15) IL SOLE IN CIELO
(116) Il sole del mondo è chiamato naturale al pari di tutto ciò che da lui è prodotto. Dato che queste cose sono naturali, non appaiono in Cielo. Lo spirituale che costituisce il Cielo è al di sopra della natura e assolutamente distinto dal naturale. Questi due aspetti comunicano tra di loro soltanto attraverso le corrispondenze.
(117) Nel Cielo non appare né il sole del mondo né ciò che da lui deriva, tuttavia nel Cielo c’è un sole, una luce e un calore, vi sono tutte le cose che sono nel modo e altre in numero infinito. Il sole del Cielo è il Signore; la luce è il divinamente vero, il calore è il bene divino, ed entrambi procedono dal Signore come sole. Da questa origine provengono tutte le cose che esistono e appaiono in Cielo. In seguito tratteremo della luce e del calore e delle cose che esistono nel Cielo grazie a loro. Ora tratteremo soltanto del sole. Il Signore nel Cielo appare come sole essendo Egli il divino amore per il quale esistono tutte le cose spirituali e anche tutte le cose naturali per mezzo del sole del mondo. E’ l’amore che brilla in Cielo sotto forma di sole.
(118) Mi è stato detto dagli angeli che il Signore appare nel Cielo come sole, e qualche volta mi è stato anche concesso di vederlo. Ora dunque descriverò quello che ho saputo e visto a questo proposito. Il Signore appare come sole non in Cielo ma in alto, al di sopra dei Cieli; non sopra la testa o allo zenith, ma davanti al volto degli angeli a un’altezza media tra lo zenith e l’orizzonte. Appare in due punti diversi: davanti all’occhio destro, come un sole di fuoco molto simile al fuoco del sole del mondo e di una grandezza analoga; e appare davanti all’occhio sinistro non come sole ma come luna, di un chiarore simile a quello della luna della nostra terra, ma più brillante e di una grandezza simile; questa luna però appare contornata di parecchie piccole lune, tutte luminose e risplendenti. Il Signore appare in queste due forme in quanto si manifesta a seconda della ricezione che ciascuno ha di lui, e cioè a seconda che lo si percepisca per il bene dell’amore o per il bene della fede. Appare come un sole di fuoco a chi lo percepisce con l’amore, come una luna bianca e lucente a chi lo percepisce con la fede. E’ così perché il bene dell’amore corrisponde al fuoco, che in senso spirituale è l’amore; mentre il bene della fede corrisponde alla luce, la quale in senso spirituale è la fede. La visione appare agli occhi perché anche il mentale vede attraverso gli occhi: in base all’amore con l’occhio destro, in base alla fede con l’occhio sinistro. Tutte le cose che negli angeli e negli uomini sono sul lato destro corrispondono al bene da cui procede il vero; tutte quelle che sono a sinistra corrispondono al vero che procede dal bene.
(119) E’ per questo che il Signore nella Scrittura è paragonato al sole per quello che si riferisce all’amore, alla luna per quello che si riferisce alla fede; ciò risulta chiaramente dai passaggi seguenti:
- La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, come la luce di sette giorni (Isaia XXX, 26).
- Quando cadrò estinto, coprirò il cielo e oscurerò l e sue stelle; velerò il sole di nubi e la luna non brillerà. Oscurerò tutti gli astri de l cielo su di te e stenderò sulla tua terra le tenebre (Ezechiele XXXII, 7-8).
- Il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non di ffonderà la sua luce (Isaia XIII, 10).
- Il sole e la luna si oscureranno e le stelle cesseranno di brillare; il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue (Gioele II, 10-32).
- Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra (Apocalisse VI, 12).
- Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo (Matteo XXIV, 29).
(120) Facendo un confronto col sole del mondo, si può valutare quanto è grande l’amore del divino e che cosa esso è. Questo amore è ardente, molto più del sole del mondo; così il Signore come sole non influisce immediatamente nei Cieli, ma l’ardore del Suo amore è temperato e si manifesta per gradi. Le attenuazioni appaiono come cinture radiose intorno al sole, e gli angeli sono velati da una leggera nube protettrice al fine di non essere feriti dall’influsso. Per questo i Cieli sono distinti a seconda della ricezione; i Cieli superiori, essendo nel bene dell’amore, sono i più vicini al Signore come sole; i Cieli inferior i, essendo nel bene della fede, sono più lontani da Lui; e quelli che non sono in nessun bene, come coloro che sono all’inferno, sono i più lontani; e la distanza è maggiore più essi sono contrari al bene.
(121) Quando il Signore appare in Cielo, cosa che capita sovente, non è visto circondato da sole, ma in forma angelica; si distingue dagli angeli per la divinità che brilla sul Suo volto. Egli non è lì di persona, perché il Signore in persona è sempre circonfuso di sole, ma è presente per l’Aspetto. Questa presenza è chiamata presenza della vista interiore, e se ne parlerà successivamente. Il Signore mi è apparso così fuori dal sole, in forma angelica, un po’ al di sotto del sole. Io l’ho visto da vicino in questa forma angelica, il volto risplendente; una volta l’ho visto anche in mezzo agli angeli, e brillava come la luce della fiamma.
(122) Il sole del mondo appare agli angeli come una cosa scura diametricalmente opposta al sole del Cielo. E’ così perché il fuoco del mondo corrisponde all’amore per se stessi, e la luce che ne deriva corrisponde all’errore di questo amore. L’amore per se stessi è assolutamente opposto all’amore divino e alla divina verità, e ciò che è opposto al divino amore e alla divina verità è per gli angeli oscurità. Nella Scrittura, adorare il sole del mondo e la luna, e prosternarsi davanti a loro, significa amare se stessi e amare l’errore che proviene dall’amore per se stessi. Coloro che agiscono così saranno sterminati (Deut. IV, 19; XVII, 3-4-5; Geremia VIII, 1-2; Ezechiele VIII, 15-16-18; Apocalisse XVI, 8; Matteo XIII, 6-8).
(123) Poiché il Signore appare in Cielo come sole in base all’amore divino che è in Lui e da Lui procede, tutti coloro che sono nei Cieli si volgono costantemente a Lui; quelli del regno celeste verso Lui come sole, quelli del regno spirituale verso Lui come luna. Coloro invece che sono all’inferno si volgono verso le tenebre e l’oscurità che sono diametricalmente opposte a Lui, e così facendo Gli volgono le spalle, poiché tutti quelli che sono all’inferno sono nell’amore di sé e del mondo, e di conseguenza sono opposti al Signore. E’ per questo che si dice che gli abitanti dell’inferno sono nelle tenebre e quelli dei Cieli nella luce; le tenebre significano l’errore e il male, la luce il vero e il bene.
(124) Poiché il Signore è il sole del cielo, tutte le cose che da Lui procedono sono rivolte verso di Lui e Lui quindi è il centro comune da cui provengono tutte le tendenze e le decisioni. E questo vale sia per le cose dei Cieli che per quelle della terra.
(125) Queste spiegazioni illustrano più chiaramente quant o è stato precedentemente detto del Signore: il Signore è il Dio del Cielo; la sua divinità costituisce il Cielo; il divino del Signore nel Cielo è l’amore per lui e la carità verso il prossimo; vi è corrispondenza di tutte le cose del mondo col Cielo, e attraverso il Cielo col Signore; il sole del mondo e la luna sono delle corrispondenze.