione può crederlo l’uomo sensuale, ovvero colui che crede soltanto a ciò che vedono i suoi occhi e a ciò che può toccare con le mani. La somiglianza del mondo spirituale col mondo naturale è così grande che l’uomo dopo la morte crede ancora di essere nel mondo dove è nato e dal quale è uscito. Per questa ragione la morte è chiamata semplicemente passaggio da un mondo all’altro.

(583) I Cieli si trovano nei luoghi più elevati del mondo spirituale, più in basso si trova il mondo degli spiriti e sotto a questo ci sono gli inferni. I Cieli appaiono agli spiriti che sono nel mondo spirituale, a meno che la loro vista inferiore non sia aperta. Tuttavia a volte essi appaiono loro come delle nubi o nuvole bianche. E’ così perché gli angeli si trovano nello stato interiore per quanto riguarda l’intelligenza e la saggezza, dunque al di sopra della vista di coloro che sono nel mondo degli spiriti. Gli spiriti che sono nelle pianure e nelle vallate si vedono reciprocamente, ma quando vengono condotti nel loro stato interiore, e quindi separati, gli spiriti malvagi non vedono i buoni, ma i buoni possono vedere i malvagi; tuttavia si distaccano da loro, e gli spiriti che si allontanano diventano invisibili. Gli inferni invece non appaiono perché sono stati chiusi. Se ne vedono soltanto le entrate, chiamate porte, quando si aprono per far entrare degli spiriti. Tutte le porte che conducono all’inferno si aprono dalla parte del mondo degli spiriti, e nessuna si apre dalla parte del Cielo.

(584) Gli inferni sono dappertutto, sono sotto le montagne, le colline e le rocce, sotto le pianure e le vallate. Le aperture o porte che conducono agli inferni che si trovano sotto le montagne, le colline e le rocce appaiono come dei buchi e crepacci, alcune larghe e spaziose, altre chiuse e strette; tutte sono scure e buie. Gli spiriti infernali che sono in questi inferni sono in una luce simile a quella dei carboni ardenti, e i loro occhi sono adatti a ricevere questa luce. E’ così perché questi spiriti, quando vivevano nel mondo, erano nell’oscurità con riferimento alle divine verità, negavano ciò che è vero e affermavano ciò che è falso. Così la vista dei loro occhi è stata adattata a questa luce, e la luce del cielo e oscurità per loro. Quindi non vedono più nulla quando escono dai loro antri. Mi fu quindi chiaro che l’uomo entra nella luce del Cielo nella misura in cui riconosce il divino e conferma in sé le cose che appartengono al Cielo e alla Chiesa. Entra invece nell’oscurità dell’inferno nella misura in cui nega il divino e conferma in sé le cose opposte a quelle che appartengono al Cielo e alla Chiesa.

(585) Le aperture o porte che conducono agli inferni che si trovano sotto le pianure e le vallate hanno aspetti diversi. Alcune sono simili a quelle che sono sotto le montagne, le colline e le rocce; altre sono come antri o caverne, o anche come abissi; altre ancora come paludi o stagni. Tutte sono chiuse e si aprono solo quando degli spiriti malvagi vi si precipitano dal mondo degli spiriti. Quando si aprono, ne esala come un fuoco con del fumo, come avviene negli incendi, o una fiamma senza fumo, oppure una nube densa. Ho saputo che gli spiriti infernali non vedono né sentono queste cose, perché quella è la loro atmosfera, corrispondente ai loro piaceri e ai mali nei quali si trovano. Il fuoco corrisponde all’odio e alla vendetta: il fumo al falso, la fiamma all’amore di se, la nube agli errori che derivano da questi mali. 

