Tieni stretto quello che hai
Prima di aspettare cha avvenga il peggio, in un mondo del lavoro in cui il posto stabile è diventata una utopia, alcuni consigli per mantenere il lavoro che hai. Non si parla di Fantozzi (scendere a tutti i compromessi pur di tenersi il lavoro) ma, salvaguardando la propria imprescindibile dignità, di seguito sono indicati alcuni consigli, per forza generici, per cercare di essere un buon, se non un ottimo, lavoratore/impiegato modello.
Sii speciale
Oltre alle ovvie caratteristiche personali di ottimismo, buon umore e passione per il lavoro che fanno, le imprese prediligono queste doti nei loro dipendenti (il vero capitale di una azienda):Vanno oltre la propria mansione. Più le compagnie sono piccole, più è importante che i lavoratori si adattino velocemente ai cambiamenti, sia interni che esterni, e che facciano qualsiasi cosa sia necessario anche se non riguarda il loro ruolo o posizione. I dipendenti straordinari si accorgono in anticipo delle situazioni di pericolo e cercano di risolverlo a prescindere dalla competenza.
Sono eccentrici. I dipendenti straordinari di solito sono persone abbastanza strane, diverse dagli altri, hanno un carattere particolare, ma vengono apprezzate proprio per questo. Sono l’anima dell’ufficio, perchè riescono a trasformare un piatto e grigio gruppo di lavoro in un team “colorato”. Spesso le idee migliori nascono proprio da chi non ha paura di sfidare la normalità, di provare ad allargare i propri confini con un po di diversità.
Capiscono quando è ora di fermarsi. La diversità attrae e diverte, ma ha un limite! L’esagerazione è sempre sbagliata. Quando si è di fronte ad una grande sfida o una situazione si fa particolarmente stressante, anche i dipendenti speciali devono fare un passo indietro mettendo da parte la loro individualità. Loro sanno quando scherzare e quando essere seri, quando possono far emergere la loro indvidualità e quando devono lavorare in team. E’ un equilibrio difficile da trovare, ma riescono a camminare su quel filo sottile con facilità.
Non sono sono “avari” di complimenti. Ricevere complimenti è piacevole si sa, anche se a farli è un semplice collega. Questi dipendenti conoscono il valore di un elogio soprattutto in contesti dove si lavora in gruppo, non hanno paura nel farne, anche se questo significa dover riconoscere la bontà dei contenuti altrui.
Si lamentano in privato. E’ importante che i problemi vengano tirati fuori, ma ci sono i modi ed i tempi giusti per farlo, l’impiegato speciale preferisce discutere delle questioni delicate in privato, prima o dopo le riunioni, così da non destabilizzare i rapporti all’interno del team.
Parlano quando gli altri stanno zitti. Molti dipendenti sono riluttanti a parlare durante le riunioni, hanno paura ad esprimere i loro dubbi e di fare figure pessime davanti agli altri, preferiscono parlare poi a quattrocchi con i superiori. Gli impiegati straordinari, invece hanno naso per i problemi, fiutano le preoccupazioni degli altri e quando qualcuno esita si espongono.
Sono sempre attivi. Non sono mai soddisfatti dei risultati che ottengono e sono sempre all’opera per cercare di migliorare. I bravi impiegati cercano di seguire al meglio le procedure previste per compiere il proprio lavoro, gli impiegati straordinari non si accontentano solo di usarle, ma cercano il modo per migliorare le stesse procedure. Non riescono a stare con le mani in mano!
Non hanno paura di esprimere la propria opinione (nelle dovute maniere e nelle dovute sedi). Nemmeno il dirigente più bravo ed attento del mondo è esente da sbagli. Se ti accorgi che il tuo datore di lavoro sta commettendo un errore importante dovresti esprimere la tua opinione, in maniera garbata e motivando il tuo punto di vista. Attenzione a non esagerare! Non devi dire la tua opinione su ogni decisione e solo per il gusto di mettere in mostra le tue capacità: prova a fornire consigli e punti di vista preziosi solo per salvaguardare il bene dell’azienda e del progetto, non per un tornaconto personale. Ricorda poi di avanzare proposte risolutive, le semplici lamentele raramente sono utili. I dirigenti sapranno apprezzare il tuo comportamento e capiranno di potersi fidare di te.
