Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(41) I MATRIMONI IN CIELO


(366) Poiché il Cielo è composto dal genere umano, gli angeli sono dei due sessi; poiché fin dall’inizio della creazione la donna è stata fatta per l’uomo e l’uomo per la donna, ed essendo l’amore innato nell’uno e nell’altro, ne consegue che in Cielo ci sono dei matrimoni come sulla terra, che però differiscono molto dai matrimoni terreni. Descriverò ora la differenza tra questi due matrimoni.

(367) Il matrimonio nei Cieli è l’unione di due anime in una sola. L’anima, o mente, è costituita da due parti, l’intelletto e la volontà; quando queste due parti agiscono all’unisono, formano una sola anima. Il marito ha il ruolo dell’intelletto, la sposa quello della volontà. Quando questa unione che fa parte dell’interiorità discende fino al corpo, è percepita e sentita come amore; questo amore è l’amore coniugale. E’ quindi evidente che l’amore coniugale trae la sua origine dall’unione di due anime in una sola, e ciò è chiamato in Cielo coabitazione. Si dice allora che essi sono uno, e non due, e due sposi in Cielo sono chiamati non due angeli, ma un angelo.

(368) Tale unione del marito e della sposa risale alla creazione stessa. In effetti l’uomo nasce per essere intellettuale, per pensare in base all’intelletto, e la donna nasce per essere volitiva, per pensare in base alla volontà. Lo si vede chiaramente anche dal carattere, perché l’uomo agisce secondo la ragione e la donna secondo gli affetti. E anche in base alla forma, perché l’uomo ha il volto più rude e meno bello, la parola più grave, il corpo più duro, mentre la donna ha il volto più dolce e più bello, la paro la più tenera, il corpo più morbido. Un’analoga differenza esiste tra l’intelletto e la volontà, o tra il pensiero e l’affetto, e anche tra il vero e il bene e tra la fede e l’amore; perché il vero e la fede appartengono all’intelletto e il bene e l’amore appartengono alla volontà. E’ per questo che nella Scrittura il giovanotto e l’uomo rappresentano la verità, e la vergine e la donna rappresentano il bene.

(369) Ognuno, uomo o donna che sia, gode di un intelletto e di una volontà, ma nell’uomo predomina l’intelletto e nella donna la volontà, e il carattere della persona dipende dall’elemento dominante. Nei Cieli non esiste alcun predominio nei matrimoni perché la volontà della sposa è anche quella del marito, e l’intelletto del marito è anche quello della sposa, perché ciascuno desidera volere e pensare come l’altro, e ciò crea l’unione. Questa unione è reale: in effetti la volontà della sposa entra nell’intelletto del marito, e l’intelletto del marito nella volontà della sposa. Ciò avviene principalmente quando si guardano in volto. In Cielo vi è comunione di affetti, specialmente tra gli sposi che si amano reciprocamente.

(370) Gli angeli mi hanno detto che nella misura in cui due sposi sono in una tale unione, sono nell’amore coniugale, e al tempo stesso nell’intelligenza, nella saggezza e nella felicità. L’amore coniugale è il piano per eccellenza dell’influsso divino, perché è il matrimonio del vero e del bene.

(371) Il divino che procede dal Signore influisce principalmente nell’amore coniugale perché l’amore coniugale deriva dall’unione del bene e del vero, che a loro volta procedono da Dio. Per questa ragione l’unione del vero e del bene nel Cielo è paragonato a un matrimonio ed è anche chiamato matrimonio, e il Signore è chiamato fidanzato o marito, e il Cielo con la Chiesa fidanzata o sposa.

(372) Questa unione è paragonabile a ciò che avviene nell’uomo quando pensa quello che vuole e vuole quello che pensa; allora il pensiero e la volontà divengono una cosa sola. Che due sposi nel Cielo non sono chiamati due angeli, ma uno solo, è espresso anche da queste parole del Signore: Non avete letto che il Creatore da principio creò maschio e femmina e disse: per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola ? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non separi (Matteo XIX, 4-5-6). Qui è descritto il matrimonio celeste nel quale sono gli angeli, e al tempo stesso il matrimonio del bene e del vero.

(373) Da quanto procede si può vedere da dove deriva l’amore veramente coniugale; esso si forma dapprima negli animi, e poi discende nei corpi dove è sentito e percepito come amore. L’origine di questo amore è spirituale perché deriva dall’intelletto e dalla volontà.

