In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

1911 Fanny Ruthven Paget


La protagonista, una ricca donna Texana, racconta dettagliatamente il cammino ultraterreno di uno Spirito "normale", ovvero di chi, come lei, ha vissuto una vita senza infamia e senza lode. Pur essendo questa NDE avvenuta nel secolo scorso, è interessante notare come la vita dopo la vita venga qui descritta in piena sintonia coi racconti di pre-morte più recenti .Nel suo libro del 1917, "Come so che i morti sono vivi", Fanny Ruthven Paget ci offre una delle più vivaci e dettagliate esperienze di Premorte (NDE) mai registrate. Pur non indicando chiaramente la sua malattia, si potrebbe dedurre che la Paget abbia sofferto di una grave polmonite per diversi giorni durante il 1911.

"Non potevo vedere nulla intorno a me , ma immaginate il mio stupore quando, guardando verso il basso, ho visto il mio corpo riposare in pace sul letto, nella posa tipica di una persona defunta. Non riuscivo a muovere gli occhi da esso, ma mi affascinava per come giacesse nel suo freddo candore, in un abito di seta color lavanda, con pizzi e volant... Le azzurre finestre dell'anima, gli occhi, erano socchiusi; l'anima era assente senza più luce; le labbra leggermente aperte creavano appena un vago sorriso, la mano sinistra posta sul petto mostrava l'anello di fidanzamento scintillante come non mai, mentre la destra, col palmo aperto, era scivolata un pò lontana dal corpo.

Come sembrava tranquillo! Così ogni dettaglio di quell' immagine si fissava nella mia mente ma in modo distaccato, mentre mi rendevo conto che si trattava di nient'altro che un abito ormai non più utile. Tuttavia, provavo un vago senso di protezione verso di esso: era stato un fedele servitore in grado di soddisfare ogni mio desiderio e capriccio ed ora che ero passata al di là della gamma dei suoi servizi, mi deliziavo a vederlo avvolto in quel vestito che in precedenza aveva avuto per me un ben diverso significato".

"Come l'ho osservato, ho visto il suo corpo spirituale in modo più netto del suo corpo fisico. Visto dall'altro lato dell'esistenza, il corpo astrale sembrava l'originale mentre era quello fisico ad apparirne il duplicato. All'interno tutto era luce, percepita come parte integrante dell' anatomia spirituale. Questa luce penetra all'interno, sia dei corpi fisici che di quelli astrali, generando un'aura che li avvolge li riveste, per così dire, di una luce magnetizzante. Come appare meravigliosa questa triplice manifestazione della vita per noi che conosciamo solo quella fisica!"

Avvicinatasi al suo fidanzato, Paget cercò di dialogare con lui. Sebbene egli fosse profondamente addormentato, la sua anima non lo era affatto e rispose con gioia cercando di aiutarla ad entrare nella sua coscienza mentre il suo corpo fisico gemeva e si contorceva in quello che era divenuto un sonno inquieto. Dopo alcuni momenti, si mise ad urlare, "Fanny, Fanny," e poi sedette sul letto, ormai totalmente sveglio, tanto che accese la luce e prese gli occhiali ed una rivista per leggere. Ella cercò di comunicare, ma lui non reagiva alle sue parole.

"Io sono morta, è questo il motivo per cui non riesce a sentirmi ed a vedermi", pensava Fanny, anche se si sentiva più viva che mai. "C'era qualcosa di pietosamente doloroso nell'essere così vicino ad una persona cara perchè, sebbene vedessi ed udissi il mio amato distintamente, sapendo perciò che i suoi pensieri erano per me, egli ignorava del tutto la mia presenza. Ma soprattutto era angosciante sapere che egli non mi avrebbe mai più rivista, mai più avrebbe sentita la mia voce non importa quanto ardentemente lo avessi invocato, mentre ero rimasta in tutto e per tutto la stessa persona, tranne che per la mancanza del corpo fisico. 

