In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

Philippe


(57 anni, esperienza vissuta per 3 volte a 10, 20 e 52 ANNI)

"Il trauma è la prima tappa a partire dalla quale si ha uno sblocco verso qualcosa di immateriale. La mia prima esperienza di pre-morte è arrivata subito dopo essere stato caricato da un cinghiale ferito. Avevo dieci anni, e ho avvertito immediatamente un senso di paura e simile alla morte. 

La seconda volta sono stato colpito da un fulmine, in montagna. Dodici scosse che mi hanno trascinato in uno stato simile a quello della volta precedente. Nell'ultimo caso, ho rischiato di soffocare al ristorante. La prima volta sono uscito dal corpo e mi sono visto dall'alto. Lo so per certo. Ero immateriale, vivevo attraverso la mia coscienza, ma mi trovavo ancora in uno spazio materiale. 

Chiamatela come volete: anima, spirito, coscienza… tutto il mondo materiale passa in secondo piano perché è già avvenuto un primo passo. Subito dopo mi sono ritrovato immerso in un luogo luminoso, per poi rientrare nel mio corpo, riuscendo tuttavia a conservare per circa una settimana la vista su ciò che stava dall'altra parte. Era strano poter distinguere il materiale dall'immateriale. È un po' come vedere la realtà attraverso un vetro. Avevo piena comprensione dei due ambiti, ma per come la percepivo io l'altra parte era più importante. 

Dopo una settimana, quella sensazione è svanita. Anche la terza volta, la seconda per ordine di importanza, sono nuovamente uscito dal mio corpo, ma in modo molto più delicato: mi sembrava di essere leggero come un fazzoletto. Mentre fluttuavo ho perso la sensibilità e la capacità di muovere gli arti, e subito dopo ho cominciato a veder sfumare davanti ai miei occhi il mondo materiale. 

La mia vista spaziava a 360 gradi. Sono passato attraverso il soffitto del ristorante e mi sono ritrovato a 300 metri di altezza, mentre il paesaggio sotto di me si trasformava in una scenografia bidimensionale. Era una specie di cono da cui arrivava tutta la luce. Sono asceso attraverso quel cono di luce, e man mano la materia sotto di me si dissolveva. Al contempo, la luce si faceva sempre più forte. 

Quando sono stato fulminato, invece, mi sono visto passare tutta la vita davanti. Ho abbandonato la dimensione temporale per spostarmi in un presente permanente. Prima abbandoni il corpo, poi la materia e successivamente il tempo. Il rullino della mia vita vissuta si è esaurito piuttosto in fretta, avevo vent'anni. Si chiudeva con un riquadro bianco: il futuro, ciò che restava da scrivere. Anche in questo caso c'era una luce che invadeva ogni angolo, senza essere però violenta. Tutto l'esistente sembrava come scomparso. Mi sentivo benissimo, in pace con me stesso e pieno d'amore. 

Sono passati quasi quarant'anni, ma ricordo ancora distintamente quella sensazione. Poi la persona che era con me ha tirato su la corda a cui ero aggrappato, e mi sono risvegliato sull'orlo di un precipizio con un dolore fortissimo all'anca. Da quel momento la mia vita è cambiata. È difficile raccontare cose come queste, per chi ha vissuto esperienze di pre-morte. Anche se sono vere, la società spesso non capisce e veniamo presi per dei folli. 

Queste esperienze di pre-morte, che io chiamo "esperienza di luce", devono essere raccontate. Anche perché non è facile sopravvivere a un passaggio del genere, ma al contempo c'è questa luce che ti accompagna e ti permette di andare avanti. Certo, amare tutti è impossibile. E quindi bisogna innanzitutto iniziare da se stessi e dai propri cari."