(374) Ho sentito un angelo descrivere l’amore veramente coniugale e i suoi piaceri celesti: egli diceva che questo amore è il divino stesso del Signore nei Cieli, cioè il bene divino e la divina verità uniti a tal punto in due esseri che essi non sono due, ma uno solo.

(375) Tutti sanno che due sposi che si amano sono uniti interiormente, e che la cosa essenziale del matrimonio è l’unione degli spiriti o delle menti. E in quanto tale la loro unione è l’unione del bene e del vero. Anche il falso e il male si amano, ma questo amore è trasformato poi in inferno.

(376) Da quanto fin qui detto sull’origine dell’amore coniugale, si possono riconoscere coloro che sono davvero in questo amore e coloro che invece non vi sono. Coloro che sono nel vero amore coniugale, sono nella divina verità e nel divino bene; e più autentici sono questa verità e questo bene, più autentico è l’amore coniugale. E poiché il bene congiunto al vero deriva dal Signore, ne consegue che non si può essere nell’amore veramente coniugale senza riconoscere il Signore. 

(377) E’ dunque evidente che coloro che sono nell’errore e nel male, non sono nel vero amore coniugale. Mi è stato concesso di vedere qual è il matrimonio tra due che sono nell’errore e nel male. Vi sono tra loro degli incontri lascivi e delle unioni lascive, ma interiormente bruciano di un odio mortale uno contro l’altro, e questo odio è così grande che non è possibile descriverlo.

(378) L’amore coniugale non può esistere tra due persone che non appartengono alla stessa religione, perché il vero dell’uno non concorda col bene dell’altro, e due cose dissimili e discordanti non possono trasformare due animi in uno solo. Per questa ragione l’origine del loro amore non è spirituale, e se essi coabitano e si accordano è soltanto per cause naturali. Allo stesso modo in Cielo i matrimoni avvengono tra persone che appartengono alla stessa società, perché così sono nello stesso bene e nella stessa verità.

(379) L’amore veramente coniugale non può neppure esistere tra un marito e più mogli, perché questa situazione ne distrugge l’origine spirituale che consiste nel trasformare due anime in una sola. Un matrimonio con più di una sposa è come un intelletto diviso tra parecchie volontà, o come un uomo legato a parecchie Chiese e non a una sola, così che la sua fede e divisa al punto da divenire nulla. Gli angeli dicono che è assolutamente contrario all’ordine divino avere parecchie spose; infatti chi pensa a parecchie spose diviene come ebbro, il suo amore è lascivo e lo distoglie dal cielo. L’uomo fatica a comprendere queste cose, perché ben pochi sulla terra sono nel vero amore coniugale, e quelli che non vi sono non sanno assolutamente niente dei piaceri interiori che esistono in questo amore, conoscono soltanto un piacere lascivo che si trasforma in disgusto dopo un breve periodo di coabitazione. Invece il piacere dell’amore veramente coniugale non soltanto dura fino alla vecchiaia, ma continua in Cielo, dove si riempie di un piacere interiore che si perfeziona durante l’eternità. Essi aggiunsero che le beatitudini dell’amore celeste veramente coniugale si contano a migliaia, ma nessuna è conosciuta dall’uomo né può essere concepita dalla sua mente.

(380) Il desiderio di dominio di uno sposo sull’altro distrugge completamente l’amore coniugale e il suo piacere celeste. Come è già stato detto, l’amore coniugale e il suo piacere consistono nel far sì che la volontà dell’uno sia quella dell’altro, mutualmente e reciprocamente. Questa condizione è distrutta dal desiderio di dominio, perché chi domina vuole che la sua volontà sia anche nell’altro, il quale deve annullare la propria; di conseguenza non c’è più nulla di reciproco né alcuna unione di amore e di intenti. Mentre invece questa comunione e questa unione dell’intelletto e della volontà costituiscono la beatitudine del matrimonio. Quando c’è dominio, non c’è libertà, i due diventano schiavi, perché anche colui che domina è schiavo della sua brama di dominare. Tutto questo è incomprensibile per chi ignora che cos’è la libertà dell’amore celeste. Gli animi di coloro che vivono un tale matrimonio non sono uniti, ma sono perennemente in collisione; questa situazione si ripresenta dopo la morte, quando i due sono riuniti, e si manifesta anzi con più vigore in quanto i due allora agiscono in base alla loro interiorità. Nell’altra vita infatti l’interiorità è messa in libertà e non ha più alcuna costrizione esterna come avveniva nel mondo.