La mia era una sorta di moto perpetuo mentre le sue mi apparvero più simili ad un mare morto in cui queste correnti fluivano e rifluivano, e mi sembrava semplice passare da quella calma mortale al mio stato di flusso e riflusso vibratorio continuo, tanto che aspettai a lungo prima di capire che lui non avrebbe fatto alcuno sforzo per adeguarvisi.

Insistentemente, quella forza mi tratteneva, come se mi invitasse a fare ulteriori considerazioni sugli interessi terreni, ma non ne avevo nessuno. I miei beni materiali erano già stati assegnati secondo i miei desideri; non avevo dietro di me il lavoro di una vita lasciato incompleto; non avevo figli, nè altre persone che dipendevano da me; nulla mi poteva tener più legata alla terra.

Il mio desiderio era quello di andare oltre e ora che potevo, ero ben contenta e volevo andare verso le gioie che sentivo mi aspettavano al di là dell'influenza terrena. Eppure, quella forza terrena mi tratteneva, mentre provavo a passare al di là, fino a quando, invece di lottare, cercai di capire, di strapparle il motivo per cui mi bloccava, perchè avevo la sensazione che ci fosse una pur qualche ragione. Quasi istantaneamente la spiegazione affiorò nella mia coscienza e mi resi conto che il braccio lungo degli interessi terreni può giungere fin nell' Aldilà e trattenere le sue vittime fra le ombra della terra, contrapponendo il suo magnetismo alla promessa di cose più elevate".

Fanny racconta di essersi sentita trasportare all'interno di quella vibrazione e di essere stata improvvisamente avvolta da un buio opprimente e pesante, sentendosi sola nell'eternità, in attesa, mentre era presa da terribili dubbi, finchè capì che il buio era dentro di lei e poteva essere eliminato solo dal di dentro.

"Vi erano persone care e molti altri ad accogliermi con gioia perchè ero lì insieme a loro." Anche il suo Spirito Guida, che si identificò come Meon ,era presente ed ora si sentiva leggera e spensierata.

Meon le disse di seguirlo: "Avvolti da una morbida luce bluastra che sembrava giocare su di noi, ci lanciammo fra le onde dello spazio." Durante questo viaggio, s'imbatterono in una 'tenebra rossastra', dove Fanny si trovò in mezzo a molti altri spiriti. "Li stetti a sentire, cercando di ascoltare quello che dicevano, ma le loro vibrazioni non erano evidentemente in sintonia con le mie, e così non li potevo percepire distintamente. Dopo un lungo periodo di vani sforzi chiesi a Meon, che posto fosse mai quello e lui mi spiegò che ci trovavamo in un luogo ancora molto prossimo al magnetismo della terra.

Poi gli chiese il motivo per cui le anime erano intrappolate e Meon le rispose che era questo il desiderio di alcuni, mentre altri non erano ancora abbastanza forti da superare quel punto, perchè gli interessi terreni li bloccavano in quel luogo: "Non vi è alcun ostacolo, ma non vogliono andar via; alcuni non sapevano che è difficile scrollarsi di dosso la vita terrena. Come un Medium contatta l'Aldilà loro sono qui in contatto con il mondo materiale, ma mentre il primo progredisce nel suo cammino, loro regrediscono." 

La Paget vide spiriti d'amore e di misericordia, che tentavano di aiutare coloro che erano bloccati in questo "infernale" regno, ma la maggior parte di loro non avevano ancora acquisito "l'udito spirituale" e non rispondevano alle offerte di aiuto. Alcuni, tuttavia, li ascoltavano e lottavano per liberarsi dal vortice. Meon poi le disse che nessun'anima sarebbe andata irrimediabilmente perduta, non importa quanti eoni restasse nelle tenebre. 

