Franca D.
Lo scorso anno ho avuto un caso di premorte in seguito a un tremendo incidente stradale. È stata un’esperienza meravigliosa e davvero non si vorrebbe assolutamente più ritornare nel corpo fisico.
Ero all’altezza di tre metri e vedevo tutto da sopra: vedevo la macchina capovolta, il mio corpo morto, la gente che si radunava sul ciglio della strada. Sentivo tutto quello che dicevano. Ma poi alzando lo sguardo più in alto… vedevo un’enorme piazza tutta di marmo lucidissimo, grande come il mondo.
In fondo, a mo’ di orizzonte, vedevo una grande muraglia curva e capivo che per andare di là bisognava attraversare detta muraglia. Sentivo dei cori angelici e cercavo di unirmici, ma non mi vollero, dicendo che dovevo tornare nuovamente sulla terra.
Percepivo però che di là si conserva tutto, voglio dire il pensiero continua, anzi è più limpido. So che mi sentivo felice, felicissima, di fresco nata, ero beata per non dire radiosa. Poi mi sono sentita rimpicciolire e rientrare nel corpo dalla parte delle narici e della bocca.
Quando rinvenni ero piena di ematomi, dolori e gonfiori, ma la gioia era ancora così forte in me che non sentivo il male; fu dopo, in ospedale, che gradualmente sentii un male fisico enorme. La cosa più importante è che ero felice di vedere il mio corpo morto.
Ero felice, era una cosa stupenda. La morte non mi fa più paura e capisco San Francesco che la chiamava “sorella morte”.