In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

Glauco Schaffer e i suoi fratelli


Glauco Schaffer é il Fondatore e l' Amministratore del sito NDE-Space, rivolto a tutti i "Ritornati" dalle NDE ed ai Ricercatori del fenomeno. Glauco, all'età di 8 anni, ebbe una NDE condivisa con i suoi due fratellini ed ora sta chiamando a raccolta i tanti protagonisti di questa avventura ai confini della vita e della morte, per contribuire allo studio del misterioso fenomeno. 


"Eravamo a Porto Alegre, in Brasile (a quel tempo vivevamo là), per passare una giornata di divertimento e di pesca. Era una bella e calda mattina piena di sole e così chiedemmo a mio padre se potevamo camminare fino al fiume da soli, mentre lui tirava su l'accampamento. In un primo momento ci disse di no ma, a malincuore, finalmente accettò, dopo che tutti e tre lo pregammo di lasciarci andare, a patto di non andare in acqua.

Mi ricordo bene che lui ripetutamente ci disse di non andare in acqua. Col senno di poi, mi chiedo se, in qualche modo, avesse percepito il pericolo che stavamo per correre.... Così cominciammo a camminare vicino all'acqua, lasciando nostro padre a lavorare col campo fino a quando arrivammo ad un cespuglio che era per metà a terra e per metà nell'acqua e che c'impediva di proseguire. A questo punto, uno di noi ebbe l'idea di afferrarne un ramo per raggiungere l'altro lato. 

Mi ricordo che mio fratello Marco andò per primo, ma in pochi secondi perse l'equilibrio e andò sott'acqua. Mio fratello Carlon fece di tutto per aiutare Marco, ma non fu in grado di trattenerlo e finì anche lui in acqua. Né io né i miei due fratelli sapevamo nuotare e, invece di correre a chiamare mio padre dopo aver visto i miei
due fratelli ingoiati dalle acque, mi lanciai nel tentativo di salvarli, senza pensare alla mia sicurezza personale. 

Lottai freneticamente contro la corrente impetuosa, cercando i miei due fratelli. Non riuscivo a vederli ed ero molto spaventato. Intanto l'acqua mi aveva inghiottito in fretta, e tentavo disperatamente di respirare, ma non c'era più ossigeno nei mie polmoni, così fui preso dal panico, mentre muovevo braccia e gambe istericamente, cercando di salvarmi. Poi, il mio corpo venne colpito da qualcosa, sott'acqua. Non so che cosa fosse, ma vi posso dire che fu molto doloroso. La corrente del fiume si muoveva molto velocemente da ovest ad est, verso l'oceano.

Non ricordo quanto tempo passò, ma ad un certo punto non riuscivo a muovermi più: ormai ero sott'acqua fino ad arrivare al fondo del fiume. L'acqua era marrone, quindi non potevo vedere niente... ma non avevo bisogno di vedere per sapere che stavo morendo. Provai ad urlare: "Per favore Dio aiutami!" Mia madre mi portava sempre in chiesa, quindi sapevo di Dio; non so come, ma sapevo che era l'unico che poteva aiutarmi. 

La mia vita aveva iniziato a spegnersi quando sentii la voce più piacevole che avessi mai udito! Mi diceva di rilassarmi e che tutto sarebbe andato bene. Poi ho sentito due robuste braccia che mi trattenevano. Anche se ancora non riuscivo a vedere, sapevo che era l'abbraccio di un uomo.

Era molto gentile e delicato. Ero felice e confuso al tempo stesso. Ben presto galleggiavo a mezz'aria e fu allora che mi accorsi che non ero effettivamente morto ed abbiamo cominciato a muoverci verso l'alto ad una velocità folle. Tutto il dolore era sparito e potevo respirare di nuovo, facilmente, ma il mio corpo non era più solido, perchè potevo vedere attraverso di esso, sebbene potessi ancora sentirlo. 

