In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

2001 Chris Taylor


"La mia prima OBE (Out of Body Experience) avvenne quando avevo circa 20 anni ed ero nella mia cabina a bordo d'una piattaforma petrolifera, ormeggiata 100 miglia al largo delle coste della Scozia. Vidi un globo roteante, rosso e giallo: lasciato il mio corpo entrai nel globo ed ho visto me stesso che cercavo di chiamare il mio compagno che dormiva nella cuccetta inferiore. 

Tornai nel mio corpo e non ho mai detto nulla a nessuno di quell' esperienza, per paura del ridicolo. Nel settembre del 1993, ero ricoverato al Papworth Hospital per sostituire la mia valvola aortica. Durante l'operazione ho nuovamente lasciato il mio corpo ed ho guardato il chirurgo. Era un tizio un pò strambo e indossava un cappellino a quadri rossi e bianchi, quando schizzò del sangue su una delle infermiere. Lei si arrabbiò. Gli parlai poi di questo incidente e mi confermò che era accaduto davvero, ma ribattè che non avrei potuto vedere nulla a causa dello schermo che avevo davanti alla mia faccia. 

Nel novembre 2001, dovetti tornare all'Ospedale di Papworth per una dissezione dell'aorta, patologia che di solito è fatale. Mio figlio aveva visto me durante l'attacco ed il mio atroce dolore. Era spaventato e aveva le lacrime che gli rigavano il viso. Mi fece promettere che non sarei morto ed io glielo promisi. 

Subii 10 ore di intervento chirurgico d'urgenza, al termine del quale il mio cuore non era riuscito a riavviarsi spontaneamente e così il chirurgo aveva manualmente manipolato il mio cuore per ben 26 minuti. Ad un certo punto della procedura ho lasciato il mio corpo con un sibilo per poi trovarmi a galleggiare verso una luce intensa. 

Tutto intorno a me c'era una nuvola grigia, una nebbia di grande spessore, ma che possedeva una sorta di trama. Quanto più mi avvicinavo alla luce, tanto più prendevo coscienza di un senso fondamentale di purezza e sentivo il mio dolore sparire. Mi resi conto che tutto era puro amore, pace, tranquillità e sentivo voci che mi accoglievano senza parlare, però sentivo che questo era naturale e normale. 

Sapevo anche che stavo lasciando le due persone che amo di più mia moglie e mio figlio. Mi accorsi di mio figlio, seduto su una sedia che singhiozzava nelle sue mani. Mia moglie gli si avvicinò per confortarlo e lui le disse che era spaventato. Mia moglie lo rassicurò che ero forte e avrei vissuto. Egli con calma disse: "Non ho paura che papà stia morendo. So che non morirà, me lo ha promesso e papà mantiene sempre le sue promesse".

Dolorosamente rientrai nel mio corpo. Immaginate di essere desiderosi, perchè bagnati fradici, di una doccia calda. Immaginate di togliervi i vestiti bagnati e freddi e di entrare nella doccia. Ora immaginate di tornare in quei vestiti. Recepito il messaggio?

Quando mi sono risvegliato, 28 ore più tardi, a mia moglie era stato detto che ero in coma profondo per morte cerebrale. Fui arrabbiato per giorni, arrabbiato per essere sopravvissuto. Il che può sembrare strano, ma questa è, in breve, la mia storia.

Sono un ispettore di polizia e assolutamente poco incline ai voli di fantasia."