In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

PREFAZIONE

Teorie, tradizioni, rivelazioni ispirate; tutte basate sulla fiducia e non sull'evidenza. Ma fu la mela caduta sulla testa di Newton a fargli aprire la mente sulla realtà, allora sconosciuta, della forza di gravità. 

Fu questa "esperienza" e non una "teoria" a far fare un passo avanti all'umanità. Così come le tante teorie sull'Aldilà. C'è, o non c'è? È quello cristiano o induista o buddista? Abbiamo un corpo o siamo puri spiriti? C'è discontinuità o continuità con la vita terrena? C'è un giudizio sulla nostra vita? A chi credere? 

Oggi abbiamo la possibilità, con le rivelazioni di chi morto è tornato in vita, di avere a disposizione "esperienze" verificate e non "teorie" non verificabili. Sono le esperienze che cambiano dentro, non le teorie.

Il primo che ha scoperchiato il vaso di Pandora con il primo rendiconto sulle esperienze di pre-morte, è stato Raymond A. Moody, Jr (Porterdale, 30 giugno 1944). Moody ha studiato filosofia all'Università della Virginia dove si è laureato nel 1967 e ha conseguito il dottorato nel 1969. 

In seguito ha conseguito un dottorato in psicologia e una laurea in medicina presso il Medical College della Georgia. Ha pubblicato testi e raccolto informazioni e testimonianze sulle esperienze ai confini della morte - note anche come "NDE" (acronimo dell'espressione inglese "Near Death Experience", a volte tradotta in italiano come "esperienza di pre-morte") - che vengono riferite, in un certo numero di casi, da soggetti che avevano ripreso le funzioni vitali dopo aver sperimentato, a causa di gravi malattie o eventi traumatici, le condizioni di arresto cardiocircolatorio e respiratorio. Il suo testo del 1975, “La vita oltre la vita” (pubblicato in Italia nel 1977) ha venduto più di 20 milioni di copie in tutto il mondo.

Successivamente Pim van Lommel, è stato il primo scienziato che ha dimostrato ampiamente l’esistenza della nostra coscienza (che è quella che di fatto, abbandonando il corpo, vive le esperienze di pre-morte). Van Lommel a partire dal 1986, per più di vent'anni, ha studiato le NDE in pazienti sopravvissuti a un arresto cardiaco e nel 2001 ha pubblicato uno studio relativo alle NDE sulla rivista medica "The Lancet". Nel 2007 ha pubblicato il libro “Coscienza senza fine - un approccio scientifico alle esperienze di pre-morte”. L'edizione inglese, dal titolo "Consciousness Beyond Life, The Science of the Near-Death Experience", ha ottenuto nel 2010 il "Network Book Prize Award" del "Medical and Scientific Network".  Van Lommel ritiene che le NDE non possano essere spiegate con l'immaginazione, le psicosi o la mancanza di ossigeno. 

Le NDE, definite anche esperienze di pre-morte, sono esperienze profonde che cambiano radicalmente la personalità dei pazienti. Il cardiologo olandese pensa che le teorie sui rapporti tra cervello e coscienza attualmente sostenute dalla maggioranza di medici, filosofi e psicologi, siano troppo limitate per poter spiegare adeguatamente i fenomeni di NDE. Ritiene inoltre che la coscienza non sempre coincida con le funzioni cerebrali, ma possa a volte essere sperimentata come separata dal corpo.

In Italia riporto al riguardo una breve intervista a Enrico Facco, autore di: "Esperienze di premorte. Scienza e coscienza ai confini tra fisica e metafisica".

È tuttora vero che, in generale, il mondo scientifico (e non solo il mondo scientifico) tende a scartare la possibilità della dimostrazione di un aldilà, bollando queste esperienze NDE come conseguenza di allucinazioni o comunque come attività di un cervello ancora in vita.

Anche il mondo cattolico fa fatica ad accettare la realtà delle NDE, tuttavia Patrick Theillier (medico dell’Ufficio delle Constatazioni Mediche del Santuario di Lourdes) ha confrontato queste esperienze con una visione più allargata delle Sacre Scritture e non ne ha trovato alcun contrasto riportando inoltre, a suo supporto,  l'opinione di Padre Michel Christian Alain Aupetit, ex medico e attualmente Arcivescovo Metropolita di Parigi

Per questo motivo, come contributo alla indiscutibile realtà delle NDE, ho raccolto in questo sito più di 100 esperienze di peri-morte, recenti, meno recenti, italiane e internazionali, di adulti e bambini, credenti nelle più varie religioni ed atei, in modo da dare a ciascuno dei lettori sufficienti informazioni per formarsi una propria opinione.

Voglio a proposito sottolineare il paradosso dei corvi neri di Carl Gustav Hempel: "E' sufficiente dimostrare che sia bianco anche un solo corvo, per mettere in dubbio la teoria che tutti i corvi siano neri" (ovvero: se è dimostrabile oggettivamente anche un solo caso di vita dopo la morte, allora può essere messa in dubbio tutta la teoria che non esiste un aldilà).

Come esempio di "corvo bianco" riporto di seguito, come primo, il caso di Pamela Reynold, esperienza in cui la completa perdita di attività cerebrale è stata accuratamente e dettagliamene descritta e documentata come raccontata da lei stessa e comprovata dal cardiologo Michael Sabom. A loro la parola.


Buona lettura.

Ing. Maurizio Ammannato


P.S."Nel valutare il nuovo, bisogna prima mettere in discussione tutto ciò di cui si è convinti"(Sant’Agostino).