In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

2005 Vladimir Efremov


Le sensazionali rivelazioni del Fisico Vladimir Efremov, tornato miracolosamente dall'Aldilà. Capo Ingegnere-progettista della Sezione “Impulse” Vladomir Efremov morì improvvisamente a Marzo del 2005: soffocato da un colpo di tosse, scivolò giù sul divano e perse i sensi rimanendo seduto. I parenti all'inizio non avevano capito che fosse successa una cosa tanto terribile, ma pensarono che si fosse messo un attimo a riposare. Natalia, sua sorella, fu la prima a soccorrerlo e, toccando la spalla del fratello gli chiese: "Volodya, che ti è successo?" Efremov cadde di fianco, a corpo morto. Natalia cercò subito di sentire il suo polso, ma il cuore non batteva più e così cominciò a praticare la respirazione artificiale, senza risultati.

Natalia è medico e sapeva che le probabilità di salvarlo diminuivano con ogni minuto che passava, per cui tentò di rimettere in moto il suo cuore massaggiando il petto. All'ottavo minuto le sue mani sentirono una spinta, una risposta molto debole: il cuore aveva ripreso a battere e Vladimir iniziò a respirare da solo. 'E' vivo!' - esclamò ed abbracciò Vladimir. - Noi pensavamo che fossi già morto, che non si poteva più far nulla, che era la fine!' 'La fine non esiste ', le mormorò a voce bassa Vladimir. 'Anche lì c'è vita. Diversa però. Migliore.'

Vladimir ha poi descritto ciò che ha vissuto nel momento della morte clinica con tutti i dettagli. Le sue testimonianze sono preziose, dato che si tratta d'uno dei primi resoconti della vita nell'Aldilà fatto da uno scienziato che ha vissuto la morte in prima persona.

Le sue osservazioni sono state pubblicate da una rivista scientifica dell'Università di San Pietroburgo e successivamente ha raccontato tutta la sua storia anche durante un congresso. La sua relazione ha ovviamente creato notevole sensazione: 'E' impossibile inventare tutto ciò!' - ha esclamato il professore Anatoly Smirnov, capo di un Club Internazionale di scienziati sovietici.

La reputazione di Vladimir Efremov nell'ambito scientifico è impeccabile: è un grande specialista nel campo dell' intelligenza artificiale, da molti anni lavora per il progetto “Impulse” ed ha partecipato alla preparazione del lancio di Gagarin nel cosmo, oltre ad aver contribuito all'elaborazione di sistemi missilistici super moderni. Il suo staff scientifico ha vinto quattro volte il premio Statale. 

"Prima della morte clinica mi consideravo assolutamente ateista", racconta Efremov. "Mi fidavo solo dei fatti. Ritenevo che tutte le riflessioni sulla vita nell'Aldilà fossero solo oppio religioso. A dire il vero, non ho mai pensato alla morte. Ho tanto da fare che basterà per dieci vite e poi, avevo da curare il cuore, la bronchite e altri mali. Il 12 marzo 2005 a casa di mia sorella Natalia Grigoryevna ho avuto un attacco di tosse. Sentivo che soffocavo, i polmoni non mi ubbidivano, tentavo di fare un respiro e non ci riuscivo! Il corpo è diventato di ovatta, il cuore si è fermato. 

Dai polmoni è uscita l'ultima aria con un rantolo e della schiuma, nel cervello mi è apparso un pensiero fulminante: era l'ultimo secondo della mia vita. Però la coscienza inspiegabilmente non si staccava. Di colpo è comparsa la sensazione di un'incredibile leggerezza. Non avevo più né mal di gola, né di cuore, né di stomaco, mi sentivo così bene solo nell'infanzia.

Non sentivo più il mio corpo, nè lo vedevo, però con me erano rimasti tutti i miei sensi ed i ricordi. Io volavo in un tubo gigantesco e le sensazioni di quel volo mi sembravano familiari perché le avevo già sperimentate nei sogni. Mentalmente cercavo di rallentare il volo, cambiare la sua direzione, finchè ci sono riuscito! Non c'era alcuna paura nè terrore, solo beatitudine, mentre cercavo di analizzare l'accaduto. 

Le conclusioni sono arrivate immediatamente:il mondo in cui ero capitato esisteva veramente. Io ragiono, quindi, esisto. Il mio ragionamento possiede la qualità deduttiva, visto che riesce a cambiare la direzione e la velocità del mio volo.

Tutto era fresco, limpido e interessante. La mia coscienza funzionava in modo assolutamente diverso rispetto a prima. Abbracciava tutto contemporaneamente, non esistevano né tempo, né distanze ed io ammiravo il mondo circostante che sembrava essere arrotolato in un tubo. Non ho visto il sole, ma attorno c'era una luce omogenea, senza ombre e sulle pareti del tubo si vedevano delle strane strutture assomiglianti ad un rilievo. 

Non si poteva distinguere il basso dall'alto. Ho tentato di ricordare il posto sopra il quale volavo. Sembravano montagne. Non facevo fatica a ricordare il paesaggio, perchè il quantitativo della mia memoria era veramente enorme. Ho richiamato mentalmente un posto dove ero già stato. Con immenso stupore vi fui teleportato! Mi venne un pensiero pazzo: fino a che punto si può influenzare il mondo circostante? Si potrebbe mai tornare ad una vita precedente? 