Non puntano il dito contro i colleghi. Non perdere tempo per dimostrare che i responsabili di un problema sono altre persone. Le cose possono andare storte, nella vita capita di sbagliare e anche nelle mansioni quotidiane: se ti accorgi di qualcosa che intoppa il meccanismo preoccupati prima di sistemare la situazione e solo in un secondo momento, eventualmente, di capire le responsabilità.
Non sono rigidi. Se ami il tuo lavoro e ti accorgi di poter migliorare o sistemare qualcosa fallo. Il dipendente modello è capace di uscire da quelle che sono le mansioni ufficiali, ha uno sguardo critico rispetto all’azienda ed all’organizzazione e non ha paura di fare un po’ di lavoro in più per risolvere un problema. Anche in questo caso attenzione: c’è differenza anche tra essere il dipendente dell’anno e farsi sfruttare, sta a te trovare la giusta via di mezzo!
Sono da guida per gli altri. Se ti rendi conto di poter trasformare una situazione, di essere più organizzato o di averne la capacità (non tutti nasciamo leader) aiuta i tuoi colleghi. Se le persone che lavorano in team con te non riescono a parlare nelle situazioni ufficiali, prendi coraggio ed assumi il ruolo di portavoce. Essere un punto di riferimento ti farà lavorare meglio e sicuramente ti permetterà di essere notato anche ai piani alti.
Sono in grado di cambiare la propria idea. Per comunicare in maniera efficace con le altre persone bisogna essere disposti a cambiare prospettiva, provare ad indossare i panni degli altri. Questa capacità di metterti in gioco ti sarà utile, indistintamente, con colleghi e dirigenti. Essere flessibili significa anche avere la capacità di aggirare gli ostacoli, senza fossilizzarsi. Se lo ritieni necessario cambia le carte in tavola e prova a modificare le regole del gioco, probabilmente riuscirai a cambiare dinamiche negative per tutto il gruppo.
Non commettere errori
La seconda priorità, nel fare in modo da non perdere il proprio posto di lavoro, è quella ovviamente di cercare di non commettere errori.
Comportati professionalmente. Si tratta di un’attività, non di un parco giochi. La gente parla, e chi lavora conosce la differenza tra una persona con cui è piacevole lavorare e una che perde tempo. Essere piacevole e divertente significa avere un buon carattere, fare una battuta o due, e sorridere. Bighellonare vuol dire perdere tempo, soprattutto agli altri... allontanarsi spesso dalla postazione di lavoro, ed essere visto di frequente vicino alle scrivanie altrui invece che alla propria.
Impara a prendere le critiche con filosofia. Ti sarà utile a capire cosa la gente si aspetta da te, le tue debolezze, e le cose sulle quale hai bisogno di lavorare. Se il tuo capo o collega ti critica in un modo che ti ferisce o ti fa arrabbiare, aspetta di calmarti e sbollire prima, e poi chiedi di poter parlare. Di’ come ti senti, ma che vuoi risolvere il problema e sapere cosa è necessario cambiare.
Impara a fare il tuo lavoro e a farlo bene. Anche se tedioso e umile, o pesante e ben retribuito, impara come si lavora, indipendentemente da quanto difficile possa sembrare. Lo stipendio è di solito basato sugli anni di esperienza, le abilità, l'incarico all'interno dell’azienda, e i titoli di studio. Se non sai come fare qualcosa, impara; non trovare scuse del perché non hai fatto qualcosa.
Coltiva buone relazioni con le persone all’interno dell’azienda; sono loro gli esperti nei loro dipartimenti. Tratta i tuoi colleghi con cortesia, rispetto, e gentilezza perché hanno più potere di quello che pensi, e l'opinione che hanno su di te conta. Non frequentare i colleghi che trattano male, non rispettano, e parlano male degli altri.
