In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

Giovanna V.

"Sono una casalinga di 53 anni che due anni fa ha provato il più grande dispiacere che può provare una mamma: ho perso in un incidente stradale una figlia di 19 anni. Il giorno prima del funerale, mentre mi trovavo sdraiata sul letto nel mio grande dolore, semi assopita, distrutta fisicamente e moralmente, mi sentii uscire dal mio corpo come attirato da una forza magnetica e mentre salivo verso l'alto verso una luce grigiastra mi sentii ad un tratto come liberata da una prigione e dal peso del mio dolore; ero felice, di una felicità mai provata, piena di pace e non ricordavo più nulla. 

Penso che questa sensazione non si potrebbe chiamare che beatitudine; la mia mente era lucida e sapevo dentro di me che se fossi riuscita ad entrare nel pieno di quella luce non ne sarei uscita più, però ne ero contenta, anche perché sentivo delle voci che mi chiamavano e che sentivo amiche. 

Mi dicevano: "Vieni, vieni", e io sapevo che mi avrebbero accolto con gioia. Mentre salivo però sembrava che ci fossero due forze che mi attiravano, una verso l'alto e una verso il basso e ad un tratto sentii come se nella mia mente parlasse telepaticamente la voce di mia figlia morta, che mi diceva: “E Tiziana? ". Tiziana è l'altra mia figlia piccola, che aveva allora dieci anni. 

Ebbi allora la sensazione di essere come una foglia secca che piano piano a malincuore volasse verso il basso, e mi ritrovai nel mio letto, sveglia, con tutto il mio dolore: aprii gli occhi e sentii il mio cuore che batteva disordinatamente. Forse per un attimo si era fermato e io ero stata sulla soglia dell'aldilà. 

Questa esperienza mi ha aiutata molto a superare il mio dolore, perché ho pensato che forse ero stata sul punto di andare all'altro mondo, ma la mia Patrizia mi aveva fatto capire che dovevo rimanere qui per la sua sorellina. 

lo non sono osservante, però sono molto portata alla spiritualità, e oggi a distanza di due anni da quella meravigliosa esperienza a cui spesso ripenso ho quasi la certezza che se mia figlia Patrizia ha potuto comunicare con me, significa che di lei è rimasta la cosa più importante, vera e reale in una dimensione diversa dalla nostra, ma certamente migliore, dove un giorno saremo di nuovo insieme; e se la mia è stata un 'esperienza di quasi morte, è una cosa bellissima e io non ho più paura di morire."