Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(35) L’UNIONE DEL CIELO CON L’UOMO ATTRAVERSO LA SCRITTURA


(303) Coloro che ragionano in base all’intelletto interiore, possono vedere che esiste un legame di tutte le cose con l’origine prima e che ciò che non partecipa di questo legame si perde. Essi sanno che nulla può esistere per virtù propria, ma che ogni cosa sussiste grazie a ciò che è precedente ad essa, ovvero una causa prima. Coloro che hanno compreso questa verità, si sono resi conto che si tratta di un’esistenza eterna, come eterna è la causa prima. Non è facile descrivere in poche parole qual' è questo legame con la causa prima, perché esso è vario e diverso. Dirò soltanto in termini generali che esiste un legame tra il mondo naturale e il mondo spirituale, e da questo deriva la corrispondenza tra i due mondi. Di queste corrispondenze abbiamo trattato dall’articolo 103 all’articolo 115. Esiste un legame, e di conseguenza una corrispondenza, di tutte le cose dell’uomo con tutte le cose del Cielo: per questo si vedano gli articoli 87/102.

(304) L’uomo è stato creato per avere un legame e una congiunzione col Signore, e una comunanza con gli angeli del Cielo. Ciò avviene in quanto l’uomo, fin da quando è stato creato, è simile all’angelo per ciò che concerne il mentale: l’uomo infatti ha una volontà e un intelletto come l’angelo. Ne consegue che l’uomo dopo la morte diviene angelo se ha vissuto secondo l’ordine divino; in questo caso la sua saggezza è simile a quella degli angeli. L’uomo però ha qualcosa in più degli angeli, in quanto non soltanto vive nel mondo spirituale con la sua interiorità, ma al tempo stesso vive nel mondo naturale con la sua fisicità, il suo pensiero e la sua immaginazione. Egli può gioire di conoscenze scientifiche affascinanti, può godere dei piaceri del mondo che percepisce attraverso i sensi, la parola e gli atti. Queste cose sono le ultime alle quali giunge l’influsso divino, e ciò consente di vedere che l’ordine divino arriva fino all’uomo, che è la base e il fondamento di tutto ciò che è creato. Per giungere all’uomo, l’influsso divino attraversa i Cieli e di conseguenza non esiste nulla che non sia legato: il legame del Cielo col genere umano è tale che l’uno esiste grazie all’altro. La razza umana senza il Cielo sarebbe simile a una catena senza gancio, e il Cielo senza il genere umano sarebbe simile a una casa senza fondamenta.

(305) L’uomo però ha spezzato questo legame col Cielo distogliendo da esso la sua interiorità e rivolgendola verso il mondo esterno e verso se stesso. Essendosi egli sottratto al punto da non servire più da base e fondamento al Cielo, il Signore ha previsto un intermediario che stabilisce il legame con l’uomo. Questo intermediario è la Scrittura.

(306) In Cielo sono stato informato che gli antichi avevano una rivelazione immediata e diretta, perché la loro interiorità era rivolta verso il Cielo; il rapporto del Signore col genere umano avveniva in questo modo. Dopo quel tempo, la rivelazione immediata fu sostituita da una rivelazione mediata costituita dalle corrispondenze. Tutto il culto divino consisteva allora di corrispondenze, e le Chiese di quel tempo sono state chiamate chiese rappresentative. Esse ben conoscevano le corrispondenze e le rappresentazioni, sapevano che tutte le cose della terra corrispondono a quelle spirituali che sono in Cielo e nella Chiesa, o le rappresentano - il che è la stessa cosa. Le cose spirituali che costituivano gli elementi esterni del loro culto servivano loro come mezzo per pensare spiritualmente, in unisono con gli angeli. Dopo la perdita della scienza delle corrispondenze e delle rappresentazioni, fu compilata la Scrittura dove tutte le parole e il senso delle parole costituiscono delle corrispondenze e contengono il senso spirituale o interiore nel quale si trovano gli angeli. L’uomo legge la Scrittura o la legge secondo il senso naturale o esteriore, mentre gli angeli colgono il senso interiore o spirituale. Ogni pensiero degli angeli è spirituale, mentre quello degli uomini è naturale; questi pensieri, è vero, appaiono diversi, ma sono in realtà una cosa sola perché si corrispondono. Per questa ragione, quando l’uomo si fu distolto dal Cielo spezzando il legame, il Signore provvide a creare una congiunzione tra l’uomo e il Cielo: e questo intermediario fu la Scrittura.