Disponibile. Se hai l’opportunità di imparare una cosa nuova, ricevere formazione per una attività diversa, o frequentare un corso pagato dal tuo datore di lavoro: fallo! Formazione incrociata, nuove competenze, e ulteriore istruzione dimostrano che sei una persona intelligente e meritevole di apprendere. Se le cose si mettono male e le persone vengono licenziate, hai una possibilità in più di restare rispetto a coloro che sanno fare solo una cosa.
Mantieni traccia. Tieni nota in maniera ordinata delle tue prestazioni lavorative. Lavora bene, presentati in orario, mantieni un buono storico delle presenze. Se vieni a sapere che qualcuno è stato licenziato, spesso poi scopri anche che dietro il licenziamento c’erano delle ragioni come: assenze frequenti, scadenza mancate, rimproveri per comportamenti poco professionali, e troppe lamentele ricevute dai clienti. Se non lo fai, non avrai modo di negoziare.
Puntuale. Arriva sempre almeno 15 minuti prima, tutti i giorni. In questo modo arriverai sempre in orario nonostante i possibili imprevisti. Se devi parcheggiare lontano, puoi andare a piedi e comunque non arrivare tardi. Se il cliente è in anticipo, devi arrivare prima per salutarlo, e non farlo aspettare, anche se sei arrivato puntuale.
Produttività. Chiedi al tuo supervisore cosa si aspetta in termini di produttività. Questo ti farà spiccare sul 95% degli altri impiegati. Comportati seriamente e mantieni le tue promesse.
Sii parte della soluzione. Smettila di piagnucolare sulle cose che non vanno bene e inizia a parlare di ciò che invece va bene. Un atteggiamento positivo avrà successo tra i supervisori. Se vai dal capo per un problema, vacci almeno con una proposta di soluzione. Anche se il capo non è d’accordo con il tuo suggerimento, ai suoi occhi apparirai come una persona che risolve i problemi, invece di lamentarsi. Il tuo capo ha una vita privata che si lascia alle spalle, e la stesso devi fare anche tu. Se continui a far leva sul bagaglio emotivo, il tuo capo potrebbe pensare che non sei capace di trovare un equilibrio tra la vita personale e quella lavorativa. Non ti chiederà un consiglio spassionato quando si tratta di impegni di lavoro del gruppo.
Non strisciare i piedi. Nel vero senso della parola. Solleva i piedi e cammina orgoglioso, e vai dritto alla tua postazione. Non rimandare o tirare le cose per le lunghe, immergiti nel lavoro e portalo a termine velocemente e con sprint. Il tuo capo impazzirà. Guadagnati la reputazione organizzandoti più velocemente ed efficacemente rispetto agli altri.
Stai in silenzio e lavora. Smetti di spettegolare e datti da fare. Il tuo datore di lavoro non ti paga per fare pettegolezzo. Ovviamente vuoi anche stabilire un buon rapporto con i tuoi colleghi, e un minimo di chiacchiera è perciò inevitabile oltre che gradita. Ma passare mezz’ora intrattenendo i colleghi con le tue avventure della sera precedente non piacerà al tuo capo. Quando uno di voi parla molto, due di voi non lavorano abbastanza. Nota bene: se il tuo capo passando ti vede chiacchierare, nessun problema; ma chiudi la conversazione in modo da non fargli vedere la stessa scena quando ripassa. Lo stesso vale per i gruppi. Se fai parte di un gruppo che sta parlando mentre passa il capo, chiedi discretamente scusa per ritornare alla tua postazione dopo pochi secondi. Se il tuo capo sente che parli alle sue spalle o stai pianificando un incontro segreto, potresti passare per istigatore o cospiratore.
Sii sempre produttivo. Non lasciare che i documenti stiano sulla tua scrivania per parecchi giorni. Svolgi il tuo lavoro e passa subito ad altro il più velocemente possibile.
Vestiti bene. Non vestire come i tuoi colleghi, vestiti bene o addirittura meglio del tuo capo. La scelta migliore è indossare scarpe con la punta chiusa, pantaloni lunghi, e gonne che non mostrino il decollete o i peli del petto. Se hai dubbi su un capo, non indossarlo.
