In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

Patrick Theillier


Estratto dall'introduzione del libro: "Quando la mia anima uscì dal corpo" 
Un medico di Lourdes racconta le esperienze di pre-morte

Patrick Theillier, medico dell’Ufficio delle Constatazioni Mediche del santuario di Lourdes, ha dedicato la sua vita a verificare scientificamente il carattere umanamente inspiegabile delle guarigioni ottenute per intercessione di Nostra Signora di Lourdes e in questo libro affronta il delicato tema delle esperienze pre-morte, esponendo un ampio numero di sorprendenti testimonianze e passandole poi al vaglio delle attuali conoscenze scientifiche, dei Vangeli e della dottrina della Chiesa.

"Nel nostro tempo la società occidentale non vuol più sentir parlare di morte: ha cancellato tutto ciò che le si riferisce, perfino nel linguaggio. Non si dice più: «È morto», ma si dice: «È venuto a mancare. . . » o si parla di «Fine della vita».

Eppure, malgrado tutto quel che possiamo fare, malgrado i progressi della scienza e la longevità crescente della vita umana, sappiamo bene che restiamo mortali e che non possiamo non porci la domanda che viene dal profondo di noi stessi: «C’è qualcosa dopo la morte? La morte è veramente la fine della vita? La vita finisce definitivamente con la morte?».

Come fare a saperlo? Che cosa potrebbe illuminarci su questo?

Le filosofie non sono convincenti sull’argomento della morte, e poi non ci insegnano a morire. .. Le religioni, con in testa il cristianesimo, offrono seri argomenti che permettono di credere che l'esistenza non cessa con la morte terrena, e che la vita continua, e che noi ritroveremo coloro che abbiamo amato in questa vita. Bisogna crederci, però... e allora ci si rifugia dietro l'idea che dalla morte nessuno è mai tornato indietro.

Tuttavia, che crediamo o non crediamo nel Cielo, la domanda ci tormenta. Nel profondo di noi c'è una invincibile speranza che la morte non sia lo spegnimento della nostra vita. Se noi trovassimo, malgrado tutto, un indizio, anche un piccolo indizio, che la vita è più forte della morte, non sarebbe per ciascuno di noi una notizia molto bella?

In ogni epoca della storia ci sono di questi indizi, che non dobbiamo trascurare. Nella nostra, da almeno quarant’anni, ce n’è uno di grande rilevanza: e l’indizio di coloro che, almeno così sembra, hanno messo un piede nell’aldilà e ne sono ritornati in extremis. Si tratta di un indizio credibile? Un indizio del genere nasce soprattutto dalla conoscenza non razionale, che lascia sempre liberi. È un segno che bisogna esaminare seriamente, ed è ciò che ci proponiamo di fare qui.

Si tratta dunque di persone ordinarie, come me e voi, che si trovano in uno stato di morte clinica e che raccontano di essersi ritrovate in un altro mondo, un mondo magnifico, e di aver dovuto abbandonarlo per tornare sulla terra... Esse dicono che questa esperienza è stata come una seconda nascita. Non vedono più l’esistenza nello stesso modo di prima, la loro spiritualità si e approfondita, mettono l’amore degli altri al primo posto, considerano la vita come una cosa sacra e la morte come un suo momento costitutivo, e non ne hanno più paura.

Queste esperienze vengono chiamate NDE, dall'inglese Near-Death Experiences, da quando è apparso il libro del dottor Raymond Moody pubblicato nel 1975, e tradotto in ventisei lingue, dal titolo significativo Life after Life, la vita dopo la vita. È a lui che si deve la divulgazione del fenomeno.

Chi non ha avuto una tale esperienza è portato a pensare che questi fenomeni siano immaginari, che si producano in persone stravaganti, psichicamente fragili o che ambiscano a farsi notare. Tutto il problema sta nel sapere se possiamo fidarci di queste sorprendenti esperienze, che rimettono in questione la certezza che abbiamo che nessuno toma indietro dalla morte.

Bisogna sapere che queste manifestazioni ai confini della morte sono sempre esistite, e sono state raccontate in tutte le civiltà. Da una quarantina di anni, grazie ai progressi della rianimazione e ai moderni mezzi di comunicazione, esse sembrano diventate più frequenti e conosciute. Si può perfino dire che la moltitudine di NDB certe perché recensite e analizzate in tutto il mondo in diversi modi, e i numerosi studi, e le pubblicazioni, e gli incontri scientifici sull’argomento, portano a non poter più dubitare, in questo ventunesimo secolo, della loro esistenza!% Bisogna dunque esaminare ciò che esse significano.

Benché appaiano insolite, queste esperienze meritano che ci si fermi e che ci si prenda la briga di giudicarle oggettivamente, come si farebbe con altre manifestazioni che appaiano a prima vista bizzarre. È lo scopo di questo libro.

Certo, non si deve essere ingenui. Su Internet si trova ogni genere di racconti di ritorno dalla morte, sovente rocamboleschi, che fanno pensare a un nuovo filone letterario soggetto agli interessi di qualcuno, specialmente della nebulosa New-Age. Anche gli scaffali delle librerie contengono questa letteratura che viene classificata come “esoterica e paranormale". In un tale mondo irrazionale, è facile propinare fatti sorprendenti che portano acqua al mulino di ciò che si vuol far credere...

Vogliamo abbandonare le NDE al mondo esoterico, chiudendoci nella nostra tradizione, senza cercare più lontano?