Così, cominciò a chiedersi se questa doveva essere la sua nuova dimora, ma Meon la rassicurò che non lo sarebbe stata: "Non è sceso il Cristo in questo luogo prima della sua Ascensione?" le disse, fugando ogni sua preoccupazione. "Al di là delle tenebre rossastre ho potuto vedere la luce, in cui sembrava che arcobaleni dal colore dell'alba e di una bellezza leggiadra giocassero a vai-e-vieni, come se flirtrassero con le tenebre, tanto che pensai che toccandoli li avrei distrutti. Delicata bellezza di uno spettacolo (non avevo mai visto niente di più affascinante e seducente), simile ad un bacio fra il mattino e l'oscurità. Era come baciare la morte e dirle addio".

Sembrò che fossero giunti in quello che appariva essere un altro mondo. Paget lo ha chiamato il "Mondo dell'alba", in quanto sembrava che la luce avesse iniziato a neutralizzare le tenebre. "Ci sono case, fiori, alberi, tutto era così simile al mondo fisico da lasciarmi stupita ed ho quasi creduto di essere tornata sulla terra."

Gli abitanti conversarono con lei, ma non sembravano rendersi conto che erano nel "dopo la vita", in quanto non erano del tutto distaccati dal magnetismo terrestre. La Paget assicura che alcuni di loro erano collegati ancora alla terra, come se vi fossero attratti da qualcosa di primaria importanza. "Mentre non c'era alcun dubbio che queste persone avevano una volta abitato sulla terra, non ho visto nessuno che mi aveva mai conosciuto in questa vita. Forse erano potuti uscire fuori dalle tenebre e tornavano ad aiutare i meno fortunati per portarli nella condizione più elevata che essi aveva raggiunto. " 

Meon e Paget vibravano sempre più nella luce. "Era così incantevole questo cavalcare le onde vibranti dello spazio, che desideravo non avesse mai fine, per sempre, senza mai stancarsi, senza mai fermarsi, ma dopo un certo tempo di abbandono totale in questa magìa, ho percepito che la vibrazione stava cambiando, fondendosi in una fremente sensazione, ancora più squisita, e poi, come parte di essa, i miei piedi si sono trovati su qualcosa di diverso, qualcosa di solido ed affidabile ".

Lei ora si trovava in una città di luce, bianca nella sconfinata distesa. "Sembrava che avessi raggiunto il limite della mia capacità di fluttuare nello spazio. Sembrava che, in qualche modo, fossi diventata più pesante dell'ambiente in cui mi trovavo. Dappertutto c'erano i più grandi spiriti che avessi mai visto. Alcuni si sono fatti avanti e ci hanno salutato, rivolgendosi a Meon come se fosse un loro pari e poi, insieme, siamo entrati in un edificio incommensurabile per spazio ed altezza, pura espressione della magnificenza architettonica. 

Il materiale aveva la trasparenza del vetro di una variegata tonalità di bianco, in cui i colori, armonizzandosi fra loro nel modo più delicato che si possa immaginare, cambiavano di continuo. L'elettricità sembrava essere la forza che li teneva tutti insieme, poichè il blu elettrico si fondeva incessantemente col viola, formando una sorta di serpentina, con tonalità quasi impercettibili di giallo che s'insinuava in esso. Mi sembrava di possedere tutta la saggezza di tutti i secoli passati, stando lì. Vita e morte mi svelavano i loro misteri, e non ponevo più domande, conoscendo già le risposte.

Tutto il funzionamento dei livelli fisici era diretto e guidato da quel luogo che era in contatto diretto con la terra. Nessun accadimento terreno sfuggiva all'osservazione dei grandi spiriti che sembravano non aver nient' altro da fare che sorvegliare gli esseri viventi sulla terra, inviare loro insegnamenti, sollevarli dalle tenebre, vegliare sulle reincarnazioni, creare gli insegnanti ed inviarli nei luoghi dove erano più necessari. Con questi insegnanti erano in comunicazione diretta continuamente e sapevano esattamente che cosa stava succedendo attraverso una qualche forma di telegrafia senza fili o forse telefonica, che valicava ogni distanza.