Ho immaginato mentalmente il vecchio televisore rotto di casa mia e l'ho visto da tutti i lati contemporaneamente. Sapevo tutto di lui, chissà come, persino dove era prodotto. Sapevo dove erano stati trovati i minerale usati per fondere il metallo usato per la costruzione del televisore, quale fonditore d'acciaio lo avesse fatto, sapevo che aveva moglie e problemi con la suocera. Ho visto tutto ciò che era legato a questo televisore, in ogni suo piccolo dettaglio. Sapevo precisamente quale fosse il pezzo guasto. Dopo, quando sono guarito, ho sostituito il transistore T-350 ed il televisore ha ripreso a funzionare...

Avevo una sensazione di onnipotenza del pensiero. La nostra Sezione Progetti per ben due anni si era arenata nella risoluzione d'un progetto missilistico. Di colpo, pensando a quella costruzione, ho visto il problema in tutta la sua poliedricità e l'algoritmo della soluzione è apparso da sé. Successivamente l'ho messo per scritto ed applicato con successo.

La mia interazione con l'ambiente circostante perdeva il suo carattere unilaterale. A una domanda che formulavo nella mia coscienza sorgeva una luce. All'inizio percepivo tali risposte come risultato di mie riflessioni, però l'informazione che mi perveniva fuoriusciva dai limiti delle conoscenze che io possedevo in vita. Le conoscenze ricevute nel tunnel superavano di parecchio il mio bagaglio culturale precedente!

Sapevo di essere guidato da Qualcuno onnipresente che non ha limiti, che possiede potenzialità illimitate, è onnipotente e pieno di amore. Questa Entità invisibile, ma percepibile da tutto il mio essere, faceva di tutto per non spaventarmi. Ho capito che Lui mi mostrava gli eventi e i problemi con tutta la conseguente catena di causa-effetto. Non Lo vedevo,ma Lo sentivo. Sapevo che era Dio...

Di colpo ho notato qualcosa che mi bloccava, che mi trascinavano fuori come una carota dalla terra. Non volevo tornare, tutto andava così bene. Poi ho visto mia sorella. Lei era spaventata, io invece splendevo dallo stupore."

Domande e risposte

  • D) Vladimir, con che cosa si può paragonare il mondo in cui Lei è capitato dopo la morte?
  • R) Ogni paragone sarà falso. I processi lì non sono lineari come da noi, non sono estesi nel tempo, fluiscono contemporaneamente in tutte le direzioni. Gli argomenti nell'Aldilà sono come dei concentrati di informazione il cui contenuto determina il posto dove essi si trovano e le loro qualità. Tutto si trova in un'unica catena di legami di causa-effetto. Gli oggetti e le loro caratteristiche formano una struttura globale nella quale tutto funziona secondo le leggi del soggetto amministrante, cioè Dio. Solo Lui ha il potere di creare, cambiare o eliminare ogni oggetto, qualità o processo, compreso il corso del tempo.
  • D) Quanto è libero l'uomo nelle sue azioni, quanto sono liberi la sua coscienza e l'anima?
  • R) L'uomo, come fonte d'informazione, può influire sugli oggetti nella sfera a lui ammissibile. Per mia volontà cambiava il disegno in rilievo del tunnel... creavo oggetti terreni.
  • D) Assomiglia ai film “Solaris” e “Matrix”...
  • R) E' anche un gigantesco gioco computerizzato. Ma tutti e due i mondi, il nostro e quello dell'Aldilà sono reali. Interagiscono costantemente, pur essendo autonomi, formano un sistema intellettuale globale diretto da Dio Il nostro mondo è più semplice da comprendere, ha una struttura fissa, delle costanti che ne mantengono l'integrità delle leggi della natura; il ruolo di principio legante è assolto dal tempo. Nell'Aldilà le costanti non esistono affatto, oppure ce ne sono molto poche rispetto al nostro mondo e possono variare. La base di quel mondo é formata da concentrati informativi che contengono tutto l'insieme delle caratteristiche conosciute e non conosciute di oggetti materiali, con la totale assenza degli oggetti stessi, così come sulla Terra si modellano gli oggetti con i computer. Ho capito che l'uomo vede lì ciò che vuole vedere. Per questo si differenziano le descrizioni dell'Aldilà di varie persone che hanno vissuto la morte. Un giusto vede il paradiso, un peccatore vede l'inferno... Per me la morte è stata una gioia non paragonabile a nulla di esistente sulla Terra. Persino l'amore per una donna in confronto al mio vissuto è nulla...


Vladimir Grigoryevich ha letto la Sacra Scrittura già dopo la sua risurrezione e vi ha trovato conferme alla sua esperienza ed ai suoi pensieri circa la sostanza del mondo. "Nel Vangelo di Giovanni è scritto che all'inizio c'era la Parola. E la Parola era di Dio. All'inizio la parola apparteneva a Dio. Tutto ha preso inizio da Lui e nulla è iniziato senza di Lui. Forse l'allusione nella Scrittura al termine 'Parola' non si riferisce proprio ad un pool di informazioni che contiene il significato di tutto?"

La sua esperienza post-mortem Eremov l'ha messa subito in pratica, e da essa ha tratto la chiave per risolvere molti problemi della vita terrena.

"Tutti siamo adusi al concetto di causa-effetto. Ma pochi lo sanno. Per non causare danno a se stessi ed agli altri bisogna seguire le norme di una vita spirituale. Le Sacre Scritture sono state dettate dal Creatore, come istruzioni di sicurezza per l'umanità..."