Premessa
Il Paese è in crisi, l'economia tarda a riprendere, il lavoro non c'è. Ecco che allora si dà spazio alla creatività e nascono nuovi mestieri.
Affittuari di libri, shopper personali, cuochi a 4 ruote, meccanici di biciclette itineranti, mariti per una giornata, produttori di pantaloni su misura.
A fronte d'una crisi occupazionale persistente e di una ripresa che è perennemente a corto d'ossigeno, per i lavoratori americani la creatività occupazionale è diventata l'unica riosorsa. L'unica arma per combattere la recessione e la morte dell'innovazione. Soprattutto dinanzi all'inefficacia dei programmi di rilancio dell'occupazione e della produttività.
Negli USA
E' una specie di un'ultima spiaggia un po' per tutte le nazioni al mondo; negli Stati Uniti per esempiosono in cerca di lavoro 14.5 milioni di americani, 6.5 poco più che ventenni e altri molti di fresca laurea. E così, non potendo contare sul posto stabile e sicuro, il lavoro gli americani se lo inventano. Finiscono col diventare urban beekeeper (allevatori urbani d'api), pastori interstiziali, permaculturisti, operatori greentech, produttori di carburanti rinnovabili e microbanchieri.
Una delle nuove occupazioni più in voga, soprattutto tra i giovani disoccupati delle periferie metropolitane, è quella dell'agricoltura verticale, obbligatoriamente biologica e praticata negli edifici abbandonati dai supermercati falliti a causa della recessione. Così gli scatoloni di cemento nei quali nel passato albergavano i grandi magazzini come Emporium, CircuitCity e KMart adesso si trasformano in palazzi del cibo nei quali si ricostruisce la piramide alimentare in versione produttiva: allevamenti ittici al vertice dell'edificio e i cui scarti percolando verso il basso si trasformano nelle sostanze che nutrono i teloni di pomodori a vigna, i campi di legumi e gli alberi di frutta che vengono coltivati ai piani inferiori.
Eventualmente poi tutti i rifiuti finiranno o con l'essere trasformati in mangime per i polli e i maiali che razzolano ai piani inferiori, oppure supercompressi saranno usati come carburante nelle fornaci che producono l'energia necessaria al fuzionamento dell'edificio. Julie Christensen, una giovane docente delll'Oberlin College, su questo fenomeno ha scritto addirittura un libro, Big Box Reuse (Riutilizzo dei grandi complessi di cemento), arrivato in libreria all'inizio di quest'anno e che ha riscosso un certo successo di pubblico.
Il web non poteva non giocare ovviamente un ruolo centrale in questa rivoluzione imprenditoriale. "Su internet ci sono meno barriere che quelle che si incontrano ad aprire un negozio o un ufficio tradizionale", spiega Sherif Mitayas, specialista per il commercio al dettaglio: "Non ci sono affitti, problemi di vetrina, di stoccaggio e di tasse. Uno può innovare con maggiore facilità se non deve mantenere una struttura fisica con tutte le spese annesse e connesse".
Ma a prescindere dal fatto che si tratti di attività online o di attività tradizionali, i nuovi imprenditori tendono ad essere operatori di nicchia che si muovono in piccola scala. Molte volte a livello di di quartiere o di settore, con prodotti che mirano ad un segmento specifico. Molte attività sono partite per soddisfare necessità specifiche dei consumatori, come quelle degli studenti universitari che non si possono permettere di comprare i libri di testo (Chegg glieli affitta), o quelle di coloro che non vestono bene le taglie standard (Bonobos gli produce capi d'abbigliamento su misura), sono diventati in poco tempo dei fenomeni di massa.
Ma mentre molti disoccupati si lanciano sul web altri fanno scelte decisamente insolite. Alcuni non esitano a trasformarsi in uomini di casa a pagamento, come nel caso dei creatori di Husband 4 Hire 4 (marito in affitto) e di Hire an Husband, due organizzazioni che nate per offrire aiuto domestico a donne singole sono in breve tempo diventate un punto di riferimento per tutte le famiglie che devono fare lavoretti di casa - dall'idraulica all'elettricità - e il cui "uomo di casa" è troppo impegnato o inesperto per poterli concludere con successo.
Altri invece hanno deciso che se la montagna non va a Maometto, questi andrà dalla montagna. E così nel pieno della crisi sono fioriti decine di servizi a domicilio: dal cuoco personale, allo shopper personale - professionisti che si recano a casa del cliente e dopo avergli fatto la spesa gli cucinano una serie di pietanze che questi consumerà nel corso del tempo - al meccanico di biciclette e quello automobilistico a domicilio, oggi negli USA è possibile assumere qualsiasi professionista o qualsiasi tecnico senza dover mai uscire di casa.
