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Il Tributarista

Il Tributarista è un esperto della normativa sui tributi e sulle imposte dirette e indirette, che per legge devono essere calcolate e versate dall’impresa, sulla base del fatturato e del reddito a scadenze prefissate.

Il Tributarista, sia che operi nella piccola impresa o nelle aziende medio-grandi, ha diversi compiti e responsabilità, che possono essere così sintetizzati:

  • gestione e supervisione delle problematiche fiscali;
  • valutazione dell’impatto fiscale sulla contrattualistica societaria;
  • organizzazione del lavoro degli uffici amministrativi o fiscali;
  • gestione dei rapporti con i consulenti fiscali e legali esterni;
  • gestione della fiscalità nazionale, europea e internazionale, secondo le linee guida dell’Unione Europea, contenute nel documento ’Politiche Fiscali nella UE - Priorità per i prossimi anni’
  • COM/2001/0260 def., rintracciabile sul sito www.europa.eu.int/eur-lex/it/index.html;
  • compilazione ed invio telematico delle dichiarazioni fiscali;
  • autentica della firma dei contribuenti sui modelli delle Camere di Commercio.

Infine, egli dovrà essere in grado di gestire operazioni complesse sia a livello europeo che internazionale, seguendo le direttive comunitarie in continuo aggiornamento, soprattutto quando si tratta di intervenire nelle fusioni di società, appartenenti a Stati diversi o di operare nella disciplina relativa alle royalties commissioni) e alle stock options (pacchetti azionari delle imprese).

COMPETENZE

Per poter svolgere le sue funzioni, il Tributarista deve conoscere e utilizzare i sistemi informatici e telematici, che lo mettono in grado di accedere alle Banche Dati. Egli deve sapere anche compiere studi e ricerche a livello nazionale, europeo ed internazionale, per la comparazione delle norme tributarie tra i vari Paesi. Inoltre, la conoscenza di meccanismi elaborati per l’unificazione delle differenze fiscali, che possono riguardare la tassazione di multinazionali con sede nell’Unione Europea, come l’EUCIT (European Corporate Income Tax), la HST (Home State Taxation), la CBT (Common Base Taxation) e la Unitary Taxation and Apportionment Formula, sono parte integrante del bagaglio professionale di questa figura. Allo scopo, è necessario avere una buona padronanza della lingua inglese. La responsabilità che deriva da queste funzioni richiede, a livello personale, doti di precisione, capacità di studio analitico delle disposizioni di legge, aggiornamento continuo, abilità nel suggerire comportamenti e adempimenti che mettano l’azienda al riparo da errori. In sostanza è una figura la cui affidabilità deve essere elevata.

FORMAZIONE

Per accedere al ruolo di Tributarista è necessaria la laurea in giurisprudenza o in discipline economiche, accompagnata da attività formative specifiche per la gestione delle Banche Dati. Come si è accennato, per il moltiplicarsi dei provvedimenti legislativi in materia fiscale sia a livello nazionale, che europeo ed internazionale, il percorso formativo del Tributarista necessita di un costante aggiornamento, che va ben oltre la preparazione universitaria. Numerosi sono i Master in diritto tributario ed internazionale in Italia e all’estero.

CARRIERA

All’interno dell’impresa, il Tributarista può iniziare la sua carriera nel settore amministrativo, occupandosi di tutte le pratiche a carattere fiscale, per poi gradualmente arrivare ad assumere mansioni di responsabilità nello stesso ambito. Maggiori opportunità si possono ottenere anche andando a lavorare per grandi gruppi o multinazionali. La libera professione offre infine ulteriori possibilità di crescita professionale.

SITUAZIONE DI LAVORO

Il Tributarista è una figura che può lavorare all’interno di un’azienda come dipendente, oppure come consulente o libero professionista. Il Tributarista si relaziona quotidianamente con il personale amministrativo, Responsabili del bilancio, della contabilità generale e del controllo (v. Schede 4,2 e 6). Il suo grado di autonomia è elevato, soprattutto se inserito in una Holding come dirigente. Egli risponde direttamente al Direttore Generale o all’Amministratore Delegato. La sua retribuzione varia da un minimo contrattuale tra 25.000 e i 35.000 euro lordi annui fino ai 50.000 euro dei dirigenti, anche se la somma dipende dalle dimensioni aziendali, dal livello nazionale o internazionale dell’impresa, a cui vanno aggiunti i trattamenti assicurativi, gli incentivi e le ulteriori facilitazioni, come l’auto, il cellulare aziendale e così via. Per il consulente o il libero professionista le tariffe variano a seconda dell’esperienza e del tipo di intervento richiesto.