(307) Qualche passaggio tratto dalla Scrittura consente di mettere in evidenza questo rapporto del Cielo con l’uomo attraverso, appunto, la Parola di Dio. La Nuova Gerusalemme è descritta in questi termini nell’Apocalisse: Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché li cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo... La città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città con la canna: m isura dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali. Ne misurò anche le mura; sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo. Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffiro, il terzo di calcedonio, il quarto di smeraldo, il quinto di sardonico, il sesto di cornalina, il settimo di crisolito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l’undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. E le dodici porte sono le dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente. (Apocalisse 21, 1-2-16-17-18- 19-20-21). Chi legge queste parole, le capisce secondo il senso della lettera, e cioè: il Cielo visibile deve perire con la terra, un nuovo Cielo deve esistere, la città santa, la nuova Gerusalemme, deve scendere su una nuova terra e deve possedere le misure prescritte. Gli angeli però intendono tutto ciò diversamente: essi hanno una comprensione spirituale di ciò di cui gli uomini hanno una comprensione naturale. Con nuovo Cielo e nuova terra essi intendono una nuova Chiesa; con nuova Gerusalemme che scende dal Cielo intendono la dottrina celeste rivelata dal Signore; la lunghezza, la larghezza e l’altezza, che sono uguali e misurano dodicimila stadi, rappresentano per loro tutti i beni e tutte le verità di questa dottrina nel suo complesso; la muraglia è la somma delle verità che la difende; le misure della muraglia sono tutte queste verità nel loro complesso e la loro qualità; le dodici porte fatte di perla sono le verità che vengono introdotte: le perle infatti rappresentano ancora una volta la verità. Le fondamenta delle mura fatte di pietre preziose sono le conoscenze su cui questa dottrina si fonda; l’oro simile a cristallo trasparente della città e della sua piazza è il bene dell’amore che fa brillare la dottrina con le sue verità. Gli angeli quindi intendono tutte queste parole in modo diverso dagli uomini. Le idee naturali dell’uomo si trasmettono alle idee spirituali degli angeli, i quali non sanno nulla del senso letterale della Scrittura; tuttavia i pensieri degli angeli sono una cosa sola coi pensieri degli uomini perché si corrispondono: allo stesso modo di come le parole di chi parla sono una cosa sola col senso di queste parole per chi ascolta, in quanto costui fa attenzione al senso, e non alle parole in se stesse. Ecco dunque come il Cielo è congiunto all’uomo attraverso la Scrittura. Il senso letterale serve da base e fondamento a quello spirituale.

(308) Vi è unione del Cielo attraverso la Scrittura anche con coloro che sono fuori dalla Chiesa e non hanno la Scrittura, perché la Chiesa del Signore è universale e comprende tutti coloro che riconoscono il divino e vivono nella carità. Costoro vengono istruiti dagli angeli dopo la morte e ricevono le divine verità. Ne sarà trattato più avanti quando si parlerà dei non credenti.

(309) Senza la Scrittura, l’uomo di questa terra sarebbe stato separato dal Cielo, e in questa condizione non sarebbe stato più razionale, perché il razionale umano esiste in base all’influsso della luce del Cielo. L’uomo di questa terra è fatto in modo che non può ricevere una rivelazione immediata come gli abitanti di altre terre di cui ho trattato in un’opera a parte. Egli è più evoluto di questi ultimi nelle cose mondane ed esteriori, e la rivelazione è ricevuta invece attraverso l’interiorità. Anche ricevendo tutte le verità, l’uomo non arriva a comprenderle. Lo si vede chiaramente considerando coloro che sono dentro la chiesa, i quali pur avendo dalla Scrittura la conoscenza del Cielo, dell’inferno e della vita dopo la morte, in cuor loro negano tutto ciò. Alcuni di questi uomini sono degli eruditi che potrebbero mostrare una maggiore saggezza.

(310) A volte mi sono intrattenuto con gli angeli sulla Scrittura e ho detto loro che essa a volte è criticata per il suo stile semplice, che il suo senso interiore non è conosciuto, come non sono conosciute le grandi saggezze che essa contiene. Gli angeli mi risposero che sebbene lo stile della Scrittura sembri semplice nel suo significato letterale, nulla raggiunge la sua perfezione perché contiene la divina saggezza, non soltanto nella struttura generale, ma in ogni singola parola, e questa saggezza viene dal Cielo. Mi dissero anche che senza questa Scrittura gli uomini non godrebbero della luce del Cielo e non ci sarebbe l’unione del Cielo con loro. L’uomo non sa che questa unione avviene attraverso il senso spirituale della Scrittura, che corrisponde al suo senso naturale; egli infatti ignora tutto del pensiero e della lingua degli angeli, che differiscono totalmente dal pensiero e dalla lingua naturale degli uomini. Ignorando questo, egli non può sapere qual è il senso interiore e neppure che è attraverso questo senso interiore che avviene una tale unione. Gli angeli mi dissero anche che se l’uomo sapesse che questo senso interiore esiste, interpreterebbero la Scrittura in base ad esso, potrebbero penetrare nella sua sapienza interiore e sarebbero direttamente uniti al Cielo, in quanto le loro idee sarebbero simili a quelle degli angeli.