Anche i servizi che tradizionalmente si legavano a località fisse e puntavano alle tasche dei consumatori facoltosi, come la cucina gourmet, stanno diventando popolari e alla portata di più persone. Grazie anche ai furgoncini che si fermano agli angoli dei marciapiedi dei distretti finanziari di città come New York, San Francisco e Los Angeles: oltre ai piatti tradizionali della cucina messicana, come i burrito, offrono pietanze più ricercate della cucina francese, di quella tailandese, di quella italiana e di quella cinese, per citarne solo alcune.
Molti giovani diventano dumpster divers, ovvero vanno a caccia di cibo e di prodotti riusabili nei cassettoni della spazzatura. Si tratta in questo caso dei dumpster che si trovano alle spalle dei mega mercati americani e nei quali ogni notte vengono scaricate, ancora avvolte nel loro involucro di cellophane, le confezioni di cibo appena scadute, i prodotti fuori moda, quelli che non tirano piu, le confezioni danneggiate e tutto quello che non si confà più all'estetica del consumo di massa attuale.
In Italia
Quali saranno i lavori più richiesti in Italia nel 2012? E’ facile prevederlo perché in questo periodo in cui aumentano i disoccupati ci sono molte professioni che ancora tirano e che permettono di trovare facilmente uno sbocco lavorativo e stipendi anche molto elevati. Stiamo parlando ad esempio dei montatori di porte e finestre: non si parla di numeri enormi, ma dei 1.500 posti di lavoro ricercati oltre otto su dieci restano senza un addetto. Secondo il rapporto Excelsior, in Italia è stato rilevato un fabbisogno di 1.060 unità: di questi sono di difficile reperimento ben l'86,7%.
Per non parlare dei pavimentatori: dei 470 che servono, il 70,5% non si trova. Oppure dell'aiuto parrucchiere: se ne cercano 1.840, ma quasi un migliaio non si trova. È fin troppo semplice giustificare questi numeri dicendo che nessuno è disposto a fare l'installatore di allarmi, il pavimentatore o il parrucchiere. La verità infatti è un'altra, le imprese non cercano solo persone con elevata specializzazione, non si accontentano più della disponibilità. Ma ricercano persone con un'esperienza professionale alle spalle.
Questa dunque non è altro che la conseguenza di un sistema dove non ci si è preoccupati di creare un ponte tra scuola e lavoro. Il settore green ha senza dubbio il primato per quato riguarda le nuove professioni rivalutate tra il 2011 e il prossimo 2012. Energy manager, sustainibility manager, sono le nuove figure con cui avremo a che fare, ovvero specialisti sulle tematiche delle energie rinnovabili, energy auditor specializzato in certificazione di bilanci degli impianti energetici. Per quanto riguarda il settore umanistico non mancano le novità. Ai laureati in questo campo viene richiesto di gestire la reputazione delle aziende e dei marchi sui social network, attività già oggi molto diffusa che si traduce nella ricerca in forte aumento di social media manager, community manager. Buone notizie anche per coloro che si sono laureati nei settori disciplinari legati a economia e alla legge. Molto richieste anche tutte quelle professionalità che si interessano del diritto d’autore, della tutela della proprietà industriale e intellettuale con focus su internet. Questa figura professionale è destinata a una notevole domanda considerato soprattutto le recenti evoluzioni del panorama normativo.
Secondo quanto ha dichiarato il rapporto ISFOL 2008, immaginando il futuro dell’Italia dovremmo pensare ad uffici con meno "colletti bianchi" e aziende con più addetti alle pulizie. Meno operai e più esperti legali e specialisti in gestione del personale. Un mercato che fino al 2012 riuscirà a crescere ancora. Con un milione e duecentomila nuovi posti di lavoro in più e un tasso di incremento del 5 per cento che permetterà di portare il numero totale degli occupati a 26,4 milioni.
Tra i 300 mila posti in più troveranno spazio in azienda 68 mila tecnici amministrativi, 50 mila tecnici delle scienze ingegneristiche, 39 mila tecnici delle scienze quantitative, chimiche e fisiche e 36 mila tecnici paramedici. Entro il 2012 le assunzioni degli addetti alle pulizie vedranno un incremento pari al 13,5 per cento che in termini assoluti vuol dire 407 mila nuovi posti di lavoro. Saranno 11 mila invece i nuovi posti per il personale addetto ai servizi di sicurezza.
Diminuirà in termini assoluti invece la richiesta di artigiani, operai specializzati e agricoltori che da qui al 2012 caleranno di quasi un punto percentuale (0,7 per cento). A risentire di questa flessione saranno soprattutto gli agricoltori e gli operai addetti all’agricoltura che nel complesso diminuiranno di 43 mila unità. Così come andrà male per gli artigiani e gli operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento che registreranno una flessione che ridurrà di 28 mila unità.
Miglioreranno solo le opportunità occupazionali di operai specializzati addetti alla pulizia degli uffici (come già detto) e per gli operai metalmeccanici specializzati, la cui richiesta aumenterà rispettivamente di 48 mila e di 43 mila unità.