In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

2012 Kristle 7 anni


Kristle era una bambina americana di 7 anni che sembra essere affogata in una piscina dopo essere stata sott'acqua per circa 17 minuti. Quando fu tirata fuori dall'acqua, non mostrò alcun battito cardiaco per 45 minuti.

Quando il suo corpo arrivò in ospedale in stato comatoso, il Dr. Morse partecipò in prima persona alla rianimazione. Kristle aveva le pupille fisse e dilatate, Morse ricorda, ed era priva di riflesso faringeo. Una TAC evidenziò un rigonfiamento massiccio del cervello. Una macchina la faceva respirare e il PH del suo sangue presentava una grave acidosi, chiara indicazione di morte imminente. “Potevamo fare ben poco a quel punto”, dice Morse.

Quindi quando Kristle sopravvisse, riemergendo dal coma, tre giomi dopo, con il cervello perfettamente funzionante. Morse rimase notevolmente sorpreso. Cosa ancora più straordinaria, la sua visione del mondo cambiò profondamente quando Kristle lo riconobbe. “È quello con la barba”, disse a sua madre. “Prima c`era il dottore alto che non aveva la barba e poi è arrivato lui”. Era vero. Morse portava la barba, mentre il Dr. Longhurst, il medico smilzo che aveva accolto Kristle al pronto soccorso, era completamente rasato.

Kristle descrisse allora il pronto soccorso con una precisione straordinaria. “Aveva indicato le attrezzature giuste, il numero esatto di persone -tutto proprio come era stato, quel giorno”, spiega Morse. Riuscì perfino a indicare correttamente le procedure che erano state eseguite su di lei. “Anche se aveva gli occhi chiusi, ed era in stato comatoso durante l'intera esperienza, riusciva ancora a “vedere” ciò che stava accadendo”.

Il 10 agosto 2012, Alex Tsakiris intervistò Morse sul suo caso. Seguono alcuni brani di quell'intervista:
MORSE: Quindi per caso, o per coincidenza, o non so cos'altro, mi trovavo a Pocatello, Idaho, e c'era una bambina, lì, che era affogata nella piscina cittadina. Era stato documentato che era rimasta sott'acqua per almeno 17 minuti. È successo così che proprio un pediatra si trovava nello spogliatoio in quella stessa piscina cittadina e cercò di rianimarla sul posto. Il suo intervento probabilmente le salvò la vita, ma comunque questi documentò che era rimasta senza alcun battito cardiaco spontaneo per direi almeno 45 minuti, finché non giunse al pronto soccorso. Poi arrivò la nostra equipe. Era proprio morta. Tutte queste discussioni su quanto si avvicinano alla morte questi pazienti, ecc., beh, Alex, io ho avuto il privilegio di rianimare i miei pazienti e lei, era, a tutti gli effetti, morta. Infatti l'avevo già detto ai suoi genitori. Avevo detto loro che era il momento di dirle addio. Era una famiglia mormone molto religiosa. E cosi fecero. Si riunirono intorno al letto e tenendosi per mano pregarono per lei. Fu quindi portata a Salt Lake City. E sopravvisse. Non solo, ma tre giorni dopo si riprese completamente.

TSAKIRIS: E cosa ti disse . . .
MORSE: Le sue prime parole, le prime parole che disse quando uscì dal coma, si girò verso l'infermiera, all'ospedale Primary Children's di Salt Lake City. Disse “Dove sono i miei amici?” e le dissero “Cosa intendi dire, dove sono i tuoi amici?” Lei disse “Sì, tutte le persone che ho incontrato in paradiso. Dove sono?” [risate] L'innocenza di un bambino. La vidi in seguito per le visite di controllo, un altro strano scherzo del destino. Ero medico aggiunto mentre facevo la specializzazione e per coincidenza lavoravo nella stessa clinica cittadina della zona. Spalancai gli occhi quando vidi lei e sua madre entrare dalla porta. Mi dissi “Ma cosa...?” Non avevo nemmeno saputo che era sopravvissuta. Credevo fosse morta. Mi guardò e disse a sua madre “Ecco l”uomo che mi ha messo un tubo nel naso” [risate].

TSAKIRIS: E nel momento in cui lei ti ha detto questo tu cos'hai pensato?
MORSE: Beh, è una di quelle cose... risi. Ho fatto una di quelle risatine, un pò come ridacchia un adolescente quando pensa al sesso. Era semplicemente imbarazzante. Non sapevo cosa pensare. Certo, avevo studiato alla Johns Hopkins. Pensavo che quando si muore, si muore. Dissi “Cosa vuoi dire, che mi hai visto metterti un tubo nel naso?” e lei disse “Oh sì, ho visto che mi portavi in un'altra stanza che era a forma di ciambella”. Disse cose come “Hai chiamato qualcuno al telefono e hai chiesto “Cosa dovrei fare ora?”” Descrisse le infermiere che parlavano di un gatto che era morto. Una delle infermiere aveva un gatto che era morto ed era una semplice conversazione casuale. La bambina disse che galleggiava fuori dal proprio corpo per tutto questo tempo. Ho fatto una specie di risata. E poi lei mi batte la mano sul polso. Questa è bella, Alex. Dopo la mia risata, lei mi batté la mano sul polso e disse “Vedrai, dottor Morse. Il paradiso è divertente” [risata] Ero completamente sbalordito da quest'esperienza. Ho deciso subito che volevo capire cosa stava succedendo. Questo sfidava l'ordine di ogni cosa che mi era stata insegnata in medicina.

In "Closer to the Light", Morse scrisse ancora delle percezioni extrasensoriali veridiche di Kristle, riferendosi a lei come “Katie” (per proteggerne l'anonimato):
"Katie si ricordava anche altre cose. “ Prima ero in una grande stanza, e poi mi hanno portato in una stanza più piccola dove mi hanno fatto i raggi X”. Aveva notato in modo accurato particolari come il fatto di avere “un tubo nel naso”, che era la sua descrizione di un'intubazione nasale. La maggior parte dei medici fa un'intubazione per via orale ed è questo il modo più comune in cui viene rappresentata l'intubazione in tv.

Descrisse in modo accurato molti altri dettagli della propria esperienza. Ricordo di essermi stupito per tutti gli eventi che ricordava. Anche se i suoi occhi erano rimasti chiusi e lei si trovava in uno stato di coma profondo per tutta la durata dell'esperienza, riusciva comunque a “vedere” ciò che stava accadendo. [ . . . ]

A un certo punto del suo viaggio a Katie venne data la possibilità di vedere di sfuggita casa propria. Poté vagare all'intemo della casa, guardare i suoi fratelli e le sue sorelle che giocavano con i loro giocattoli nelle loro stanze. Uno dei suoi fratelli stava giocando con un GI Joe, lo spingeva intorno alla stanza in una jeep. Una delle sue sorelle stava pettinando i capelli di una Barbie e cantava una canzone rock molto conosciuta. Fluttuò fino alla cucina, dove guardò sua madre che preparava pollo arrosto e riso. Poi guardò in soggiorno e vide suo padre sul divano, con lo sguardo fisso davanti a sé, in silenzio. [ . . . ]

In seguito, quando Katie menzionò questo fatto ai propri genitori, li scioccò per quanto fossero precisi i particolari dell' abbigliamento che indossavano, la loro posizione nella casa, anche il cibo che sua madre stava preparando.