In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

1981 Kerry Kirk


La seguente NDE mi è accaduta durante l'estate del 1981 all'età di diciannove anni. Era un momento della mia vita in cui avevo quasi deciso che non poteva esistere un Dio, che non esisteva nessun essere superiore in grado di controllare il mio mondo e che, se pure vi fosse, non aveva di certo fatto un buon lavoro. Non sapevo che da quel momento, fatta questa "decisione", avrei preso una brutta china: diventai egoista, egocentrica.

A quell'epoca soffrivo di episodi di tachicardia da diversi anni, una patologia mai diagnosticata prima di allora, tanto che, se mi fosse stato chiesto, avrei negato qualsiasi problema cardiaco perchè mi sembrava normale vedere lucette davanti agli occhi e sentirmi quasi morire nei momenti in cui il mio cuore faceva il matto.

Una sera mi trovavo sul sedile posteriore di un'auto in viaggio da Los Angeles per San Francisco. Tutto d'un tratto il mio cuore cominciò a correre e fui assalita dalla nausea. Poi tutto iniziò a girare e cominciai a vedere un sacco di colori, finchè tutto diventò buio. Ero terrorizzata e mi sembrava di essere avvolta in una nube scura ed umida. Non ero mai stata così spaventata e nella mia paura invocai Gesù.

Immediatamente iniziò una specie di lotta. Sembrava che si fosse scatenata una battaglia tra un essere nero e uno di luce, che immediatamente vinse sulle tenebre. Mi ritrovai china, in adorazione davanti a questo Essere di Luce; potevo sentire un calore intenso, fatto d'amore, che pervadeva tutto il mio essere, un' energia che ne penetrava ogni fibra. Non avevo mai provato un amore tanto incondizionato, però ne avevo sentito parlare. 

So che ci fu una conversazione tra noi, ma non riesco a ricordare quanto mi venne detto. Fu un momento di guarigione, una specie di rigenerazione. Poi mi vidi al di sopra dell'auto in movimento, guardare in basso alla ricerca di me stessa accasciata sul sedile posteriore. Sapevo che ero seduta lì, eppure ero ancora qui.

Non ebbi paura o senso di confusione: tutto era come doveva essere. C'era qualcuno alla mia sinistra e non credo che fosse la stessa entità che mi aveva accolto. Egli (avevo la sensazione che fosse un "lui") sembrava indossare una veste bianca o qualcosa del genere....strano, non l'ho mai guardato, ma la sua identità non mi sembrò importante. Penso che era lì per farmi da guida.

Iniziammo a muoverci nello spazio; ne fui consapevole a causa delle stelle e dei pianeti che passavano davanti ai miei occhi molto rapidamente. Era molto eccitante, mi sentivo così libera! A questo punto mi è difficile mettere in un ordine temporale gli eventi successivi.

Ricordo che mi trovai in una "stanza" bianca, ma non aveva le pareti, sebbene sembrava essere un luogo chiuso. Forse i suoi confini si estendevano fino alla sorgente della luce che la riempiva ed è forse per questo motivo che io la chiamo una stanza. C'era un uomo in veste bianca, in piedi dietro un leggìo su cui era poggiato un libro. Sapevo che era il libro della vita.

Improvvisamente capii che il "Dio" che mi era stato presentato dalle religioni, non aveva nulla a che vedere con quella realtà e capii che non importa se lo chiamano Dio, Allah, Grande Spirito: Egli è sempre la stessa Entità e capii che le diverse religioni hanno solo diversi modi di spiegare lo stesso Creatore. Ho anche capito che quella vocina dentro di noi che ci spinge a fare delle buone cose proviene da questo Creatore, che è luce d'amore dentro ciascuno di noi. Non ricordo che queste cose mi furono dette: lo sapevo e basta.

In quella specie di stanza mi fu mostrata tutta la mia vita, ma non ho un ricordo completo, forse solo la settimana precedente o giù di lì, da quando avevo rinunciato a Dio. Capii come ero stata egoista. Provai il dolore che avevo causato ad una persona in particolare, il che mi scosse non poco. La cosa per cui provai il maggior senso di colpa, fu il male fatto ad altre persone, mentendo, o per insensibilità verso i loro sentimenti, o per il solo fatto di essere stata egoista. Che fossi lesbica invece, non sembrava proprio un problema. Questo fatto è stato per me sorprendente, visto ciò che mi avevano insegnato a credere.

Vi era un' altra stanza in quel luogo e mi sembrò che ci fossero altre entità. Percepii che alcune erano di sesso femminile, altri erano maschi, ma non posso dire di aver riconosciuto nessuno. Mi venne poi mostrato un diagramma ed ho potuto vedere che esso rappresenta le nostre scelte. Una scelta ci porta a farne altre che, a loro volta portano ad altre ancora. Fondamentalmente capii che le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze. Cominciai a ricevere tutta la conoscenza, o almeno questo è ciò che mi venne detto. Erano là ad insegnare, per me, sebbene non ricevetti tali insegnamenti sotto forma di parole. Era più completo, come lo sono i pensieri, ovvero composti sia da parole che da immagini che si completavano nella mia mente e così non solo avevo la risposta ad una certa domanda, ma mi venivano detti anche il come ed il perchè correlati alla risposta.

Tutto, in tutto l'universo, si posiziona al posto giusto come in un puzzle: TUTTO HA UN SENSO. Dovevo ricordare questo concetto...

Poi, guardando verso la mia destra ed in lontananza, vidi una bellissima valle con un sacco di gente e c'era qualcuno che li guardava. Capii che era Gesù. Poi vidi una linea. ... Il mio piede (Sì, possedevo un "corpo spirituale" come gli altri che avevo incontrato), stava per oltrepassare quella linea, per andare a stare insieme agli altri, ma mi venne detto: "Se attraversi la linea non è possibile tornare indietro: significherebbe che dovresti morire."

Per quanto possa sembrarvi divertente, fino a quel momento non mi ero resa conto che avrei potuto morire o che stavo per morire. Non mi rendevo conto che ero stata separata dal mio corpo, anche se lo avevo visto nell'auto. Mi sentivo completa. Mi ricordo che ridevo e pensavo che non era così che avevo immaginato la mia morte. Dissi che volevo restare, ma mi venne risposto che coloro che erano con me in auto,come mia madre, non avrebbero capito e avrebbe terribilmente sofferto. Avevo capito....

Ad un certo punto mi fu mostrata una mappa e mi venne detto di tornare e di andare in Virginia. Mi ritrovai seduta nuovamente nella vettura, mentre continuavo a sentire dei meravigliosi cori angelici.