In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

1935 Dott. Geddes


Che le NDE siano un fenomeno conosciuto dai tempi di Platone, è ben noto a tutti, ma che anche in tempi più recenti siano state riportate da persone al di sopra di ogni sospetto in paludate assemblee mediche, lo è forse meno. E' quanto ci racconta M. Tymn in questo suo articolo in cui illustra l'esperienza di quasi morte di un noto Chirurgo dell'altro secolo che, se pur sotto mentite spoglie, ha raccontato una classica situazione di distacco dal corpo addirittura ai Colleghi della prestigiosa Reale Società di Medicina Inglese, nel lontano 1937.

Alla celebrazione del bicentenario della Royal Medical Society, nel 1937, Sir Auckland Geddes, un Chirurgo e poi Statista britannico, riferì sulla strana esperienza di un uomo che non voleva essere identificato, ma la cui credibilità non poteva essere messa in discussione. Vi erano però grosse probabilità che si trattasse dell'esperienza personale dello stesso Geddes che riferì (probabilmente agli attoniti presenti) che il 9 novembre 1935, qualche minuto dopo la mezzanotte, quell'uomo aveva cominciato a sentirsi molto male.

Verso le 2 del mattino si rese conto che si trattava di una grave gastro-enterite, con vomito e diarrea che durarono fino alle 8 del mattino. Alle 10, capì che aveva sviluppato tutti i sintomi di un avvelenamento molto acuto con "battito cardiaco e respirazione che erano diventati quasi impossibile da misurare", tanto che, pur volendo chiamare aiuto, non riuscì a raggiungere il telefono. Rendendosi conto che era molto grave, "...ho rapidamente riesaminato la mia posizione finanziaria e mi sono reso conto che in nessun momento mi sembrava che la mia coscienza fosse in qualche modo oscurata. Poi, improvvisamente, ho capito che la mia coscienza si stava separando da un'altra coscienza, che era anche il mio io. A scopo esemplificativo potremmo chiamarle coscienza "A" e "B", ed in tutto ciò che segue, l'ego si era attaccato alla coscienza "A".

Geddes precisò che la personalità B apparteneva al corpo. Mentre la sua condizione si aggravava, notò che il suo cuore fibrillava piuttosto che battere. Geddes continua a riferire: "Mi sono reso conto che la coscienza B appartenente al corpo cominciava a mostrare segni di diventare composita, cioè testa, cuore e visceri. Questi componenti divennero più sfumati e la coscienza B cominciò a disintegrarsi, mentre la consapevolezza di A, che era presente in quel mentre, sembrava essere al di fuori del mio corpo, che poteva vedere.

Gradualmente mi resi conto che non potevo vedere solo il mio corpo e il letto in cui era disteso, ma tutto quel che c'era in casa e nel giardino, poi ho capito che stavo vedendo non solo quello, ma Londra, la Scozia e dovunque si appuntasse la mia attenzione. La spiegazione che ricevetti, da una fonte ignota, come se fossi io stesso il mio mentore, era che ero libero in una dimensione temporale dello spazio, in cui 'ora' era in qualche modo equivalente a 'qui' nel normale spazio tridimensionale della vita quotidiana".

Lo sperimentatore ha poi capito che la sua visione includeva non solo "le cose" nel mondo tridimensionale ordinario, ma anche le "cose" esistenti nei quattro o più luoghi dimensionali in cui s'era ritrovato."Da ora in poi la descrizione è e deve essere interamente metaforica", ha proseguito, "perché non esistono parole che descrivano veramente ciò che ho visto, o meglio, provato."

Anche se non aveva un corpo, aveva quello che sembrava essere una perfetta visione binoculare e quello che ha visto può essere descritto solo in questo modo: che era cosciente di un flusso psichico che scorreva con la vita nel tempo, e questo dava l'impressione di essere visibile: "..e mi sembrava di emanare una iridescenza particolarmente intensa. Ho capito dal mio mentore che tutti i nostri cervelli sono solo organi finali che si proiettano dall'universo tridimensionale nel flusso psichico che scorre nella quarta e quinta dimensione. "

Intorno a ogni cervello, per come lo ha visto lo sperimentatore, sembrava che ci fosse una condensazione del flusso psichico, che appariva come una piccola nuvola: "Mentre lo esaminavo, il mentore che mi ha trasmesso le informazioni mi spiegava che la quarta dimensione è presente in tutto ciò che esiste nello spazio tridimensionale e allo stesso tempo tutto ciò che si trova nella dimensione tridimensionale esiste nella quarta dimensione ed anche nella quinta. In quel momento capii chiaramente cosa si intendeva e come «ora» nell'universo della quarta dimensione sia uguale a tutti gli intenti e gli scopi come nel «qui» in una visione tridimensionale delle cose. Io stesso ero una condensa, come nel flusso psichico, una sorta di nuvola che non era una nuvola e l'impressione cromatica che avevo di me era sul blu ".

Gradualmente, cominciò a riconoscere un certo numero di persone note ed a vedere la "condensa psichica" ad esse associata. Inoltre vide che alcune di esse avevano una scarsa aura intorno a loro. Vide diversi colori,  blu, viola e rosso scuro, rosa, grigio-marrone, perlato, albicocca e marrone, intorno a vari conoscenti. Mentre osservava tutto questo, vide che una donna con l'aura rosso-viola scura entrò nella stanza e si affrettava al telefono per chiamare il suo medico.

Al suo esame iniziale, il medico curante commentò: «È quasi morto». Lo sperimentatore lo udì chiaramente parlare con lui sul letto, ma non riuscì a rispondere. "Sono stato veramente scosso quando ha preso una siringa e ha iniettato rapidamente qualcosa che ho poi ho appreso era canfora. Mentre il cuore cominciò a battere più forte, mi sono ritirato nel corpo fisico e ne sono stato intensamente infastidito, perché era tutto così interessante e appena cominciai a capire dove ero e quello che stavo vedendo sono tornato nel corpo arrabbiato. Una volta tornata completamente la chiarezza della visione tutto è scomparso, ed ero in possesso di un lieve bagliore di coscienza che era soffocata dal dolore ". 

Lo sperimentatore ha affermato che "..il sogno, la visione o l'esperienza non ha mostrato alcuna tendenza a svanire nel tempo come i sogni, né di razionalizzare l'accaduto come si farebbe con un sogno ". Inoltre, non ebbe ripetizioni di alcun tipo di quell'esperienza di chiara comprensione provata mentre era "libero dal corpo".