Bisogna riconoscere che non è facile affrontare la realtà delle NDE, che sono manifestazioni complesse, a priori personali, soggettive, ancora troppo sconosciute o ignorate o mal interpretate, in nome di un razionalismo radicale, sia dal mondo scientifico classico ancora troppo scientistico, sia dall'ambiente religioso, ora troppo conservatore (impossibilitato ad uscire dai suoi schemi) ora troppo progressista (tentato di chiudersi sulle idee scientificamente corrette del mondo).

Sta di fatto che la maggioranza degli scienziati rifiuta le NDE perché le considera, in un modo o nell’altro, come frutto di un processo cerebrale. Ora, per quanto possa sembrare sorprendente, vedremo che queste esperienze resistono agli studi critici più seri, e rimettono in questione il dogma della coscienza come puro prodotto del cervello.

In ambito cattolico, dove si professa la fede nella vita eterna secondo il Credo niceno-costantinopolitano (aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà), la tendenza generale, paradossalmente, è quella di dubitare di questi fenomeni perché considerati superflui e difficili da integrare, e non necessari alla fede. Ma, domandiamoci, non potrebbero essere di grande aiuto nel nostro mondo secolarizzato, dove la realtà delle cose invisibili pone problemi e dove molti non hanno più la certezza che ci sia una vita dopo la morte, considerata alla stregua di una vaga possibilità?

Quest'opera non ha altro fine che cercare di comprendere, nel modo più oggettivo possibile, le NDE nel loro rapporto con la scienza e con la fede (con la fede cattolica, la sola che io conosca seriamente). Vorrei portare conforto a coloro che credono e a coloro che non credono — tutti ne abbiamo bisogno — nella speranza che la morte non abbia l’ultima parola.

Comincerò esponendo i fatti a partire da un certo numero di scritti e di racconti di coloro che li hanno vissuti. Poi li esaminerò alla luce della scienza e della religione cristiana, e rifletterò su ciò che queste esperienze apportano alla ragione e alla fede, convinto che non c’è nessuna opposizione fra di loro, come ben dimostrano questi stessi fatti.

Sottolineo che non ho vissuto io stesso queste esperienze. .. Mi si può domandare quale legittimità abbia per parlare di questo argomento. È in quanto medico, e in quanto cattolico, che ho voluto approfondire un tema che contribuisce proprio al dialogo sempre necessario fra la ragione e la fede, cosa che ho cercato di fare anche negli altri miei libri.

Quando ero un giovane medico sono rimasto colpito dal libro del dottor Moody, e ho conosciuto un collega che non era d’accordo col pregiudizio adottato in medicina che non c’era niente da dire al di fuori dello “psicosomatico”: questo ha orientato la mia pratica verso una “medicina della persona” nel senso pieno del termine, e mi ha portato, a fine carriera, a esercitare l’incarico di medico permanente dell’Ufficio delle Constatazioni Mediche del santuario di Lourdes, che autentica le dichiarazioni di guarigione che possono essere di origine miracolosa.

Ho notato molte similitudini fra le NDE e i fenomeni straordinari delle guarigioni miracolose, le apparizioni mariane e le manifestazioni che troviamo in alcuni mistici (riconosciute in certi casi dalla Chiesa cattolica, dopo studi lunghi e seri). Vi dedico un capitolo. In questa prospettiva, ho anche costellato i capitoli di citazioni della Scrittura che corrispondono, talvolta in modo sorprendente, ai fatti, e ho aggiunto delle riflessioni e delle
testimonianze che illustrano l’argomento.

Riporto infine l'opinione di Padre Michel Christian Alain Aupetit, ex medico e attualmente Arcivescovo Metropolita di Parigi: 'Per le religioni in generale, e per il cattolicesimo in particolare, si tratta innanzitutto di ricercare le ragioni neurofisiologiche delle manifestazioni dette straordinarie. Se la ricerca scientifica può attribuire loro una spiegazione logica, conviene accoglierla con serietà. Occorre distinguere le esperienze di morte imminente, che si verificano in pazienti in stato di morte clinica, e nei quali l’elettroencefalogramma piatto denuncia l’assenza di attività cerebrale, dalle esperienze straordinarie vissute da pazienti soggetti agli effetti di una droga o a fenomeni allucinatori di origine non precisata. Attualmente, nessuna spiegazione psicologica, farmacologica o neurofisiologica permette di spiegare queste esperienze di pre-morte. Se le raffrontiamo con ciò che crediamo in quanto cristiani, niente in esse contrasta con la nostra fede nella vita eterna. Comunque sia, non è possibile disprezzare tutte queste esperienze soggettive, in particolare quando sono generalizzate e quando coincidono in maniera tanto sorprendente. Prima di tutto conviene prestare attenzione, rispettando così le persone che le hanno vissute e che si sentono spesso ferite dai sarcasmi degli increduli. Occorre ricercare le cause naturali dei fenomeni, se esistono, e non lasciarsi indurre a reazioni epidermiche o sovraeccitate. In ogni caso, per i credenti è l’occasione di rivisitare con profitto i contenuti della loro speranza, della loro fede, e di trarne le dovute conseguenze, come fa la maggior parte di coloro che passano attraverso queste esperienze per vivere una vita migliore, più armoniosa con Dio e con gli altri.' 

Ciascuno si faccia la sua opinione."