Cammina a testa alta. E sii sicuro di te. Un'energia calma e rassicurante ti porterà lontano rispetto al trascinarti con pesantezza.
Candidati volontariamente. Partecipa attivamente a progetti per portare a termine un lavoro. Non preoccuparti di chi ne otterrà il merito, il tuo capo sa più di quello che pensi. Sii cooperativo. Se ti candidi come volontario inoltre, potrai scegliere il ruolo che vuoi. Se non scegli che ruolo svolgere, la probabilità è che questo sarà scelto al posto tuo. Dato che dovrai comunque essere responsabile per qualcosa, cerca di essere tra i primi a fare un passo avanti se puoi.
Non passare troppo tempo al telefono per chiamate personali. Il lavoro è lavoro. Questo include le telefonate dei propri coniugi. Se le tue chiamate vengono smistate da una receptionist o segretaria, stai pur certo che non esiterà a dire agli altri che ricevi chiamate personali tutto il giorno.
Resta fino a tardi, anche se si tratta solo di 15-20 minuti. La gente nota chi si affretta ad andar via all'orario d'uscita. Uno dei modi migliori di usare questo tempo è quello di sistemare invece la propria postazione per il giorno dopo. Ritagliati del tempo per mettere a posto i fogli in giro, le tazze del caffè vuote, pulire la scrivania, e preparare le cose che ti serviranno.
Offriti a dare assistenza e sostegno, a spiegare come funziona il lavoro o fare formazione. Ricordati come ci si sente a essere nuovi. Fai da mentore. Se non sei sicuro di essere stato capito, sii disponibile a chiedere se servono chiarimenti. Non fare il lavoro al posto degli altri, insegna piuttosto a farlo. Stai attento a cosa dici ai nuovi assunti, non dare sfogo alle tue frustrazioni, lamentele, o conflitti personali. Non fare pettegolezzo.
Il consenso è cruciale. Non fare troppo spesso discussione. Quello che pensa il capo è sempre la cosa giusta, perciò se noti che qualcosa non va, cerca di capire come la vede, senza discutere. Usa un modo gentile e sereno per capire il vero problema. A volte le cose capitano per una ragione e non a caso. Le policy dopotutto sono fatte per essere implementate, per questioni di bene comune.
Sii riconoscente. Ringrazia ogni qualvolta il capo o un collega ti fa un apprezzamento, questo li motiverà a comportarsi sempre bene con te.In un mercato del lavoro sempre più flessibile è necessario utilizzare tutte le proprie capacità per dimostrare al capo di essere all’altezza della situazione, ma soprattutto per poter meritare un’ambita conferma. Tanti manager, grazie alle proprie esperienze personali, hanno provato ad istruire i propri dipendenti con consigli, suggerimenti e dritte utili, theDailyLife invece vi propone le dieci regole da rispettare per essere un bravo dipendente, una guida utile per chi è alle prese con i primi giorni di lavoro.
Mantieni alto il senso dell'umorismo. Cerca di continuare a lavorare mantenendo distacco e leggerezza d'animo; se non sopporti i tuoi colleghi, divertiti a vedere come le persone possono essere così prevedibili nella loro pochezza e limitatezza, allo stesso modo di come ti potresti divertire guardando dei bambini che litigano per un orsacchiotto. Immagina di vivere in una serie televisiva. Trasforma i compiti più monotoni in giochi. Insomma, divertiti in barba ad ogni avversità.
Sii ottimista. Se mai c'è stata l'occasione di verificare come vedi la vita, questo è sicuramente il momento adatto. Molta dell'angoscia che vivi in questa situazione può essere alleviata dal tuo cambiamento di visuale. Ad esempio, puoi vedere il tuo lavoro come un impiego temporaneo, invece che viverlo come una situazione permanente. Cerca di guardare oltre, molto oltre.
