Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(38) I BAMBINI IN CIELO


(329) Certe persone credono che soltanto i bambini nati nella Chiesa volino in Cielo. E lo spiegano dicendo che questi bambini sono stati battezzati e quindi iniziati alla fede della Chiesa. Queste persone però sanno benissimo che col battesimo non si ottiene né il Cielo né la fede. Il battesimo è soltanto un segno e un pro-memoria del fatto che l’uomo deve essere rigenerato. Gli ricorda che, essendo nato all’interno della Chiesa, può essere rigenerato in quanto lì si trova la Scrittura che contiene le divine verità attraverso le quali avviene la rigenerazione; nella Chiesa è inoltre conosciuto il Signore che produce tale rigenerazione. Occorre tuttavia sapere che tutti i bambini, ovunque siano nati, dentro o fuori la Chiesa, da genitori pii o empi, quando muoiono sono ricevuti dal Signore. In Cielo vengono allevati, istruiti secondo l’ordine divino, ricevono dimostrazioni d’amore e imparano a conoscere il vero e il bene. In seguito, a seconda del loro perfezionamento in intelligenza e saggezza, sono introdotti in Cielo e divengono angeli. Usando la ragione, si può facilmente capire che nessuno è stato creato per l’inferno, ma anzi tutti gli uomini sono nati per il Cielo. Se uno va all’inferno, è unicamente per colpa sua, e il bambino non può ancora essere in errore.

(330) I bambini che muoiono rimangono bambini nell’altra vita, con le stesse caratteristiche infantili, la stessa innocenza nell’ignoranza, la stessa delicatezza in tutto. Essi seguono un apprendistato per divenire angeli, perché i bambini non sono angeli, ma lo divengono. Tutti coloro che lasciano il mondo si ritrovano in uno stato simile a quello in cui erano in vita, bambino, adolescente, uomo adulto o vecchio che siano; in seguito però il loro stato viene cambiato. Tuttavia la condizione dei bambini supera quella degli altri perché essi sono nell’innocenza e il male che deriva da una vita attiva non si è ancora radicato in loro. E l’innocenza è di una tale qualità che tutte le cose del Cielo possono esservi seminate e crescervi, perché l’innocenza è il ricettacolo del vero della fede e del bene dell’amore.

(331) La condizione dei bambini nell’altra vita è ben superiore a quella dei bambini nel mondo, perché sono rivestiti di un corpo simile a quello degli angeli, e non di un corpo terreno. Il corpo terreno è per se stesso pesante e non riceve le sue prime sensazioni e i suoi primi movimenti dal mondo spirituale, bensì dal mondo naturale. I bambini che vivono nel mondo devono dunque imparare a camminare, a fare dei gesti, a parlare. Inoltre i loro sensi come la vista e l’udito devono aprirsi all’uso. Diversamente avviene coi bambini nell’altra vita; essendo spiriti, essi agiscono in base alla loro interiorità, camminano senza bisogno di imparare a farlo, parlano spontaneamente, si aprono facilmente alle idee perché la loro interiorità e la loro esteriorità non sono divisi. Anche il loro linguaggio divino è subito conforme ai pensieri che in loro provengono dall’amore.

(332) Appena i bambini, subito dopo la morte, vengono risuscitati, sono subito innalzati al Cielo e consegnati ad angeli di sesso femminile che durante la vita terrena avevano amato teneramente i bambini e al tempo stesso Dio. Esse li ricevono come se fossero figli loro, perché quando erano nel mondo hanno amato tutti i bambini con una tenerezza materna; e anche i bambini le amano come se fossero le loro madri. Ognuna ha tanti bambini quanti ne desidera. Il Cielo dal quale queste mamme e questi bambini ricevono l’influsso è quello dell’innocenza, o terzo Cielo.

(333) I bambini hanno tendenze diverse: coloro che sono portati verso gli angeli celesti si trovano nel Cielo a destra, quelli invece che tendono verso gli angeli spirituali sono a sinistra. Con riferimento all’Uomo Immenso, essi si trovano nella zona degli occhi, il che significa che essi sono sotto la vista e l’influsso immediato del Signore.

(334) In poche parole dirò ora come i bambini sono allevati in Cielo: coloro che sono incaricati della loro educazione insegnano loro a parlare. Il loro primo linguaggio è soltanto un suono affettivo, che gradualmente diviene più distinto vi a via che le idee e i pensieri entrano in loro; poiché le idee e i pensieri provenienti dagli affetti costituiscono il linguaggio degli angeli. Nei loro pensieri, provenienti dall’innocenza, sono inizialmente insinuate le cose che appaiono davanti ai loro occhi e sono gradevoli; essendo queste di origine spirituale, sono aperte all’influsso del Cielo. Così di giorno in giorno essi si perfezionano sempre più. Dopo questa prima età, essi vengono trasferiti in un altro Cielo, dove sono istruiti da dei maestri, e così via di seguito.