Sembrava che attraessero le anime altamente evolute della terra fino alla loro mente, e queste collaboravano consapevolmente, rispondendo senza commettere alcun errore.E' stato meraviglioso vedere il processo, o meglio i processi, in quanto vi sono varie fasi in questo processo di controllo. C'era un continuo via-vai. Ho visto molti uscire e scomparire nel vortice, tutti felici per il loro lavoro in aiuto all' umanità. 

Le anime erano innumerevoli, lo spazio incommensurabile, ma non vi era alcuna confusione, un sistema perfetto dove ognuno conosceva esattamente la sua missione e sapeva come portarla a termine. In verità, era la realizzazione di quanto Cristo ci ha detto di fare: loro lavoravano per gli altri, non per se stessi. "

Meon portò Fanny ancora più in alto, dove l'influenza della terra non è più sentita. Un grande Spirito si fece avanti e le chiese se lei volesse tornare indietro. Lei rispose che avrebbe voluto tornare solo se poteva fare del bene e dire agli altri ciò che aveva sperimentato. L'Essere la mise in guardia sul fatto che molti non l'avrebbero creduta e che avrebbe sofferto per i suoi inutili sforzi, ma lei accettò la sfida.

Paget si ritrovò da sola a capo chino. Poi vide una piccola luce vibrante davanti a sè che prendeva la forma d'una piccola bimba. Capì subito che la ragazza era lei e che stava rivivendo la sua vita sulla terra. Vide se stessa scoprire la sua grande passione, la musica, che l'aveva appassionata da quando il suo piccolo, bianco dito era troppo piccolo per scalare un'ottava fino a che non aveva provato la gioia di averne la piena padronanza!

Vide se stessa crescere dai tempi della scuola fino a trasformarsi in una fiera, egocentrica donna. Apparvero davanti a lei tre strade, una "buona", una "cattiva" e l'altra, nel mezzo, senza alcuna etichetta. Si trovò nella strada centrale, dove si affollavano molte più persone rispetto a quelle laterali. "Queste strade erano custodite da creature invisibili, secondo le propensioni di ciascuno, che chiamavano chi viaggiava in quella centrale, nel tentativo di influenzare le loro tendenze. Vi erano anche strade che portavano dal centro all'esterno ed altre che da una strada esterna conducevano alle altre, mostrando come si potesse facilmente cambiare il percorso con un atto di volontà".

Paget poi vide la giovane donna che sognava di diventare una grande cantante, idolatrata da tutto il mondo, ebbra della fama ottenuta, senza però ricordare che l'ambizione ha fatto cadere gli Angeli. Il "film" della sua vita continuò fin quando, a causa d'un grave attacco di laringite aveva perso la sua voce. Vide se stessa maledire Dio ed avvolta da una grigia coperta di materialismo. Vide i suoi genitori passare nel Mondo dello Spirito, lasciandola sola a lottare un'aspra battaglia. Vide anche gli avvenimenti più banali durante la revisione della sua vita.

"La fedeltà dei dettagli era perfettamente meravigliosa. Nulla mi venne nascosto, nulla mi apparve sfocato, c'era tutto di tutto. Sono stata messa faccia a faccia con la mia vita sulla terra, la mia vita così come l'avevo vissuta, in attesa di una condanna o d'una assoluzione."

Quando la revisione si concluse, Meon la stava aspettando. Egli le disse che lo scopo della revisione era stato quello di ricostruire un edificio sulle sue ceneri, prima che le fosse restituita la vita sulla terra.

"Meon ed altri Spiriti mi circondarono, potevo sentire l'essenza elettrificante che aveva manifestata la sua onnipresenza durante il mio viaggio. A quel punto, tutto il peso della vita fisica mi piombò addosso ed io mi sentii totalmente inadatta a viverla!"