Tipi di telelavoro
La nozione di “telelavoro”, fuori dall’ambito strettamente giuridico, ha molte accezioni. In dipendenza della nozione adottata, nel concetto di telelavoro possono rientrare ipotesi molto distanti tra loro. Si distinguono sei tipi di telelavoro, se basiamo la distinzione in ragione del luogo di svolgimento della prestazione lavorativa (e queste tipologie sono definite “pure”):
• Telelavoro Domiciliare (detto anche Home based Telework): il prestatore opera dal suo domicilio, e comunica con l’azienda per mezzo di PC, fax o altri strumenti. Il computer può essere connesso stabilmente alla rete aziendale, oppure vi si può collegare solo per la ricezione e l’invio del lavoro.
• Telelavoro Mobile (detto altrimenti mobile telework): la prestazione si svolge per mezzo di un PC portatile e di altri strumenti mobili (cellulari, palmari, ecc.). Si tratta di modalità diffusa principalmente tra lavoratori autonomi o a progetto.
• Centri di Telelavoro da telecentri o telecottages: il telelavoro è svolto in appositi centri creati per lo scopo da un consorzio di aziende, da una azienda singola od anche da enti pubblici.
• Impresa Virtuale: in pratica, con tale termine si suole indicare la cd. azienda virtuale, vale a dire un’azienda esistente solo in rete.
Il Telelavoro Domiciliare
Si tratta di un'attività lavorativa svolta in prevalenza presso l'abitazione del lavoratore. E' la forma che comporta la maggiore dispersione dei lavoratori rispetto alla sede aziendale e può essere realizzata con modalità differenti fra loro: in merito alla formula contrattuale (lavoro dipendente, lavoro parasubordinato, prestazioni di liberi professionisti), con riferimento alle modalità di collegamento con l'ufficio centrale (connessione telematica o meno), in relazione al contenuto della prestazione (basso o alto contenuto professionale), riguardo i vincoli spaziali (lavoro solo a domicilio o alternanza con la presenza in sede) e temporali (orari e giorni di lavoro rigidamente fissati o gestione flessibile del tempo). Attraverso il telelavoro domiciliare è possibile dar vita a tutta una serie di attività professionali e in particolare:
- 1. Telemarketing
- 2. Televendite
- 3. Customer Care (Assistenza alla clientela)
- 4. Assistenza Tecnica (Help Desk)
- 5. Ricerche di Mercato
- 6. Data Entry
- 7. Organizzazione di Eventi Fieristici e di Convegni
- 8. Agenzie Immobiliari
- 9. Uffici Studi
- 10. Uffici Finanziari
- 11. Ricerca e Selezione del Personale
- 12. Management
- 13. Ingegneria
- 14. Architettura
- 15. Giornalismo
- 16. Ricerca
- 17. Grafica
- 18. Design
ed altre attività ancora.
Il Telelavoro Mobile
E' la tipologia di telelavoro cui corrisponde il massimo livello di mobilità dei soggetti coinvolti ed è anche la forma di telelavoro più diffusa attualmente. Il lavoratore non ha una sede fissa di lavoro, ma svolge la sua attività spostandosi da un luogo all'altro e comunicando con la sede per mezzo di apparecchiature portatili (ricetrasmittenti, cellulari, PC portatili collegati via Internet in appositi centri di trasmissione). La separazione con la sede aziendale non è totale, ma sono previsti sia le visite in sede, sia i contatti periodici con i superiori. Possono utilizzare questa modalità di telelavoro:
- 1. Agenti di vendita
- 2. Rappresentanti
- 3. Manager
- 4. Giornalisti
- 5. Consulenti
- 6. Professionisti in genere
In Italia si è avuta un'ampia diffusione del lavoro mobile. Le aziende che utilizzano in maniera massiccia il lavoro mobile sono IBM e Telecom, ma fanno ricorso a questa modalità organizzativa della produzione anche diverse aziende farmaceutiche. In ambito europeo l'esperienza di telelavoro mobile più rilevante in termini di addetti è quella della British Gas, dove 6500 tecnici usano un PC portatile per restare in contatto con l'ufficio clienti e ottenere gli indirizzi dove recarsi.