Vivi l'attimo. Uno dei metodi più efficaci di evitare di lasciarsi andare alla frustrazione è di vivere il momento, concentrandoti sui piccoli dettagli di quanto stai facendo, e sulle tue sensazioni mentre svolgi questi compiti, dimenticandoti dei pensieri negativi. Se l'ottimismo descritto prima ti richiede di guardare oltre, vivere il momento richiede invece di concentrarti sui particolari più piccoli. Non concentrarti sul passato. Quando ti vengono in mente eventi negativi accaduti in passato, riporta la tua mente a concentrarsi su quanto stai facendo. Allo stesso modo, evita di concentrarti sul futuro, e su eventi che potrebbero facilmente non realizzarsi mai, e di cui non dovresti quindi nemmeno preoccuparti. Vivere il momento non è mai facile, e forse potresti trovare aiuto nella meditazione.
Fai delle buone azioni a caso. Quanto riesci a sorprendere le persone con la tua gentilezza? Cosa accadrebbe se tu iniziassi a comportarti come Gesù, come Gandhi, o come Babbo Natale? All'inizio probabilmente le persone sarebbero sorprese. Provaci. Magari è il modo giusto di cambiare le cose sul posto di lavoro. Smetti di essere troppo accondiscendente quando sei gentile. Per alcune persone è strano che tu ti comporti con gentilezza se non c'è un motivo particolare. Scrivi un diario. Vedilo come un esperimento sociale. Puoi anche scrivere su un blog. Scrivi ogni giorno.
Impara come comportarti con un datore di lavoro dispotico. In molti casi, un lavoro odioso va di pari passo ad un capo odioso. Se riesci a passare oltre a questo dettaglio, forse puoi anche dare una mano pratica al tuo capo, e riuscire forse addirittura ad ottenere una promozione!
Abbandona la paura di essere licenziato. A volte ciò che rende un lavoro insopportabile è il semplice fatto che senti il bisogno dello stipendio, e hai paura di essere senza lavoro. Vivere con questa paura non è un'esperienza positiva per nessuno.
Un pò di furbizia. Se ogni altro metodo fallisce, fai pratica di come sembrare occupato sul lavoro senza lavorare veramente, o su come darti malato se hai bisogno di un giorno libero. Fai queste cose con moderazione, per non rischiare veramente di perdere il lavoro!
Devi capire che si può imparare anche nelle situazioni più sgradevoli. ricordati di continuare ad imparare anche se odi il lavoro che stai facendo, cogliendo nuovo opportunità di apprendimento ogni volta che si presentano.
Sempre un piano "B". La cosa più importante è continuare a cercare un altro lavoro. La tua situazione non è permanente, perfino i carcerati vengono rimessi in libertà prima o poi.
Il massimo. Dai sempre il massimo in qualsiasi lavoro, indipendentemente da quanto sia noioso o apparentemente semplice. La maggior parte delle aziende cerca persone con potenziale, capace e in grado di garantire sempre il meglio. Sii curioso. Se non hai capito pienamente qualcosa, chiedi! Non importa dove tu lavori, ci saranno sempre frasi, acronimi o addirittura un intero linguaggio che sarà nuovo per te. Chiedi alle persone il loro significato, sii curioso e cerca di capire cosa le persone vogliono così riuscirai a gestire al meglio il tuo lavoro.
Focalizzato. Devi essere sempre focalizzato per trovare una soluzione. Avrai a che fare con possibili problemi, ma prima di parlarne con il tuo capo, pensa ad ogni possibile soluzione. Non ti abbattere, c’è sempre una risposta per ogni situazione. Cerca di competere con il tuo capo (sempre in maniera rispettosa). Il tuo superiore può decidere, guardare le cose in un determinato modo in base alla sua esperienza e conoscenze, ma tu non ti preoccupare di offrire una visuale alternativa, una prospettiva diversa. Per un capo onesto e solidale il tuo coraggio sarà ben apprezzato. Sii sempre puntuale nelle scadenze. Se non ti danno una scadenza, chiedila. Dimostra al tuo dirigente che sei responsabile e che sei in grado di gestire il tempo, così facendo sarai ricompensato con maggiore flessibilità e responsabilità.