(381) In alcuni si constata un’apparenza di amore coniugale, ma non si tratta di vero amore coniugale, perché queste persone non sono nel bene e nel vero. Tale apparenza è dovuta al desiderio di essere serviti, di conservare la propria tranquillità e le proprie comodità, d’essere curati quando non stanno bene e quando invecchiano, oppure all’interesse comune per i figli che entrambi amano; per altri è dovuta al timore di perdere la propria reputazione, altri sono guidati dalla lascivia. L’amore coniugale può anche essere diverso tra gli sposi, uno può averne di più e l’altro meno; per cui per uno c’è il Cielo, per l’altro l’inferno.

(382) L’amore coniugale vero si trova nel Cielo intimo, perché qui gli angeli sono nel matrimonio del bene e del vero, e anche nell’innocenza. Gli angeli dei Cieli inferiori sono anche loro nell’amore coniugale, ma nei limiti in cui sono nell’innocenza, perché l’amore coniugale considerato in se stesso è uno stato di innocenza. Tra gli sposi che sono nell’amore coniugale vi sono dei piaceri celesti, dei giochi innocenti quasi simili a quelli dei bambini piccoli, perché tutto è piacere per l’animo loro. Dato che il Cielo influisce con la sua gioia in ogni cosa della loro vita, l’amore coniugale è rappresentato nel Cielo nella forma più bella. Mi è stato detto che gli angeli in Cielo traggono tutti la loro bellezza dall’amore coniugale.

(382 bis) I matrimoni sulla terra sono fatti anche per la procreazione dei bambini, e in questo differiscono da quelli celesti dove questo non avviene. Al posto di questa procreazione, in Cielo vi è una procreazione di bene e di vero. Questa procreazione rimpiazza l’altra, perché in Cielo ciò che viene amato sopra ogni cosa è il bene e il vero. Sono dunque bene e verità i risultati dei matrimoni in Cielo. Per questa ragione nella Scrittura natività e procreazione significano natività e procreazioni spirituali, che sono quelle del vero e del bene. La madre e il padre rappresentano il vero congiunto al bene che procrea; i figli e le figlie, le verità e i beni che vengono procreati; i generi e le nuore, l’unione di queste verità e di questi beni, e così di seguito. Questo fa capire che i matrimoni in cielo differiscono da quelli della terra. Nei Cieli ci sono delle nozze spirituali che non devono essere chiamate nozze, ma unione di anime attraverso il matrimonio del bene e del vero. Sulla terra al contrario ci sono delle nozze che riguardano non solo lo spirito ma anche la carne.

(383) Mi è stato concesso anche di vedere come in Cielo vengono contratti i matrimoni. In Cielo coloro che sono simili sono uniti, e coloro che non lo sono sono separati; ogni società è dunque composta di angeli che si somigliano. I simili sono portati verso i loro simili dal Signore, non da loro stessi, e questo avviene anche con lo sposo e la sposa il cui mentale può essere fuso in uno solo. Appena si incontrano essi si amano teneramente, si considerano sposi e contraggono matrimonio. Quindi tutti i matrimoni del Cielo provengono dal Signore. Viene celebrata anche una festa, che si svolge durante una riunione numerosa; ogni società ha consuetudini diverse a questo proposito.

(384) I matrimoni sulla terra sono santi agli occhi del Cielo perché sono i vivai del genere umano e anche degli angeli del Cielo (dato che il Cielo proviene dal genere umano, come è stato spiegato precedentemente) e anche perché la loro origine è spirituale. Al contrario, gli adulteri, che sono contrari all’amore coniugale, sono considerati dagli angeli come profanazioni. Nei matrimoni inquinati da adulterio non c’è verità né bene, e quindi gli angeli distolgono da essi la loro attenzione. Quando l’uomo commette adulterio per il suo piacere, il Cielo si chiude per lui e lui non riconosce più il divino. Il piacere dell’adulterio è infernale ed è diametricalmente opposto a quello del matrimonio, che è un piacere celeste.

(385) Mi è capitato sovente di parlare con spiriti delle più diverse tendenze, e di vedere confermato tutto quanto qui esposto. 

(386) Mi è stato più volte mostrato come i piaceri dell’amore coniugale portano verso il Cielo, e quelli dell’adulterio verso l’inferno. Per chi è in Cielo, ci sono beatitudini e felicità innumerevoli e ineffabili, per chi è all’inferno al contrario ci sono crudeltà e orrori senza fine. Con adulteri si intendono coloro che vedono il piacere nell’adulterio e non ne trovano nessuno nel matrimonio.