(335) I bambini vengono istruiti principalmente attraverso immagini adatte alla loro mentalità e al loro animo. Non è possibile immaginare fino a che punto queste immagini siano belle e al tempo stesso piene di saggezza interiore. Così a gradi in loro viene sviluppata l’intelligenza che proviene dal bene. Mi è stato concesso di descrivere qui due immagini che ho potuto vedere; da questa si potranno giudicare le altre. Gli angeli rappresentarono prima il Signore che esce dal sepolcro, e al tempo stesso l’unione della Sua umanità con la Sua divinità; questo avveniva in maniera saggia, innocente e infantile, superiore ad ogni saggezza umana. Il sepolcro appariva inizialmente da solo, quindi circondato da una sorta di atmosfera liquida, che ricordava l’idea del battesimo; quindi appariva il Signore che usciva dal sepolcro, si avvicinava a loro e li portava con sé in Cielo: e questo veniva mostrato con una prudenza e una pietà incomparabili. Altre immagini, simili a giochi adatti al carattere dei bambini, aiutano a portarli verso la conoscenza del bene e del vero.

(336) Mi è anche stato mostrato fino a che punto l’intelletto dei bambini è dolce e tenero e può essere aperto al Signore, il quale influisce sulle loro idee, come del resto fa con gli adulti. Nessun principio sbagliato o malvagio impedisce ai bambini di comprendere la verità, di ricevere il bene e di giungere alla saggezza. E’ quindi evidente che i bambini non pervengono allo stato angelico subito dopo la morte, ma vi sono introdotti successivamente attraverso la conoscenza del bene e del vero secondo l’ordine celeste. Il Signore conosce i minimi dettagli del loro carattere e influisce su ognuno nel modo più appropriato e adatto alle loro inclinazioni.

(337) Mi è stato anche mostrato come ogni cosa venga loro insinuata attraverso i piaceri e le gioie che convengono al loro carattere. Ho visto bambini vestiti con la più grande eleganza; intorno al petto e alle braccia avevano ghirlande di fiori che brillavano di colori affascinanti e celestiali. Una volta ho visto dei bambini in compagnia delle loro governanti in un giardino paradisiaco ornato di alberi e cespugli di lauro che formavano dei porticati con viali che conducevano verso l’interno. Quando i bambini, elegantemente vestiti, entrarono, i fiori dei porticati risplendettero in maniera affascinante. Attraverso questi piaceri e queste gioie il Signore insinua loro incessantemente i beni dell’innocenza e della carità.

(338) Mi è stato anche mostrato, attraverso una via di comunicazione molto comune nell’altra vita, quali sono le idee dei bambini quando vedono degli oggetti. Tutti gli oggetti in generale e in particolare sono come vivi per loro: così che in ogni concetto e idea c’è la vita. Mi sono anche reso conto che idee quasi simili esistono presso i bambini della terra quando sono intenti ai loro giochi infantili, perché non possono riflettere come gli adulti per distinguere ciò che è animato da ciò che non lo è.

(339) I bambini che sono portati verso gli angeli celesti si distinguono facilmente perché agiscono in maniera dolce; quelli invece che hanno una tendenza spirituale non hanno questa dolcezza, ma presentano una sorta di vibrazione leggera in tutto ciò che a loro si riferisce.

(340) Molte persone immaginano che i bambini restino bambini tra gli angeli del Cielo. Coloro che sono nell’ignoranza circa ciò che è un angelo, si sono potuti confermare in questa opinione attraverso le immagini che hanno visto nelle Chiese, dove gli angeli sono rappresentati come bambini. Le cose però vanno diversamente: dato che sono l’intelligenza e la saggezza a fare l’angelo, e dato che i bambini ancora non possiedono queste qualità, essi sono presso gli angeli, ma non sono ancora angeli; lo divengono soltanto quando hanno acquisito intelligenza e saggezza. Allora - e ciò mi ha stupito - essi non appaiono più come bambini con un carattere infantile, ma come adulti con un carattere angelico adulto: sono l’intelligenza e la saggezza a produrre ciò. Via via che i bambini vengono perfezionati in intelligenza e saggezza, appaiono più adulti, pe rché l’intelligenza e la saggezza sono il nutrimento spirituale per eccellenza. Le cose che nutrono la loro mente nutrono anche il loro corpo, e questo avviene in base alla corrispondenze, perché la forma del corpo è in tutto e per tutto la forma esterna dell’interiorità. Bisogna sapere che i bambini in Cielo, divenendo adulti, non vanno oltre la prima giovinezza, e vi restano eternamente. Al fine di averne la certezza, mi è stato concesso di parlare con alcuni che erano stati allevati in Cielo ed erano cresciuti. Ho anche parlato con dei bambini, e in seguito ho riparlato con loro dopo che erano cresciuti, e da loro stessi ho appreso tutto il corso della loro vita da una età all’altra.