Non aver paura di chiedere l’aiuto del tuo capo. Cerca sempre il confronto e non aver paura di chiedere un aiuto o di informarlo di un eventuale ritardo. Ma allo stesso tempo cerca sempre di trovare una soluzione, non avere timore di sbagliare e prova a scoprire eventuali esempi precedenti che possano indicarti il giusto metodo da seguire. Ovviamente se sei bloccato chiedi, ma fai prima il possibile per riuscire a risolvere un problema.
Accurato e preciso. Quando ti capiterà di dover reperire informazioni fondamentali per il tuo capo, fai in modo che il lavoro sia accurato. . Fondamentale in un lavoro è prendere l’iniziativa. Se ti rendi conto che c’è qualcosa da fare, falla accertandoti di poter procedere in quella direzione. Se hai una soluzione più semplice ed efficace ad un problema, portala avanti.
Accetta la critica. Ascolta le critiche costruttive e fanne tesoro. Anche se non sei d’accordo con eventuali giudizi, per te negativi, ascoltali. Tutte le critiche, i consigli o i feedback arrivano per migliorarti. Riflettici, usali e migliora il tuo approccio al lavoro.
Non commettere errori nel nuovo lavoro
Se hai appena cambiato lavoro, non farti prendere dall'euforia perchè altrimenti potresti incappare nei seguenti errori. Il primo impiego non si scorda mai, e nemmeno il primo mese del primo impiego. Ma questi 6 errori da non commettere nei primi giorni presso un nuovo posto di lavoro non valgono solo per i neoassunti senza esperienza: anche chi proviene da altre aziende o uffici è bene che presti molta attenzione ai suoi comportamenti nei primi giorni a contatto con nuovi colleghi e/o capi. Perché non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione, e perché i percorsi migliori son quelli che partono col piede giusto.
Prendersi delle ferie. Che sia il primo lavoro, o che sia un nuovo lavoro, si presume ci sia stato un po’ di tempo libero prima di cominciare, e non è il caso di preoccuparsi come prima cosa delle prossime vacanze. A meno che non siano state discusse e concordate per un motivo valido prima della firma del contratto. Al massimo, ecco come fingere di lavorare e farla franca.
Lamentarsi del nuovo capo con i nuovi colleghi. Detto che in generale è meglio tenere per sé certe valutazioni (anche se i pettegolezzi hanno i loro pro e contro), tuttavia prima di lasciarsi andare a commenti sul bosso meglio, molto meglio, prendere le misure ai nuovi colleghi: nella migliore delle ipotesi potrebbero farsi una cattiva idea di noi, nella peggiore spifferare tutto.
Parlar male del vecchio posto di lavoro. Banalmente: se lo fate ore potreste farlo anche in futuro. E chi vi circonda non ha proprio voglia di farsi biasimare a distanza. Potreste passare immediatamente nel novero dei peggiori colleghi di lavoro.
Sforare con la lista spese. Ok, avete il rimborso a pie’ di lista, ma insomma prima di andarci pesante meglio dimostrare di tenere alle casse aziendali. E in ogni caso sempre meglio informarsi sulle policy aziendali circa il noleggio di auto e le prenotazioni in albergo per missioni di lavoro.
Passare del tempo sui social network. Sì, una occhiata a Facebook dallo smartphone in pausa pranzo va anche bene, ma farsi beccare sul computer dell’ufficio a scrollare la bacheca Facebook no, proprio no. Anche se ci sono aziende in cui Facebook è entrato dalla porta principale come strumento di lavoro e collaborazione.
Fare dell’umorismo pesante. Ok, un po’ di umorismo e buonumore facilita i rapporti, ma meglio andarci piano, molto piano prima di andarci pesante: qualcuno che ancora non conoscete potrebbe risentirsi, e sarebbero problemi a non finire. Nel caso, ecco 5 modi per chiedere scusa quando si sbaglia al lavoro.
