Vantaggi e svantaggi
Per il lavoratore l’introduzione del telelavoro presenta aspetti sia positivi che negativi.
Vantaggi
I vantaggi per il telelavoratore sono:
• Flessibilità spaziale e temporale nello svolgimento del lavoro
Nel caso del telelavoro mobile, i lavoratori possono lavorare nel luogo che ritengono più opportuno. Chi lavora a domicilio può programmare la giornata lavorativa come meglio creda, purché osservi gli accordi contrattuali; può scegliere di lavorare di notte anziché di giorno, può sospendere più volte il lavoro durante l’arco della giornata, ecc. La stessa cosa non può dirsi per i telelavoratori operanti nei telecentri, dato che questi ultimi osservano orari di apertura e chiusura ben determinati.
• Libertà di trasferirsi ovunque
Nel caso in cui il contratto di lavoro non preveda dei rientri periodici in azienda, ma contempli il solo lavoro remotizzato, il telelavoratore può decidere liberamente di cambiare città senza essere costretto ad abbandonare il posto di lavoro.
• Rafforzamento dei legami con la comunità locale
Il telelavoratore può lavorare nel posto in cui ha stabilito le principali relazioni sociali. La costruzione di telecentri nelle aree depresse, potrebbe indurre i lavoratori emigrati a tornare nelle loro zone di origine e partecipare alla vita delle comunità locali pur continuando a lavorare per la loro azienda.
• Più tempo da dedicare alla famiglia
Per chi ha dei figli, il normale orario d’ufficio non si concilia facilmente con i bisogni di questi ultimi (scuola e pranzo in particolare), per cui il telelavoro diventa l’opportunità per conciliare le esigenze di lavoro con le esigenze familiari.
• Riduzione dei costi e dei tempi di spostamento
Non dovendosi più recare nella sede dell’impresa, il lavoratore non deve più sostenere costi per l’abbonamento ai mezzi di trasporto o per il carburante della sua auto e non deve più perdere ore nel traffico cittadino.
• Possibilità di formazione e aggiornamento continui
L’evoluzione degli strumenti informatici costringe il telelavoratore a continui aggiornamenti e questo può avere effetti positivi sul livello culturale del telelavoratore, nonché sulla propensione a sviluppare e mantenere la sua capacità di apprendimento. Inoltre, qualora al telelavoratore venga permesso di utilizzare gli strumenti telematici anche per scopi personali, la possibilità di accedere ai servizi Internet (WEB e newsgroups in particolare) contribuisce ad ampliare il suo orizzonte culturale e relazionale.
• Maggiore motivazione
Se il telelavoratore può decidere di lavorare dove e quando vuole e programmare personalmente la gestione dei suoi carichi di lavoro, sarà anche più motivato nel lavoro stesso.
Svantaggi
Gli svantaggi per il telelavoratore, invece, possono essere così elencati:
• Incremento delle spese domestiche per i lavoratori a domicilio
Normalmente il telelavoratore domestico ha bisogno di una stanza a lui interamente dedicata dove trovare concentrazione, ha bisogno di illuminazione artificiale, talvolta anche di aria condizionata. Tutto ciò comporta delle spese aggiuntive che gravano sul telelavoratore.
• Minore tutela della salute del lavoratore
Il lavoratore, soprattutto se a domicilio, è soggetto a minori controlli ispettivi sul suo ambiente di lavoro. Ciò può indurre sia il lavoratore, sia l’azienda a trascurare le norme di sicurezza personali, come il divieto di permanenza continua e prolungata di fronte al monitor del computer, o sul luogo del lavoro, come la corretta illuminazione. Non a caso, qualcuna tra le varie proposte parlamentari di legge sul telelavoro ha ipotizzato la creazione di organismi autonomi di controllo domiciliare pensati ad hoc per il telelavoro.
• Minori tutele sindacali
La personalizzazione dei contratti di lavoro rispetto al singolo lavoratore può rendere difficile l’organizzazione sindacale e ridurre la forza contrattuale dei telelavoratori. Può anche accadere che l’esigenza di rispetto dei carichi di lavoro spinga il telelavoratore ad eccedere il limite delle otto ore lavorative fissato per legge. A tutto ciò si aggiunge il fatto che il lavoro a distanza non permette le tradizionali forme di aggregazione e comunicazione sindacale, le quali possono essere ricostruite soltanto in parte utilizzando gli strumenti telematici (es. bacheche aziendali in e-mail).
