In Cielo e Ritorno

NDE:Esperienze di morte e ritorno in vita

I N D I C E

1980 Maya Scalco


"Era l'inizio degli anni 80 ed avevo 18 anni. Per la prima volta visto che ero maggiorenne, i miei genitori mi fecero uscire di sera, con mio fratello ed una cugina venuta per le feste di Natale. Era appunto Santo Stefano. Della serata in discoteca non ho più alcun ricordo, so che degli amici di mio fratello si erano offerti di accompagnarci a casa in macchina, era circa l'una mezza di notte. Così siamo partiti. Io ero seduta dietro a destra, mia cugina al centro e mio fratello a sinistra.

Una macchina sbucata all'improvviso ci è venuta addosso dal mio lato ed ho urtato la testa la prima volta, poi abbiamo fatto testa coda e ci ha ripreso e... seconda botta in testa. Così siamo andati a sbattere contro un muro e via con la terza botta in testa.... Ho avuto una emorragia cerebrale. Ricordo solo delle luci di fari venire verso di me, ma nulla più dell'incidente. Ho sofferto di amnesia e molte cose ancora non le ho recuperate.

Comunque, a parte le luci, ricordo che non ho provato dolore; dopo non so quanto tempo mi sono trovata in una sala abbastanza buia. Io ero sul soffitto, sotto c'era il mio corpo su un lettino o barella, dei medici e dei monitor e i medici che esaminavano delle lastre. Mi hanno fatto un encefalogramma mentre discutevano il mio caso. Non ero molto interessata alla cosa per cui mi sono allontanata. Ero in sala d'aspetto e mio fratello e mia cugina stavano abbastanza bene. 

Mio fratello stava chiamando al telefono a gettone i miei per avvisare. Premetto che per tornare a casa mia madre sapeva che saremmo tornati con l'autobus notturno, che effettua una fermata davanti a quello stesso ospedale, il Santo Spirito, a Roma. Quando mio fratello ha chiamato io ero in quell'istante a casa mia, in camera dei miei, sempre in alto, li vedevo e sentivo e sentivo mio fratello dire: "Mamma, stiamo al Santo Spirito". E mia madre rispondere: "E che mi chiami per dire che sei alla fermata? È tardi, dovevate essere già a casa." E mio fratello rispondere: "Mamma, noi siamo dentro il Santo Spirito... Abbiamo avuto un incidente...." 

Immaginate la scena. Ero preoccupata ma come se la cosa più di tanto non mi competeva. Non so quando ma i medici chiesero a mio fratello di parlarmi perché non rispondevo a nessuno stimolo. Mi fece domande che ancora lo prendo in giro: le tabelline!!!! Poi decisi che potevo andare via, mi trovai di botto sul lungo Tevere, vedevo una luce dorata; era così forte e calda che mi sentii attratta a proseguire. 

Era una sensazione di calore e pace mai sentita. Ma mentre andavo ho visto qualcuno avvicinarsi, tre o quattro sagome, mi hanno iniziato a dire qualcosa riguardo la mia vita che non ricordo, mi hanno convinto a tornare. Ho cercato di dirgli che non volevo, ma non mi è stato possibile andare. Sono tornata. È stato il momento più doloroso. Una Angoscia tremenda. Ho pianto molto, come se avessi perso qualcosa di preziosissimo.

Ho poi avuto conferma di ogni cosa che ho visto e sentito. Ci ho impiegato molto ad accettare il ritorno, c'è stato un periodo che volevo annullarmi, sono arrivata a pesare meno di 40 kili. Anche adesso ho una nostalgia di quei momenti.