Abbiamo poi iniziato a muoverci verso questa bellissima luce e, mentre ci avvicinavamo ad essa, ne fui come ingoiato: era più luminosa del sole, ma non faceva male agli occhi. L'Angelo che era con me mi disse "Tchau"... e sparì. Io rimasi lì a galleggiare per un momento chiedendomi: "Cosa è successo?". E 'difficile da spiegare, ma mi sentivo collegato al tutto ed il tutto era collegato con me, sentii di non essere più solo e cominciai a vedere un uomo che veniva verso di me. 

Quando arrivò abbastanza vicino, ebbi la sensazione più bella di amore e di appartenenza che io abbia mai provato, non ci sono solo parole che la mente umana può concepire per descrivere accuratamente questa sensazione. Immaginate di essere in un aereo che esplode, poi vi svegliate e vi e rendete conto che era tutto solo un sogno e che non siete morti. Bene, questa era la sensazione che ho provato quando mi sono reso conto che non ero veramente morto e ne ero molto felice. 

Poi, di nuovo, mi chiesi dove fossi e perché questo luogo mi sembrava molto più reale di casa mia, là sulla terra. L'Angelo apparve di nuovo e, avvicinandosi a me, cominciò a parlarmi telepaticamente. Mi disse che era lì per aiutarmi e rispondere alle mie domande e ne avevo un sacco da fargliene!. Ma prima che egli rispondesse, mi fu mostrato la mia vita, come in un film, solo che scorreva a ritroso. Ricordo di aver pensato: "Come può essere stata tanto brutta: ho solo otto anni!"

La prima cosa che ricordo di aver visto è stato quando ho usato una chiave per graffiare una macchina: ebbene sentii il dolore che avevo causato al suo proprietario a causa di quella mia cattiva azione! Poi ricordo di aver pensato: "Oh, no! ! Sono nei guai! "Ma a questo punto, il mio Angelo mi sorprese non poco dicendo: "Non ti preoccupare... Ci sono solo lezioni da apprendere". 

Invece di essere confortato dalle sue parole, ero un pò innervosito dalla consapevolezza che poteva leggere i miei pensieri. Tutto questo stava accadendo mentre il film continuava a girare, mostrandomi secondo per secondo tutta la mia vita ed ancora provai su di me quello che avevo fatto agli altri. Tutte le mie azioni sembravano avere vita propria; per esempio, ho sentito il dolore provato dal proprietario dell'auto che avevo graffiato ed anche quello di sua moglie,quando lui le raccontò l'accaduto. Era una sensazione molto sgradevole!

Oltre ai momenti non troppo piacevoli, mi furono mostrati anche quelli positivi, ovvero le cose che avevo fatto per amore, come quella volta che avevo preso in casa un ragazzo senza tetto. Facevamo la doccia e mangiavamo insieme e poi gli ho dato alcuni dei miei vestiti. Il mio Angelo è stato molto contento di questo e mi ha detto che queste sono le cose che contano davvero, le cose che facciamo per amore di un'altra persona. 

Il "film" continuava e mi vedevo come un bambino nel grembo di mia madre, poi come una molecola viva, molto piccola ma molto viva. Oggi, ogni volta che vedo una donna abortire mi vien voglia di piangere. La rivisitazione della mia vita finalmente si fermò e l'Angelo pronunciò due parole. Tutto quello che avevo sempre voluto sapere ebbe risposta con queste due parole, in un istante capii tutto. Poi, improvvisamente, iniziai a sentire la mancanza di mia madre, del sole, della pioggia, di giocare a calcio e di tutto ciò che mi aveva reso felice. 

Pensando a mia madre potevo sentire il dolore che avrebbe provato quando le sarebbe giunta la notizia che tutti e tre i suoi figli erano morti. Sapevo però che mi veniva mostrato tutto questo perché non era ancora il mio tempo, perchè la mia missione non era stata completata e dovevo tornare indietro. La mia esperienza di pre-morte mi ha aiutato a capire quanto sia bella e fragile la terra.

