In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

1942 Giovanni T.

"Il fatto ebbe origine in seguito a un ordine ricevuto, cioè di controllare se a bordo della nave mercantile su cui ero imbarcato esisteva l'elica di riserva. Premetto che era una nave mercantile preda di guerra e che la mansione cui dovevo adempiere si svolgeva nella stiva. 

Scesi, e con l 'aiuto di una torcia mi inoltrai per raggiungere la parete di fondo dove con tutta probabilità avrei trovato l'elica che cercavo. Senonchè, giunto a circa metà strada, mi fermai perché le sirene d'allarme si misero a suonare annunciando pericolo grave. 

Feci immediatamente dietro-front per correre al rifugio, ma in quell 'istante mi si spense la lampada; continuai a camminare sicuro di procedere diritto, ma non fu così perché attraverso una botola precipitai in un carbonile dove caddi su pezzi di carbone grandi e duri come pezzi di pietra. .. 

Devo aver perso i sensi più volte. Mi ero prodotto una ferita grave alla testa e da questa usciva del sangue che mi lambiva la faccia arrivando fino in bocca. Persi i sensi ancora. Da notare che c'era buio pesto, e tuttavia, appena ebbi perso i sensi di nuovo, mi ritrovai fuori dal corpo ad osservarlo mentre agonizzava. 

Mentre osservava il mio corpo, ero in piena luce, vedevo, ma non con gli occhi del corpo fisico. Non sentivo alcun dolore malgrado la grave ferita alla testa che mi tenne in pericolo di vita per tre giorni; ero stupito di vedere il mio corpo ferito, al buio, ma in piena luce! 

Probabilmente non era giunta la mia ultima ora, devo aver raccolto tutte le mie forze e tornai in possesso del mio povero corpo martoriato. Gridai, mi lamentai. Al rifugio mancavo solo io, il comandante mi fece cercare, mi trovarono, fui inviato all'ospedale... e dopo tanti anni sono qui a raccontare questo strano episodio!"