Cosa è
Per far sì che la definizione di telelavoro comprenda tutte le realtà riscontrabili nel lavoro a distanza, e non solo rapporti di lavoro subordinato nelle grandi azeinde, sembra appropriato definire come telelavoratore anche chi interagisce a distanza con il cliente attraverso l'ausilio di strumenti informatici, purché il rapporto con il cliente abbia natura sistematica e presenti una certa stabilità. Se si adotta questa ottica, il telelavoro va inteso come "modalità di organizzazione del lavoro applicabile ai processi produttivi interaziendali". Ossia tutte quelle forme di integrazione tra fornitore, produttore e cliente finale che utilizzano gli strumenti telematici per far sì che l'informazione si diffonda a tutti i livelli del processo produttivo terminale, fornendo ad ogni soggetto una maggior consapevolezza delle esigenze di mercato ed una maggiore capacità di risposta agli stimoli esterni.
Conosciuto nei paesi di lingua inglese come Telework o Telecommute, il telelavoro è una realtà che si va affermando progressivamente anche in Italia e che tende ad uscire dalla ristretta cerchia di interesse dei soli addetti ai lavori, per interessare in modo crescente la pubblica opinione. Si tratta di un fenomeno innovativo strettamente legato allo sviluppo delle tecnologie informatiche e, come tale, in continua evoluzione. Il telelavoro presenta molteplici aspetti e influisce su campi diversi dell'attività umana (economia, diritto, ambiente, società). Per questi motivi è difficile fornire una definizione univoca di telelavoro, ma si possono avere molteplici definizioni ciascuna delle quali presenta particolari sfumature di significato. Tra le definizioni più conosciute di telelavoro, troviamo la seguente la più appropriata:
"qualsiasi rapporto di lavoro o prestazione di servizio di tipo gerarchico o co-operativo, abituale e reiterata nel tempo, che utilizzi strumenti di ICT (Information and Communication Technologies)".