Commesso l'errore
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Capita di sbagliare e quando si sbaglia è meglio essere franchi ed assumersi la piena responsabilità. Spesso i capi apprezzano il modo in cui il dipendente si risolleva da una caduta : "L'importante non è il cadere, ma come ci si risolleva":
Non autocommiserarti troppo. È terribile, vorresti picchiare la testa contro il muro per aver fatto un errore così stupido, ma non c’è più niente che tu possa fare. Quel che è fatto, è fatto. Impara dal tuo errore e passa avanti. Questo non è il momento per le recriminazioni perché sprechi un sacco di energie preziose (che adesso ti servono come-il -pane). Ora serve lucidità e azione; devi concentrati solo sul modo più intelligente ed efficace di gestire e rimediare il tuo errore al lavoro.Valuta bene il da farsi. Dopo un errore al lavoro, la prima reazione naturale che è probabilmente di panico paralizzante oppure di correre a nascondersi, devi dare una risposta adulta e impegnarti al massimo per ridurre le perdite e rimediare alla “frittata”.
Ammetti immediatamente l’ errore al lavoro. Tutti facciamo errori. Ciò che conta è ammettere lo sbaglio fatto (non appena ci si rende conto), chiedere scusa (la cosa più difficile da fare) e fare tutto il necessario per risolvere e rimediare l’errore. Una delle più grandi paure di un capo, è che i suoi collaboratori possano sbagliare, ma non dire niente (per paura delle conseguenze) e aspettare solo l’ultimo momento per comunicare l’accaduto, quando ormai è troppo tardi e non si riesce più a risolvere più niente!
Sii immediato nel riconoscere l'erroe. Se hai commesso un errore o un’imprudenza, meglio un richiamo subito piuttosto che lasciare che la problematica “cresca” fino a livelli tali da non poter essere più gestita. Le conseguenze, a questo punto, rischiano di essere inevitabilmente più pesanti.
Non accampare scuse. Anche se sono valide e legittime. Che si tratti di un malinteso, una fotocopiatrice inceppata, un caso di omonimia oppure il corriere che ritarda la consegna di documenti molto importanti. Poco importa. Non rifugiarti nelle scuse. Tutto ciò che conta è quello che stai facendo per porre rimedio alla situazione. Accampare scuse o giustificazioni (anche se valide) ti farà apparire come quello che sta cercando solo di evitare la colpa.
Non scaricare la colpa su altri. Riversare la colpa sugli altri è un atteggiamento frequente soprattutto quando ci sentiamo insicuri o abbiamo paura di assumerci le responsabilità. Assumersi le responsabilità è un mezzo potente per creare rispetto e fiducia nei tuoi colleghi o collaboratori e, allo stesso tempo, incoraggi gli altri a fare lo stesso.
Fai tutto quello che puoi per rimediare. Questo non è il momento di soffermarsi troppo sulle parole. Questo è il momento dell’azione!
Arresta la “macchia d’olio” che si sta allargando, “pulisci” ogni danno e fai il possibile per garantire che l’errore non accada di nuovo. Resta al lavoro più tardi del necessario fino a quando tutto non è al suo posto. Richiama le persone interessate o coinvolte, “ricostruisci” i documenti o i dati mancanti, contatta la persona a cui hai accidentalmente inviato la mail e chiedili di cancellare immediatamente tutto.
Preparati ad eventuali ripercussioni. Anche se hai fatto tutto il possibile per riparare il danno, sei stato onesto e ti sei scusato devi comunque prepararti alle conseguenze (anche le più gravi) per quello che è successo. Potrebbe essere necessario ricostruire la fiducia con il tuo capo o la tua azienda. Che peccato, dopo tutto il duro lavoro che hai fatto per costruirti un’immagine di affidabilità e di precisione! Può essere frustrante dover ricominciare da capo, ma si può fare. Continua a lavorare sodo e di sicuro riconquisterai la fiducia persa!
Quando la tempesta è passata, chiediti cosa hai imparato. Non lasciare mai che un errore al lavoro passi, senza aver esaminato che cosa hai sbagliato e in che modo potrai evitarlo in futuro.