I Centri di Telelavoro
Sono strutture attrezzate con prodotti e servizi tecnologici adatti al telelavoro. In queste strutture si recano i telelavoratori dipendenti o autonomi per fornire le loro prestazioni all'azienda o al committente per cui lavorano. Il centro di telelavoro è una postazione remota rispetto alla sede dell'azienda o del cliente, fornita dispositivi in grado di consentire la trasmissione e la ricezione di dati (reti ISDN, parabole per trasmissione satellitare), sistemi di videoconferenza, software multimediali), supporti per lo svolgimento del lavoro (workstation, PC con programmi CAD/CAM e software multimediale) ed altri servizi (mensa aziendale, servizio navetta per il trasporto dei telelavoratori, ecc.). La struttura può essere pubblica o privata. Le strutture private possono essere realizzate congiuntamente da due o più società autonome che si consorziano tra loro e danno vita al telecentro per farvi lavorare i rispettivi dipendenti. Le stesse strutture private possono anche accogliere lavoratori autonomi che facciano richiesta di usufruirne dietro pagamento di una fee. I centri di telelavoro possono essere urbani (come il centro Telecom di Roma Nexus) o rurali (come il centro di Castelnuovo nei Monti e i nove telecentri che sono in progetto per l'appennino reggio-emiliano). I tipi di telecentro differiscono a seconda delle esigenze specifiche che ne suggeriscono la realizzazione, ma anche a seconda delle nazioni che hanno sperimentato questa soluzione: si va dai Telecottages presenti in Svezia, Regno Unito e Irlanda, ai Cybercafè spagnoli, alle Telehouses austriache. Il Giappone è ricco di questi centri, mentre in America la loro presenza è più ridotta (sebbene i Telecentri statunitensi usufruiscano di finanziamenti governativi). Possono mettere in piedi centri di telelavoro:
- 1. Aziende industriali e di servizi
- 2. Comuni
- 3. Province
- 4. Comunità Montane
- 5. Altri Enti Pubblici
- 6. Privati Imprenditori (come oggetto specifico della loro attività)
- 7. Alberghi
- 8. Catene commerciali
- 9. Aeroporti e grandi stazioni ferroviarie
L'impresa virtuale
Molte aziende e gruppi aziendali sono organizzate sulla base di stabilimenti, uffici e centri di produzione dislocati lontano gli uni dagli altri. La scelta di ubicazione delle varie sedi, dei vari reparti e delle varie divisioni dipende da una serie di fattori che possono avere natura diversa: vicinanza alle fonti di materie prime e semilavorati o ai mercati di sbocco dei prodotti, differenze nei costi delle attrezzature e della manodopera, ragioni fiscali, ecc. Ad esempio, si possono trasferire i compiti di back-office dal centro della città verso la periferia perché i costi dei locali sono più bassi o perché si trovano più persone disposte a lavorare part-time non lontano dal proprio domicilio. Si può spostare una fabbrica oltre confine perché il minor costo della manodopera estera, unito ad un sistema fiscale più favorevole, giustifica economicamente la delocalizzazione produttiva. Il collegamento telematico tra le varie sedi aziendali, i vari reparti, i telelavoratori mobili e domiciliari rende possibile la costruzione di una grande azienda virtuale.Il dinamismo ambientale che caratterizza l'ambiente competitivo ha spinto molti imprenditori a non gestire più in proprio alcune attività ma a decentrarle all'esterno dell'azienda.
Il riflesso di questa tendenza è stato il moltiplicarsi di piccole e medie imprese attive nel settore dei servizi industriali e commerciali. Alcuni operatori appartenenti a queste imprese (es. televenditori, consulenti, operatori di data entry, interrogatori di banche dati, traduttori, ecc.) operano direttamente dal proprio domicilio attraverso un PC, mentre altri (es. giornalisti, ricercatori, tecnici, ecc.) operano in maniera mobile dal luogo in cui si trovano al momento. Dato il carattere interattivo che riveste la prestazione del servizio è sempre più frequente che il telelavoratore interagisca a distanza direttamente con il cliente, mentre interagisca solo di rado con la sede dell'impresa per cui lavora. Si assiste al diffondersi di imprese senza sede fisica o con sede fisica di importanza solo marginale rispetto all'attività svolta, in cui acquista importanza di primo piano l'organizzazione.
Di fronte al diffondersi di questa nuova modalità con cui le imprese stanno organizzando la gestione del lavoro, si nota come la definizione canonica di telelavoro (che guarda ai soli rapporti tra lavoratore e sede dell'impresa) calzi troppo stretta la realtà dei fatti. Per questo motivo sembra appropriato definire telelavoratore anche chi interagisce a distanza con clienti e fornitori attraverso l'ausilio di strumenti informatici, purché il rapporto abbia carattere di sistematicità e stabilità