Il Nuovo Venditore
Per diventare venditori di successo non occorrono studi, conoscenze, età, sesso ma solo una predisposizione che può essere potenziata con l'esperienza. Le motivazioni principali per diventare un buon venditori si possono riassumere in: la libertà, la creatività, la tangibilità perché i risultati non sono opinabili ma quantificabili, la facilità di trovare un impiego, la sicurezza del posto di lavoro non garantita per legge ma dalla propria professionalità, i guadagni.
Molti sono spaventati dalla vendita, la rifuggono, mentre avendo qualità latenti che essi stessi non si riconoscono, potrebbero diventare dei venditori provetti.
Di fatto sta diventando un mestiere molto ricercato basti dire che un’offerta di lavoro su tre interessa la ricerca di venditori e che, a livello nazionale, se ne contano circa 200 mila.
I compiti
Un venditore può essere agente monomandatario o plurimandatario. Nel primo caso, ha un rapporto in esclusiva con una sola azienda. Il plurimandatario può, invece, vendere i prodotti di più aziende. Al di là della vendita, le sue funzioni sono definite nel contratto che può prevedere anche l’esclusiva di zona.
Le competenze e le caratteristiche professionali necessarie
Il mestiere di venditore richiede in primo luogo la grinta e la capacità di gestire in autonomia il proprio lavoro, programmandolo e imparando a comprendere quali sono le proprie priorità. Poi, ci vogliono una buona capacità relazionale e il fiuto necessario per comprendere quali sono i clienti migliori e i loro tempi di acquisto. A tutto questo, occorre aggiungere una buona conoscenza del settore in cui si opera e dei prodotti che si propongono. Il ché non è facile considerato che un venditore può proporre davvero di tutto - dalle viti, alle cabine elettriche fino ai frigoriferi – a clienti competenti. Non sono mai consumatori finali ma aziende che si occupano di produzione, di distribuzione o di commercializzazione. Frequentare corsi di vendita prima di aver fatto un po’ di mesi di pratica è quasi inutile considerato che, per imparare davvero in un’aula bisogna aver commesso degli errori e avere sperimentato le situazioni di cui parlano gli esperti. Prima di iscriversi al ruolo di agenti e rappresentanti presso la Camera di Commercio di appartenenza occorre, in altre parole, avere alle spalle un’esperienza di almeno 6/12 mesi, il necessario anche per comprendere se si è tagliati per un mestiere che induce spesso a mettersi in discussione e ad imparare sui propri sbagli con il risultato di una grande crescita anche a livello personale.
I titoli di studio
Per esercitare questo mestiere non sono richiesti titoli di studio specifici. Ma è chiaro che un venditore abbia la necessità di conoscere approfonditamente i prodotti che propone ai clienti. Così, a fianco di venditori che hanno un titolo di studio generico ce ne sono altri con il diploma di perito oppure con una laurea in ingegneria, scienze dei materiali, farmacia, biologia, economia e commercio. Di solito, la pratica si fa direttamente sul campo. Si inizia, quindi, a lavorare come subagenti, cioè collaboratori di un senior a cui carpire i segreti di un’attività molto simile a quella di un imprenditore.
I guadagni
Un venditore percepisce una retribuzione a provvigione, cioè in percentuale sul volume di fatturato che apporta all’azienda con il proprio lavoro. Le provvigioni variano in funzione del canale distributivo in cui si opera e del prodotto da proporre. Possono comunque andare da un minimo dell’1% ad un massimo del 20%.
A chi rivolgersi per ulteriori informazioni
- Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio - http://www.fnaarc.it/ww.fnaarc.it, Corso Venezia 51, Milano – Tel.: 02/7645191
- Federazione Italiana Agenti e Rappresentanti di Commercio - ww.fiarcweb.it - Via Nazionale 60 – Roma – Tel.: 06/47251
- Portale di Ricerca Agenti: www.cercoagenti.it – Tel.:06/41227673
- Offerte Nuovi Mandati: www.venditori.it, – Tel.: 06/41229483