Sentii il respiro della terra come se fosse viva ed ho potuto vedere la luce che avvolge tutto ciò che è vivo: alberi, fiori, erba, animali, vulcani e poi anche l'essere umano, l'uomo che detiene il controllo su ogni cosa vivente. Tutto ha una sua aura. Non so perché, ma l'Angelo mi disse di non dirlo a nessuno e che col tempo si sarebbe venuto a sapere, per questo esclamai: "Cosa?"

Ma poi avvertii uno scossone e mi resi conto che ero improvvisamente di nuovo in acqua, solo che questa volta ero tenuto a galla da un Angelo diverso che mi spingeva fuori dal fiume. Ero di nuovo umano e dentro al mio corpo. Che sensazione bellissima! Essere un umano è un bellissimo dono! Mi sentivo un pò ubriaco appena raggiunta la superficie dell'acqua da dove si vedeva il cielo d'un azzurro mozzafiato. 

Cominciai a respirare di nuovo, ma in preda al panico, pensando ai miei fratelli. "Dove sono i miei fratelli?" urlai..... e guardando alla mia destra vidi che erano sani e salvi, proprio accanto a me in piedi e fuori dall'acqua. Poi ho gioito pensando: "OH MIO DIO! GRAZIE! GRAZIE! " Solo a pensarci ho le lacrime agli occhi anche ora....

La gente era corsa verso di noi, alcuni piangevano, alcuni erano sorridenti e si abbracciavano, erano felici come me, ma perché? Non riuscivo a capire. Poi ho sentito l'ufficiale di polizia parlare alla radio dicendo: "Li ho trovati. Ho trovato i ragazzi! " Urlò agli altri poliziotti di venire su per il fiume e dopo pochi minuti, arrivati che furono, osservarono con stupore: "Questo non è possibile! Non avrebbero potuto sopravvivere per 22 minuti in quelle acque! "

Il personale medico che aveva assistito alla scena disse la stessa cosa, non appena tornati dalla ricerca degli altri bambini. Ero lì, fermo, in stato di shock ed avrei voluto dire loro che si trattava effettivamente di noi. Ho cercato di spiegare quello che ci era successo, ma non riuscivo a tirar fuori le parole di bocca, non riuscivo a parlare; sebbene la mia bocca si muovesse, nessun suono ne usciva. Poi, guardando il cielo dissi: "Per favore dammi indietro la mia voce, io non lo dirò a nessuno!" Lentamente, riebbi indietro la mia voce!

Ho un problema di balbuzie ancora oggi, ma non mi importa:sono vivo e questo è quel che conta. Non so se è più bello essere di nuovo qui, o avere la certezza che non dobbiamo mai morire. E' certo che la mia esperienza mi ha cambiato la vita, perchè cerco di fare tutto per amore, anche se, in tutta sincerità, non è sempre facile. Viviamo in un mondo pieno di incertezze, la gente non sa chi è veramente Dio e non sempre capisce l'importanza dell'amore.

Dopo anni da quel fatidico giorno al fiume, ho chiesto ai miei fratelli che cosa ricordano di questa esperienza. Marco mi ha detto che un Angelo gli disse di non parlarne e dopo una settimana l'ho chiesto anche a Carlon. Mi ha risposto che gli era stato detto che eravamo morti e che un Angelo ci aveva salvati. Anche lui aveva visto una specie di filmato della sua vita.

Non abbiamo mai discusso l'incidente in profondità, probabilmente perché avevamo tutti paura che qualcosa ci sarebbe successo se lo avessimo fatto ma, col passare degli anni e diventando più grande, ho cominciato ad avere voglia di dire al mondo che sia Dio che il Paradiso esistono veramente. 

Prego che un giorno la razza umana, i figli e le figlie di Dio, vivranno sulla terra con lo stesso amore e la stessa pace che ho provato quel giorno e che presto saremo tutti consapevoli che siamo tutti una sola cosa."