Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

14) ESISTE UNA CORRISPONDENZA DEL CIELO CON TUTTE LE COSE DELLA TERRA


(103) Nell’articolo precedente è stato detto che cos’è lacorrispondenza ed è stato mostrato che tutte le parti del corpo umano in generale ed in particolare sono delle corrispondenze. Mostreremo ora che tutte le cose della terra e tutte quelle del mondo sono delle corrispondenze.

(104) Tutte le cose che appartengono alla terra sono distinte in tre regni: animale, vegetale e minerale. Le cose del regno animale sono corrispondenza di primo grado, perché vivono; quelle del regno vegetale sono corrispondenze di secondo grado, perché crescono soltanto; quelle del regno minerale sono corrispondenze di terzo grado, perché non vivono e non crescono. Gli esseri animati dei diversi tipi, sia quelli che si muovono sulla terra che quelli che volano nell’aria, sono corrispondenze del regno animale. Tutte le cose che crescono e fioriscono nei giardini, nei boschi e nei campi sono corrispondenze del regno vegetale. Tutti i metalli, le pietre preziose e non preziose, le terre dei diversi generi, le acque sono corrispondenze del regno minerale. Sono corrispondenze anche le cose prodotte dalle industrie umane per il nostro uso, come gli alimenti, i vestiti, le case, gli edifici e tante altre cose di questo genere.

(105) Le cose che sono al di sopra della terra, come il sole, la luna, le stelle, e quelle che sono nell’atmosfera come le nuvole, la pioggia, la nebbia, i lampi e i fulmini sono anch’esse corrispondenze. Quelle che derivano dal sole, dalla sua presenza o assenza, come la luce e l’ombra, il caldo e il freddo, sono pure corrispondenze. Lo stesso vale per quelle che ne derivano, come le stagioni dell’anno che chiamiamo primavera, estate, autunno e inverno, e le parti del giorno che chiamiamo mattina, mezzogiorno, sera e notte.

(106) Tutte le cose che esistono in natura, dalle più piccole alle più grandi, sono corrispondenze. Lo sono in quanto il mondo naturale, con tutto ciò che lo costituisce, esiste e sussiste grazie al mondo spirituale ed entrambi derivano da Dio. Nulla può esistere per virtù propria. Ogni cosa esiste grazie a qualcosa che la precede, cioè una causa prima. Se ne viene separata, perisce e sparisce.

(107) In natura tutto ciò che esiste e sussiste grazie all’ordine divino è una corrispondenza. L’ordine divino è il bene che procede dal Signore. Di conseguenza tutte le cose che esistono nel mondo sono previste per il bene e il vero.

(108) Tutte le cose del mondo sono disposte in modo da poter esistere, svolgere il loro compito ed essere quindi delle corrispondenze. Se si considera con saggezza, ci si rende conto che le caratteristiche proprie di ogni cosa vengono dal Cielo. Molti sanno per esempio che ogni animale ha conoscenze innate. Le api sanno raccogliere il miele dai fiori, costruire delle celle in cui depositare il miele e altre in cui la regina depone le sue uova. In base al loro sentimento innato conoscono anche un certo tipo di governo. Lo stesso vale per gli uccelli, le formiche e tanti altri animali che vivono sulla terra. Chi è dotato di raziocinio, può notare che queste meraviglie possono venire soltanto dal mondo spirituale, al quale il mondo naturale viene in aiuto per rivestire di un corpo e presentare nei suoi effetti ciò che come causa è spirituale. Se gli animali della terra e gli uccelli del cielo nascono con la loro scienza innata, non così avviene all’uomo, che pure è ben più intelligente di loro; ciò dipende dal fatto che gli animali permangono nell’ordine stabilito e non possono distruggere quello che deriva loro dal mondo spirituale. Diverse le cose per l’uomo, che è dotato di pensiero; siccome con una vita contraria all’ordine, aiutato dalla sua ragione, ha pervertito in sé questa facoltà, non può nascere che in uno stato di pura ignoranza. Attraverso mezzi divini può in seguito essere riportato nell’ordine celeste.

(109) Nel regno vegetale si può vedere come le cose corrispondono. I semi crescono e divengono alberi, producono foglie, fiori e frutti nei quali sono contenuti altri semi, e tutto questo secondo un ordine mirabile. E’ evidente che questo processo ha le sue corrispondenze nell’uomo: spesso mentre mi trovavo in giardino ed esaminavo gli alberi, i frutti, i fiori, i legumi, ho notato queste corrispondenze e dagli abitanti del Cielo sono stato istruito sulla loro provenienza e la loro evoluzione.

(110) Oggi nessuno, ad eccezione di coloro che l’apprendono dal Cielo stesso, può conoscere le cose spirituali che sono in Cielo, alle quali corrispondono le cose naturali che sono nel mondo, dato che la scienza delle corrispondenze è andata totalmente perduta. La corrispondenza delle cose spirituali con le cose naturali risulta chiara da qualche esempio: gli animali della terra in generale corrispondono alle tendenze: quelli che sono dolci e utili, alle tendenze buone, quelli che sono feroci e inutili, alle tendenze malvage. I buoi e i tori corrispondono alla tendenza del mentale naturale; pecore e vitelli alle tendenze del mentale-spirituale; tutti i volatili, a seconda della specie, all’intelletto di entrambi i mentali. Buoi, tori, capre, pecore, agnelli maschi e femmine, come pure tortore e colombe erano stati ammessi per un uso santo nella chiesa israelitica, che era una chiesa rappresentativa, e con questi animali si facevano sacrifici e olocausti. In effetti con questo uso essi corrispondevano alle cose spirituali celesti. Gli animali, nelle loro diverse specie, sono le tendenze perché vivono in base a una ben precisa tendenza tipica di ogni specie. E’ per questo che ogni animale possiede una scienza innata secondo la tendenza della sua vita. L’uomo è simile agli animali quanto alla sua natura; e parlando si è soliti anche paragonarlo agli animali. Così si dice che è un agnello se è dolce; un orso o un lupo se è feroce; una volpe o un serpente se è astuto, e così via.