(586) Quando piace al Signore, lo spirito e l’angelo possono penetrare con la vista nel più profondo degli inferni e esaminarli, senza che nulla possa impedirlo. Anche a me è stato concesso di penetrare con lo sguardo negli inferni ed esaminarli. Alcuni mi sono apparsi come caverne ed antri nelle rocce, penetranti sempre più profondamente all’interno, sia perpendicolarmente che obliquamente. Altri mi sono parsi simili ai ripari delle bestie selvagge nella foresta. Altri erano come gallerie di miniere. La maggior parte degli inferni sono a tre piani. I più alti appaiono scuri dentro, perché chi vi abita è nel falso e nel male; i più bassi appaiono infuocati, perché il fuoco corrisponde ai mali stessi. Certi altri inferni appaiono come case e ville dopo degli incendi, e in queste rovine vivono e si nascondono gli spiriti infernali. Negli inferni meno rigorosi ci sono delle sorte di capanne, a volte unite a formare delle città, con delle strade e delle piazze. Dentro queste abitazioni vivono gli spiriti infernali che sono di continuo in dispute, querele, inimicizie e risse, che si picchiano e si colpiscono. Per le strade e le piazze, non si vedono che furti e depravazioni. In certi inferni si vedono solo luoghi orridi pieni di sudiciume ed escrementi di ogni genere. Esistono anche cupe foreste dove gli spiriti infernali vagano come bestie selvagge, con antri sotterranei dove si rifugiano quelli che sono inseguiti dagli altri. Vi sono anche dei deserti dove tutto è sterile e sabbioso; anche qui vi sono caverne nelle rocce e capanne. In questi luoghi deserti vivono coloro che nel mondo hanno superato tutti gli altri nell’arte di tramare e macchinare artifizi e furberie.

(587) Nessuno può conoscere la situazione degli inferni nei particolari, neppure gli angeli del Cielo; soltanto il Signore la conosce. Però la loro situazione generale è nota in base ai luoghi nei quali si trovano. In effetti gli inferni, come i Cieli, sono disposti in regioni, e le regioni nel mondo spirituale sono determinate dagli amori. Tutte le regioni del Cielo iniziano dal Signore come sole, cioè da Oriente. Dato che gli inferni sono opposti ai Cieli, le loro regioni iniziano a Occidente, come è già stato detto in precedenza (vedi da n. 141 a 153). E’ per questo che gli inferni delle regioni occidentali sono i più crudeli e i più orribili di tutti; lo sono di più via via che si allontanano da Oriente. All’interno di ogni regione infernale i patimenti più atroci sono a settentrione e quelli meno atroci a mezzogiorno. L’atrocità dell’inferno decresce quindi da settentrione a mezzogiorno, e per gradi decresce verso Oriente. A Oriente infatti sono coloro che sono stati orgogliosi e non hanno creduto al divino, ma non hanno avuto tanto odio, vendetta e furberia come quelli che sono a Occidente.

(588) Per quello che riguarda la pluralità degli inferni, va detto che essi sono numerosi come le società angeliche dei Cieli, perché a ogni società celeste corrisponde una società infernale. Le società celesti sono innumerevoli, distinte secondo il bene dell’amore, della carità e della fede. Le società infernali si distinguono di conseguenza per i mali opposti ai beni. Ogni male, come ogni bene, è di una infinita varietà. Chi ha soltanto un’idea semplice di ogni male, per esempio del disprezzo, dell’inimicizia, della vendetta, della furberia, eccetera, non può capire. Bisogna invece sapere che ognuno di questi mali contiene un così gran numero di particolari, che un intero volume non basterebbe ad enumerarli. Esistono anche degli inferni sotto altri inferni. Alcuni comunicano tra di loro attraverso dei passaggi, e la maggior parte attraverso le esalazioni. Tutte queste comunicazioni avvengono secondo le affinità dei diversi tipi di male. Mi è stato concesso di sapere che tutto il Cielo e tutto il mondo degli spiriti sono come scavati, e sotto di loro c’è un inferno continuo. Tali sono le cose relative alla pluralità degli inferni.