(341) L’innocenza è il ricettacolo di tutte le cose del Cielo; essa consiste nel voler essere guidati dal Signore, e non da se stessi. Di conseguenza l’uomo è nell’innocenza nella misura in cui si allontana da sé. In Cielo i bambini sono condotti dalla loro prima innocenza, che è esterna ed è chiamata innocenza dell’infanzia, all’innocenza interiore, che è quella della saggezza. Questa innocenza è lo scopo di tutta l’istruzione che ricevono e di tutti i progressi che fanno.

(342) Parlando dei bambini con gli angeli, ho chiesto loro se i bambini sono esenti dai mali, dato che non hanno fatto l’esperienza del male come gli adulti. Mi fu risposto che anch’essi sono nel male, ma che, come tutti gli angeli, sono distolti dal male e mantenuti nel bene del Signore, in maniera tale però che a loro sembra di essere nel bene per iniziativa propria. Affinché però i bambini divenuti adulti non credano erroneamente che il bene viene da loro stessi, e non dal Signore, a volte sono riportati nei loro mali ereditari e lì sono lasciati perché sappiano, riconoscano e credano che il bene viene dal Signore e non da loro stessi. Uno spirito, figlio di un re, che era morto bambino ed era cresciuto in Cielo, aveva questa opinione errata. Egli fu dunque riportato nei suoi mali ereditari e io mi resi conto che era portato a comandare gli altri e che non dava alcuna importanza agli adulteri; quando se ne fu reso conto, fu ricevuto di nuovo tra gli angeli coi quali era stato in precedenza. L’uomo nell’altra vita non è mai punito per un male ereditario, perché questo male non gli appartiene e non ne è quindi colpevole. E’ però punito per ilmale che appartiene a lui e che ha compiuto nella vita che ha vissuto. I bambini divenuti adulti sono rimessi nello stato del loro male ereditario non per essere puniti, ma perché sappiano che per se stessi non sono che male. Devono sapere che sono stati elevati al Cielo per la misericordia del Signore e che non è per loro merito se sono in Cielo; di conseguenza non devono inorgoglirsi davanti agli altri, perché ciò è contro l’amore reciproco, contr la verità e contro la fede.

(343) Più volte mi è capitato di trovarmi al centro di un coro di bambini; essendo essi ancora nella prima infanzia, li sentivo come qualcosa di tenero, non coordinato, così che non agivano in maniera unitaria, come fanno gli adulti. Gli spiriti che erano insieme a me non potevano trattenersi, con mia grande sorpresa, dal dare loro consigli sul modo in cui dovevano esprimersi: infatti questa tendenza è innata negli spiriti. I bambini resistevano, non volevano parlare in quel modo, ed erano anche un poco indignati. Sono stato poi informato che in ciò consiste la tentazione dei bambini, affinché si abituino non solo a resistere agli errori e al male, ma anche a non pensare, parlare e agire in base agli altri e di conseguenza a non farsi condurre che dal Signore.

(344) Da quanto fin qui detto, si può vedere che l’educazione dei bambini in Cielo consiste nel farli entrare, attraverso la comprensione del vero e la saggezza del bene, nella vita angelica, che è l’amore per il Signore e l’amore reciproco in cui consiste l’innocenza.

(345) Ecco la differenza tra coloro che muoiono bambini e coloro che muoiono adulti: coloro che muoiono adulti hanno, e portano con sé, una base che hanno acquisito nel mondo terreno e materiale. Questa base, che è la loro memoria con le sue tendenze naturali, resta invariata dopo la morte e serve al pensiero come piattaforma su cui affluiscono i pensieri. Di conseguenza l’uomo dopo la morte corrisponde a questa base di pensiero. Invece i bambini che sono morti bambini e hanno ricevuto la loro educazione in Cielo, non hanno questa base perché non portano con sé nulla del mondo materiale né del corpo terreno. Inoltre essi ignorano di esser nati nel mondo e credono di essere nati in Cielo. Di conseguenza essi conoscono soltanto la nascita spirituale che avviene attraverso la conoscenza del bene e del vero e attraverso l’intelligenza e la saggezza che rendono l’uomo uomo. Dato che queste cose vengono dal Signore, essi credono e amano credere di essere figli del Signore stesso. Tuttavia lo stato degli uomini che si evolvono sulla terra può divenire più perfetto di quello dei bambini che si evolvono in Cielo se questi uomini rifiutano gli amori corporali e terreni, che sono amori di sé e del mondo, e accolgono al posto loro gli amori spirituali.