(111) Una analoga corrispondenza esiste anche con le cose del regno vegetale: un giardino nel suo complesso corrisponde al Cielo per intelligenza e saggezza. Per questa ragione il Cielo chiamato giardino di Dio e paradiso, o paradiso celeste. Gli alberi secondo la loro specie corrispondono alle percezioni e alle conoscenze del bene e del vero, da cui derivano intelligenza e saggezza. Gli antichi che conoscevano la scienza delle corrispondenze, tenevano i loro culti santi nei boschi. E’ per questo che nella Scrittura gli alberi sono citati tanto spesso, e il Cielo, la Chiesa e l’uomo sono paragonati al tronco, all’olivo, al cedro e ad altri alberi, mentre le buone opere sono paragonate ai frutti. Gli alimenti che ne derivano, specialmente quelli che derivano dal raccolto nei campi, corrispondono alla tendenza al bene e al vero, perché queste tendenze nutrono la vita spirituale come gli alimenti terreni nutrono la vita naturale. Ecco dunque che il pane in generale corrisponde alla tendenza al bene perché più di ogni altro alimento sostiene la vita e rappresenta il nutrimento in generale. Il Signore chiama se stesso il pane della vita a causa di questa corrispondenza. Per la stessa ragione nella chiesa israelitica il pane aveva un uso santo. E’ sempre a causa di questa corrispondenza che nella chiesa cristiana l’atto più santo del culto è la Cena, nella quale si distribuisce il pane e il vino. Questi pochi esempi possono bastare per mostrare che esistono le corrispondenze.

(112) L’universo è stato creato e formato da Dio in modo tale che ciò che viene ideato in Cielo abbia i suoi effetti nel mondo, per gradi e successivamente. Più l’uomo è spirituale, più è un mezzo di congiunzione; meno lo è, meno serve da mezzo di congiunzione.

(113) Tutte le cose che sono nell’ordine divino corrispondono al Cielo e quelle che sono contro l’ordine divino corrispondono all’inferno. Quelle che corrispondono al Cielo si riferiscono al bene e al vero; quelle che corrispondono all’inferno, al male e al falso.

(114) E’ già stato detto che il mondo spirituale, che è il Cielo, è unito al mondo naturale attraverso le corrispondenze. Ne risulta che attraverso le corrispondenze l’uomo comunica col Cielo, poiché gli angeli del Cielo non pensano come l’uomo in base alle cose naturali. Quando l’uomo conosce la scienza delle corrispondenze, può essere con gli angeli attraverso i suoi pensieri e anche riunirsi a loro con la sua interiorità. La Scrittura è stata scritta in base alle corrispondenze, e se l’uomo non avesse perduto questa conoscenza capirebbe il senso spirituale della Scrittura e conoscerebbe anche gli arcani di cui non trova traccia se si ferma alla lettera. Nella Scrittura c’è un senso letterale e un senso spirituale. Le cose, così come sono nel mondo, costituiscono il senso spirituale. Come l’unione del Cielo col mondo avviene attraverso le corrispondenze, è allo stesso modo che ci è stata data una tale Scrittura, nella quale tutto corrisponde, anche la più piccola iota.

(115) Il Cielo mi ha insegnato che gli antichi, che erano uomini celesti, pensavano in base alle corrispondenze. Le cose naturali del mondo che apparivano ai loro occhi servivano loro come mezzi per pensare. Quel tempo è stato chiamato l’età dell’oro perché quegli uomini erano in rapporto con gli angeli coi quali si intrattenevano; e il Cielo in questo modo era unito al mondo. Parlando di questa età, gli scrittori antichi dicono anche che gli abitanti del Cielo vivevano con gli uomini, e avevano con loro relazioni di amicizia. Ho saputo anche che, dopo l’età dell’oro, gli uomini che sono venuti a sostituire quei primi non pensavano in base alle corrispondenze stesse, ma in base alla scienza delle corrispondenze che consentiva ancora un’unione del Cielo con l’uomo: un’unione che però non era più così intima. Questo tempo è chiamato età d’argento. In seguito vennero altri che conoscevano sì le corrispondenze, ma non pensavano in base alla scienza delle corrispondenze perché vivevano nel bene naturale e non nel bene spirituale come i loro predecessori. La loro età fu chiamata età del rame. In seguito l’uomo divenne sempre più dominato dall’esteriorità e infine dalla corporeità. Allora la scienza delle corrispondenze andò interamente perduta, e con essa la conoscenza del Cielo e di un gran numero di cose che di esso fanno parte. E’ ancora in base alle corrispondenze che queste età furono chiamate dell’oro, dell’argento e del rame, perché l’oro significa il bene celeste nel quale vivevano gli antichi, l’argento il bene spirituale nel quale vivevano coloro che vennero dopo di loro; e il rame il bene naturale dei loro successori. Il ferro, che ha dato il nome all’età che è venuta dopo, indica la dura verità senza il bene.