• Perdita delle forme tradizionali di apprendimento in azienda
Se il telelavoro offre la possibilità di ampliare i propri orizzonti culturali e relazionali grazie alle tecnologie informatiche, d’altro canto isola l’individuo dal contesto aziendale. L’acquisizione di know-how tacito attraverso l’osservazione del lavoro dei colleghi, una delle fonti principali di apprendimento aziendale, risulta così compromessa.
Il punto di vista di chi cerca lavoro
Il telalavoro, annullando le distanza fisiche tra datore di lavoro e lavoratore, può permettere al disoccupato di cercare lavoro anche oltre i limiti geografici della propria città o della propria regione, senza rinunciare alle relazioni con la famiglia, gli amici e alle altre attività sociali in cui è inserito. Il riscorso al telelavoro può anche essere una strada per rilanciare l’occupazione e l’economia delle aree depresse del nostro paese.
La costruzione di telecentri nel meridione e nelle aree montane rurali può contribuire a combattere lo spopolamento e il declino economico di queste zone. La presenza di telecentri può permettere alle imprese del Nord di guardare al Sud come bacino occupazionale immediatamente accessibile. Il telelavoratore del Sud può operare per l’impresa del Nord senza dover trasferire il proprio domicilio in prossimità della sede dell’impresa. Questo fatto riduce le barriere alla mobilità dei lavoratori e può favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro a livello nazionale. Il telelavoro può inoltre favorire il decongestionamento dei centri urbani e la riduzione dell’inquinamento, consentendo il trasferimento dei lavoratori nelle aree desiderate e permettendo il ritorno degli emigrati nelle zone di origine. Quest’ultimo fenomeno può operare come importante fattore di agglomerazione sociale in grado di favorire la nascita di attività commerciali, industriali e turistiche.
I governi di alcuni paesi in via di sviluppo stanno prestando particolare attenzione al settore dell’informatica e delle telecomunicazioni in vista di uno sviluppo economico che passi per il settore dei servizi saltando il passaggio intermedio dall’agricoltura all’industria. Dunque, se il telelavoro offre nuove possibilità ai disoccupati, diviene anche lo strumento con cui le imprese ricorrono più agevolmente alla manodopera qualificata estera.
L’informazione può essere scambiata da un capo all’altro del mondo senza controlli doganali e senza dazi da pagare. La delocalizzazione produttiva può avvenire senza passare per l’export o per l’investimento diretto perché presenta il carattere dell’immaterialità. Il commercio mondiale di "conoscenza" diverrà uno dei grandi business del futuro e i paesi che otterranno i maggiori benefici saranno quelli che investiranno nella formazione tecnica dei giovani e nella riqualificazione della forza lavoro inutilizzata.
Una delle opportunità generate dal telelavoro è il reinserimento nel mondo del lavoro da parte di alcune fasce disagiate della popolazione. Primi fra tutti i disabili, che, trovando serie difficoltà ad essere accompagnate in ufficio a lavorare nelle postazioni di lavoro standard, possono trovare nel lavoro domiciliare l’occasione per un impiego adatto alle loro capacità ed aspirazioni. In secondo luogo tutte quelle persone che, per via dell’esigenza di accudire la famiglia, non possono trovare il tempo per svolgere un lavoro fuori dalla propria casa. Grazie al telelavoro domiciliare, molte delle incompatibilità tra esigenze familiari ed esigenze professionali vengono meno e anche chi non può abbandonare la propria abitazione nell’arco della giornata può raggiungere un maggior grado di libertà nella gestione della vita professionale.
La possibilità di lavorare in telecentri non molto distanti dal proprio domicilio favorisce i rientri periodici nella propria abitazione per gestire le faccende domestiche, per accompagnare i figli a scuola o per sbrigare pratiche amministrative senza perdere per questo ore lavorative. Considerato che più spesso sono le donne quelle che si fanno carico dei problemi legati alla casa e ai figli è possibile che questa modalità di lavoro contribuisca a ridurre il divario tra la disoccupazione femminile e quella maschile.
Certamente il telelavoratore deve pensare al lavoro in termini di aggiornamento continuo. Infatti non solo occorre disporre di una cultura informatica di base sia a livello hardware che software, ma è necessaria anche la disponibilità riadattare con frequenza e, talvolta, a riconvertire il proprio know-how. La flessibilità necessaria al mercato del lavoro, oggi, è anche di natura tecnologica e non è raggiungibile se non passando attraverso programmi di formazione continua della forza lavoro, realizzabili sia sui luoghi di lavoro, sia nelle scuole e nelle università, sia tra i disoccupati.